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Inchiesta rifiuti, spuntano i fondi neri

Nell’ambito dell’inchiesta rifiuti che ha sconvolto Forio e Lacco Ameno spuntano nuove rivelazioni. Che, per inciso, riguardano l’inchiesta che viene seguita da Alfonso D’Avino, Graziella Arlomede e Maria Sepe. E che, manco a dirlo, si basa sempre sul lavoro svolto dalla Squadra Mobile di Napoli. Negli atti si legge infatti che a coordinare l’attività di tesseramento per l’allora PdL era Filippo Monaco, che per quanto non destinatario di alcun provvedimento rivestirebbe un ruolo cardine nella vicenda, paragonato addirittura ad Oscar Rumolo, il funzionario “factotum” e braccio destro di Domenico De Siano. Secondo gli investigatori Monaco sarebbe riuscito a produrre più di tremila tessere false posizioni elettorali in vista del congresso e che poi avrebbe visto ripagato il suo impegno ottenendo l’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione dopo un rimpasto di Giunta in seno alla Provincia di Napoli. Il tutto investendo trentamila euro, che sarebbero frutto “della costruzione di fondi neri”: sui quali, però, le indagini sono tuttora in corso…

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