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Incidenti stradali, il bollettino ACI 2018: sulla SS270 feriti in 55

I dati dell’Automobile Club sono stati diffusi alla vigilia della giornata per le vittime della strada e contengono un riferimento, sia pure limitato e dunque parziale, anche alla nostra isola

Sono 46 gli incidenti registrati nel solo anno 2018 con 55 feriti refertati. Si tratta del triste bollettino relativo alla Strada Statale 270. I dati sono dell’Aci che alla vigilia della Giornata per le vittime della strada ha diffuso uno studio sulla “Localizzazione degli incidenti stradali 2018”. Al di là della fotografia delle strade statali effettuata dall’Automobile Club d’Italia, dal 2007 l’isola di Ischia ha dovuto piangere ben oltre 20 morti sulle strade. Una strage insostenibile diventata una costante specialmente durante il periodo estivo. Lo dimostrano i numeri. Solo negli ultimi mesi due sono state le vittime delle strade dell’isola. Si tratta di James Velsmali, classe 2003, travolto da un’auto lungo una strada a scorrimento veloce, la variante esterna di Ischia, meglio conosciuta come superstrada e del 17enne Francesco Taliercio, rimasto vittima della strada nei pressi di Sant’Alessandro a Ischia.  

I dati del 2018, per l’Aci, segnano un aumento delle vittime della strada con il numero di incidenti che è rimasto invariato. Secondo i dati dell’Automobile Club d’Italia 76 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 6 in autostrada e 18 su strade extraurbane; nel 2018 in autostrada è stabile il numero di incidenti ma aumenta il numero di morti (a causa dell’incidente del Ponte Morandi), sulle strade extraurbane aumentano gli incidenti ma rimane sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%), nei centri abitati diminuiscono sia incidenti che morti (-2,7% e -4,2%), soprattutto nei piccoli centri attraversati da strade extraurbane.

Sono i dati essenziali che emergono da “Localizzazione degli incidenti stradali 2018”, lo studio, realizzato dall’ACI, che analizza i 37.228 incidenti (1.166 mortali), 1.344 decessi e 59.853 feriti, avvenuti su circa 55.000 chilometri di strade della rete viaria principale del Belpaese.

In autostrada i veicoli per il trasporto delle merci – autocarro (anche leggero), autotreno o autoarticolato – sono coinvolti nel 31% degli incidenti. Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (il 15,4%). Dalle 18 alle 20 le ore più critiche. 

Giugno e Luglio i mesi con la maggiore incidentalità (rispettivamente il 9,9% e 10,4% del totale).

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Prendendo come riferimento l’anno 2010, gli incidenti sono diminuiti del 19,4%, i morti del 18,2%. Rispetto al 2017, invece, gli incidenti sono aumentati dell’1,5% (554 in più) e i decessi diminuiti dell’1,6% (22 in meno). 

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Le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi. 

Infatti la Penetrazione urbana della A24 (12,9 inc/km), il Raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) e la Tangenziale Nord di Milano (nel tratto in provincia di Monza – 10,3 incidenti/km) sono le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km. 

Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il triste primato spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza (9,8 incidenti/km) e in provincia di Milano (7,6 incidenti/km) e alla SS131 dir – Carlo Felice in provincia di Cagliari (8,6 incidenti/km). 

GLI UTENTI VULNERABILI

Sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota assai elevata dei decessi, anche se in diminuzione rispetto allo scorso anno: il 31% (1 morto su 3) è ciclista, “dueruotista” o pedone. Nel 20,6% dei casi è deceduto un motociclista (277), nel 10,2% un pedone (137) e nel 3% un ciclista (39). Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 22,4%, i ciclisti il 17,8% e “dueruotisti” il 34,8%.

DUE RUOTE

I veicoli a due ruote (biciclette comprese), sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali.

L’indice di mortalità delle due ruote (motocicli e biciclette) è molto più elevato di quello delle quattro ruote: più di 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all’1,3 delle auto.

Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, la SS 001 Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 114 orientale Sicula in provincia di Messina.

PEDONI 

Tra le strade con un numero particolarmente elevato di investimenti: Aurelia, Adriatica, Casilina.

CHI MIGLIORA

Rispetto al 2018, nel complesso, le strade nelle quali gli incidenti sono diminuiti in modo consistente: SS 7 quater Domiziana, SS 69 di Val d’Arno, SS 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, SS 222 Chiantigiana, SS 229 del Lago d’Orta, SS 513 di Val d’Enza ed il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna (Casalecchio-Aeroporto-San Lazzaro).

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