Inchiesta CPL, Giosi Ferrandino: «Processo sia celere»

ISCHIA – E’ stata un’udienza lampo, quella del processo nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione legata all’ultimazione dei lavori di metanizzazione a Ischia, che vede imputati tra gli altri il sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino ed il dirigente del servizio tecnico, Silvano Arcamone. Pochi minuti, infatti per la costituzione delle parti e poi il tutto è stato rinviato al prossimo 20 ottobre alle ore 12.00. Come avevamo già anticipato, ieri mattina, nell’aula 118 del Tribunale di Napoli, si è formalizzata – comunicata in udienza dallo stesso imputato Ferrandino – la discesa in campo dell’avvocato Giovan Battista Vignola che ha affiancato il professore Alfonso Furgiuele nel collegio difensivo del Sindaco. Mentre la difesa di Silvano Arcamone è affidata ai legali Genny Tortora e Roberto Guida. Il Presidente Pellecchia del Collegio B della Prima Sezione Penale, ha anzitutto dato atto che è stata rigettata la richiesta di astensione dal processo, presentata da parte di uno dei Giudici a latere, nella fattispecie, il Giudice Bottillo, che per evitare eventuali ricusazioni da parte delle difese per aver giudicato in materia di sequestro di alcuni elementi probatori in sede di Tribunale del Riesame, aveva preferito presentare istanza di astensione e chiesto alla massima autorità giudiziaria di palazzo di Giustizia di potersi fare da parte. Il Presidente del Tribunale ha invece ritenuto che non vi fosse alcun conflitto, sancendo quindi la piena legittimità del collegio giudicante, nella sua interezza. Prima dell’inizio dell’udienza, vi è stato un piccolo siparietto tra un giornalista della Rai ed il Sindaco Ferrandino, che ha chiesto di non essere ripreso dalle telecamere del Telegiornale Regionale. A questa richiesta, il giornalista ha ricordato al Sindaco che è un personaggio pubblico e che non dovrebbe “fare questioni” in tal senso. Poco dopo il Presidente del Collegio, ha informato le parti circa la presenza nell’aula giudiziaria della troupe televisiva della Rai, Telegiornale Regionale della Campania, ed ha chiesto se accettavano di essere ripresi. Ferrandino ed Arcamone hanno negato il consenso, ed il Presidente ha pertanto, per diritto di cronaca, autorizzato le riprese, senza inquadrare gli imputati ed intralciare l’attività giudiziaria. Il Tribunale ha preso atto che si trattava della prima udienza, ed ha ritenuto necessario che le parti strutturino le questioni preliminari e probatorie nella successiva udienza, rinviando il processo alla prossima data utile, il 20 ottobre. Proprio sul rinvio è intervenuto su richiesta dell’imputato Giosi Ferrandino, l’avvocato Vignola. Il legale del Sindaco di Ischia, rivolgendosi al collegio è stato chiaro: «faccio presente al collegio che è espressa volontà del mio cliente celebrare questo processo in tempi celeri. E che pertanto chiediamo rinvii a breve». Una novità per le aule penali dove, di solito, si tende a rinviare quanto è più possibile. A margine dell’udienza è stato lo stesso Sindaco a dichiarare al cronista di voler giungere ad una soluzione in tempi molto brevi: «una sentenza di assoluzione tra cinque anni per me equivarrebbe ad una condanna» ha detto Giosi Ferrandino, visibilmente in tensione per il processo, ma fiducioso circa l’esito del procedimento penale a suo carico. Va infatti segnalato, sempre sul fronte della vicenda giudiziaria che vede coinvolti i due imputati, che la Corte di Cassazione ha recentemente ritenuto inammissibile il ricorso della Procura di Napoli contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva derubricato il reato di corruzione da propria ad impropria agli imputati Ferrandino ed Arcamone. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso in quanto solo giudice di legittimità. Un brutto colpo per la Procura di Napoli, dopo quelli già ricevuti dai provvedimenti del Tribunale del Riesame.
Di Mauro Iovino
Nella foto in basso l’avvocato Genny Tortora