CRONACA

Zaffate di fogna e bus latitanti, l’inizio stagione è un disastro

Disagi su disagi a Lacco Ameno. Come se non bastasse la lunga e snervante attesa cui sono costretti i fruitori di mezzi pubblici, ecco che a complicare le cose ci si mette anche uno sgraditissimo olezzo che ha reso la porta di ingresso verso Corso Angelo Rizzoli davvero poco gradevole. È mattino presto al Capitello, appena le 09.00 del mattino e un gruppo di mattinieri esploratori dell’isola pensa bene di mettersi in attesa nella fermata degli autobus principale di Lacco Ameno. Il gruppo di turisti è numeroso, anche volendo noleggiare un’auto dovrebbero separarsi. Ma non c’è nessuna intenzione di farlo,  il bello delle vacanze è proprio quello di lasciarsi alle spalle qualsiasi fonte di stress, compresa l’automobile. Ci si affida allora agli autobus di linea dell’Eav che servono tutte le località dell’isola. Sono comodi, raggiungono tutte le principali località e partono ogni quarto d’ora da capolinea, almeno sulla carta.

Succede infatti, come è ormai prassi e come saremo in futuro ancora abituati a sentire, che i turisti sono costretti ad attendere per decine e decine di minuti il passaggio di un autobus che ritarda e di molto il suo passaggio. Come accade di sovente, i vetusti bus provenienti da capolinea di Ischia si sono fermati sotto i colpi dei guasti, numerosi tenendo conto di quanto obsoleti sono i mezzi che servono l’isola. I turisti si spazientiscono. Perdono preziosi minuti che avrebbero potuto dedicare a esplorare l’isola, fare foto che avrebbero potuto sponsorizzare l’isola agli occhi dei conterranei, e muovere l’economia, comprando artigianato locale, bevendo caffè o qualsiasi altra attività decisamente benvenuta se effettuata da turisti felici. E invece niente. Con braccia conserte e sguardo rivolto verso la strada, gli ospiti hanno atteso per un tempo interminabile il passaggio di un bus che sarebbe poi arrivato, stracolmo per esser stato costretto a caricare le altre decine di passeggeri in attesa alle fermate precedenti, con quasi 40 minuti di ritardo.

Ma questo è il meno, non fa ormai più notizia constatare che il servizio di trasporti pubblici a Ischia non è esattamente il migliore del mondo, anzi. Che a Ischia si debba aspettare tempi biblici per il passaggio dei vecchi bus, quasi tutti dello scorso millennio, è ormai un’abitudine. Il vero problema si è presentato durante l’attesa. Non solo i nostri ospiti hanno dovuto attendere decine e decine di minuti il bus che li avrebbe portati alla scoperta dell’isola, ma sono stati anche nauseati dalle forti zaffate di cattivo odore che provenivano dai tombini del Capitello. Un vecchio e atavico problema che affligge da tempo i residenti e sorprende, negativamente gli ospiti dell’isola, che proprio non si spiegano come un panorama così bello, caldo ed emozionante possa sposarsi con olezzi così nauseabondi, che costringono le narici a percepire odori più adatti alle fogne che alle località turistiche.

Eppure è questo il quadro davvero poco idilliaco di ciò che capita a Ischia quotidianamente. Questo ciò che può capitare ai turisti che scelgono l’isola. Servizi pubblici pessimi e degrado del territorio.La stagione turistica è appena agli inizi e si comincia davvero male, con lamentele profonde che ci ricordano quanto ancora c’è da fare sul fronte dell’accoglienza sulla nostra isola, perla del Mediterraneo trattata come un’isola non turistica.

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