Incidente mortale al Fango, domiciliari per Francesco Piro
Il Gip, dopo aver convalidato l’arresto operato dai Carabinieri, ha concesso la detenzione cautelare presso l’abitazione di famiglia al 24enne indagato per la morte di Angelo Scaccino. Si attendono i risultati dell’autopsia
Si è celebrata ieri mattina a Napoli l’udienza di convalida d’arresto per Francesco Piro, il 24enne foriano che domenica scorsa ha investito e ucciso Angelo Scaccino. Il giovane, assistito e difeso dall’avvocato Raffaele Pesce, non si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha anzi reso la propria versione dei fatti, durante l’udienza durata circa quaranta minuti. A quanto sembra, sarebbe stata confermata la tesi del colpo di sonno al volante, ma il giovane avrebbe negato di aver assunto stupefacenti.
Il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto operato dai Carabinieri di Ischia nel pomeriggio di domenica, e ha concesso gli arresti domiciliari al 24enne, che era stato portato a Poggioreale due giorni prima, senza ulteriori restrizioni. Nella stessa giornata di ieri l’indagato è rientrato sull’isola. Adesso, bisognerà attendere i risultati dell’esame autoptico eseguito sulla salma di Angelo Scaccino, e i particolari delle analisi che domenica avevano dato responso positivo circa l’assunzione di cannabinoidi da parte di Piro. È chiaro che eventuali nuove valutazioni della difesa non potranno prescindere dagli esiti di tali esami.
Erano stati i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile ad arrestare il giovane per omicidio stradale e fuga. Domenica mattina, poco prima l’alba, il giovane era a bordo della sua auto a Lacco Ameno e mentre percorreva la via provinciale Fango Lacco in direzione Forio ha investito il 64enne Scaccino, che stava passeggiando sul ciglio della strada. Dopo l’impatto, la vittima era stata trascinata per circa 20 metri. L’investitore non si era fermato. La vittima era stata notata poco dopo il fatto da un passante, che ha chiamato i Carabinieri e il 118. i militari avevano trovato sulla strada alcune parti dell’auto che ha investito Scaccino, mentre il personale sanitario intervenuto non aveva potuto fare altre che constatarne il decesso. Piro si era poi costituito in caserma presso i Carabinieri di Ischia. L’auto, una Fiat Gran Punto posta sotto sequestro, risultava pesantemente danneggiata nella parte anteriore destra.
Bilancia della giustizia? Starata e inefficiente. Occorre il carcere per questi omicidi, non esistono attenuanti e quant’altro. Questo metro di punizione non sarà mai un deterrente per questi balordi killer della strada.
Non ho parole per queste sentenze date con tanta facilità. Non dimentichiamo che è una tragedia tremenda per tutte e due le famiglie,tanto dolore. E anche se qualcuno ha sbagliato pagherà con una vita piena di rimorso. Povero ragazzo,povera famiglia,povero defunto. Chi condanna è privo di amore.
Egregia Signora la legge sull’omicidio stradale, con l’aggravante di aver assunto bevande alcoliche e/o stupefacenti, non l’ho introdotta io, sebbene la condivida pienamente. Qui non stiamo parlando di un incidente casuale, accidentale, fortuito, che dir si voglia, stiamo parlando di un soggetto che dopo aver assunto cannabis (come diffuso dalla stampa) si è messo alla guida di un’auto, alle prime ore del mattino, e ha ucciso un povero cristo, che, per sua sventura, si è trovato in quel posto nel momento e nell’ora sbagliata. Ha visto il cofano dell’auto? Si è chiesta a che velocità marciava?
Lei parla di rimorso, ma quale rimorso può colmare la morte, disgraziata, di un essere umano? Infine, conclude il suo commento con: “Povero ragazzo, povera famiglia, povero defunto” e l’immenso dolore che ha devastato la famiglia del de cuius? Questa non rivedrà più il proprio congiunto e vivrà con un atroce ricordo per tutta la vita.
Certo, non vorrei stare nei panni di nessuna delle due famiglie, ma di certo il ragazzo, male che vada, tra qualche anno ritornerà a vivere con la sua famiglia e con i suoi rimorsi, ma per la famiglia del defunto resteranno solo amari ricordi e nient’altro.
Finisco, Io sono religioso e in quanto all’amore ne posso distribuire in quantità. Non confondiamo l’amore con le sentenze di giustizia, queste sono emesse, dai preposti giudici , in virtù della normativa vigente.
Parole del Signore:
“amate gli uni gli altri. ”
“Non fare agli altri ciò che non vorresti che gli atri facessero a te”.
Chiedo venia, ho dimenticato un aggravante non trascurabile, ossia, “Omissione di soccorso”.
Non ho parole nemmeno io. Come si può non commentare un tale, scellerato, omicidio stradale in modo deplorevole.
Ma quale rimorso e bla, bla, bla, un uomo è stato ucciso in modo atroce senza che, il conducente, si fermasse per prestargli soccorso. Ma per lei, signora Concetta, dove inizia e finisce l’amore?