PRIMO PIANO

Incendio al camion “rivale”: Verde libero, Della Gatta rinuncia al ricorso

Ieri il Tribunale del Riesame ha accolto l’eccezione avanzata dall’avvocato Michele Regine, disponendo la revoca della misura cautelare per il suo assistito

Verde liberato dagli arresti, Della Gatta rimane invece ai domiciliari. È questo l’esito del ricorso al Tribunale del Riesame per i due isolani indagati con l’accusa di incendio doloso di un camion appartenente a una ditta di trivellazioni di Casal di Principe. Per tale imputazione i due erano stati ristretti agli arresti domiciliari da un’ordinanza del Gip, dottor Fabrizio Finamore.

L’Ottava Sezione, collegio F, del Tribunale di Napoli in funzione del Riesame ha accolto l’eccezione sollevata dall’avvocato Michele Regine, ieri in aula con la collega Manuela Arturo. L’eccezione in questione era relativa all’intempestività della notifica a Vittorio Verde per l’udienza di ieri, in quanto non era stato rispettato il termine a comparire di tre giorni liberi, ai sensi dell’art. 309, ottavo comma, del codice di procedura penale. Il Tribunale ha pertanto revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari a partire dalle ore 24.00 del giorno 4 ottobre 2019, cioé alla scadenza dei dieci giorni dal ricevimento degli atti.

Diverso l’esito per l’altro indagato, Alberto Della Gatta, che ha visto confermata la misura cautelare dei domiciliari, in quanto il suo nuovo difensore di fiducia, l’avvocato Mario Griffo, ha dichiarato di voler rinunciare al ricorso avanzato dal precedente legale dell’indagato, che dunque per il momento resta confinato agli arresti domiciliari.

L’avvocato Michele Regine, difensore di Vittorio Verde, ha sollevato l’eccezione di intempestività della notifica per l’udienza di ieri: non era stato rispettato il termine a comparire di tre giorni liberi

L’accusa nei confronti dei due isolani è quella di aver commesso il delitto previsto dagli articoli 110 e 423 del codice penale «perché – come si legge nell’ordinanza firmata dal Gip – in concorso tra loro, cospargendo di liquido infiammabile la cabina di guida dell’autocarro Iveco, modello Eurotech, di proprietà della società “La Fontana Italpozzi srl”, con sede in Casal di Principe, rappresentata legalmente da Caterino Luigi, parcheggiato all’interno del parcheggio comunale in Ischia alla via SS270, cagionavano l’incendio del predetto autocarro, con fiamme che divampavano e avvolgevano anche l’autocarro Fiat Iveco modello 335.10, di proprietà della società “Fiam s.r.l.”, con sede in Napoli, rappresentata legalmente da Antonio Abbondante, parcheggiato nelle vicinanze dell’autocarro Iveco innanzi citato, nonché una parete di una struttura prefabbricata, utilizzata come bagno pubblico di proprietà della società Eavbus s.r.l., che si occupava del trasporto pubblico, utilizzata come bagno pubblico presente nella medesima area».

Ads

L’episodio in questione accadde la sera dell’11 marzo scorso. Dalle indagini successive sarebbe emersa, secondo la Procura, un’avversione nei confronti della ditta vittima dell’incendio, scaturita dal fatto che alcuni privati dell’isola stavano affidando a lui i lavori di trivellazione, anziché rivolgersi all’impresa locale del signor Della Gatta.

Ads

Il nuovo difensore di Della Gatta, l’avvocato Mario Griffo, ha rinunciato al Riesame; il suo assistito per ora resta dunque confinato ai domiciliari

I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile raggiunsero il parcheggio Guerra dove era stato segnalato l’incendio del camion, con i vigili del fuoco intenti a domare le fiamme che avevano completamente avvolto la cabina di guida del mezzo. I pompieri riferirono ai militari dell’Arma che l’incendio era da ritenersi di natura dolosa in quanto la batteria dell’autocarro era isolata dall’impianto elettrico tramite un sistema di sicurezza e quindi l’ipotesi del corto circuito era da escludere a priori. Inizialmente l’ispezione dei luoghi oggetto dell’incendio non portò al rinvenimento di nessun indizio particolare ma l’attività degli inquirenti ben presto raggiunse i primi risultati. Due giorni dopo, infatti, venne acquisito il filmato estrapolato dal sistema di videosorveglianza a circuito chiuso installato nella zona del parcheggio Guerra. Dalla visione del filmato emerse che alle ore 21.51 dello scorso 11 marzo un fascio di luce, presumibilmente generato da una torcia portatile, illuminava parte dell’autocarro in sosta e dopo pochi attimi si notava una fiamma all’altezza dell’abitacolo. L’incendio sarebbe divampato in tutta la sua forza dopo alcuni minuti e precisamente alle 21.55. Le indagini continuarono a concentrarsi sui filmati di videosorveglianza estendendosi anche ai distributori di carburante presenti sull’isola. Gli uomini guidati dal capitano Mitrione provvidero poi anche a reperire i tabulati telefonici del cellulare di Alberto Della Gatta per appurare i suoi spostamenti nella giornata dell’11 marzo e il suo smartphone veniva intercettato dalla cella telefonica dove rientrava geograficamente il distributore di benzina. Poi nessuno spostamento fino a quando il telefonino non veniva rilevato dalla cella denominata “Ischia Porto 2”, proprio nelle vicinanze del luogo dell’incendio, ubicata cioé nella zona del Montagnone all’altezza di via Nuova dei Conti.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Craterino concetta

Complimenti. Articoli sempre molto dettagliati e veritieri. Buon lavoro.

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex