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Incubo controlli Asl, summit dei sindaci

ISCHIA. I primi cittadini dell’isola si mobilitano a difesa del commercio isolano. Ieri mattina i sei sindaci si sono incontrati per elaborare una strategia comune su un tema molto sentito, perché rischia di mettere al tappeto numerosi esercizi commerciali e di conseguenza il tessuto economico del territorio. Ci riferiamo alle normative in materia igienico-sanitaria, che sono alla base di numerosi controlli effettuati negli ultimi tempi dal personale Asl, ma anche di quei dettami relativi all’occupazione di suolo pubblico e alle relazioni con la Siae. Alcuni controlli effettuati dai N.a.s., il Nucleo Antisofisticazioni alimentari dei Carabinieri, hanno riacceso il campanello d’allarme.

È evidente che sono proprio le eventuali difformità dalle vigenti prescrizioni in tema igienico-sanitario a dare i maggiori grattacapi anche ad attività ricettive e ristorative “storiche”. Il problema era già stato affrontato alcuni giorni fa proprio dai commercianti in un incontro organizzato dall’organizzazione provinciale di categoria svoltosi a Ischia Ponte, una delle zone tradizionalmente più rinomate dell’isola ma allo stesso tempo più sofferenti: si ricordi l’inchiesta che Il Golfo pubblicò qualche settimana fa, dalla quale emerse la chiusura di ben venti attività nel borgo, oltre a uno stato di grande affanno per le altre. Chiusure dovute alla crisi, ai costi d’affitto, ma anche all’esigenza di adeguare i locali alle norme che impongono importanti ristrutturazioni. Eppure, interventi del genere spesso e volentieri non sono fisicamente possibili da realizzare in edifici di antica costruzione, che mal si adattano alle fredde prescrizioni legislative, via via divenute sempre più esigenti e stringenti.

Proprio questa inevitabile discrasia tra le astratte normative e le realtà locali è stato uno dei temi sul tavolo dell’incontro tra i sindaci tenutosi ieri presso il Municipio del Comune di Ischia a via Iasolino. Si è parlato di tracciabilità dei prodotti usati nella ristorazione, ma anche di adeguamenti urbanistici e di modalità e tempistiche per permettere a tutti gli esercenti di mettersi al passo con le normative tenendo conto delle peculiarità specifiche, visto che in ciascun Comune i sindaci sono stati compulsati da vari esercenti, i quali hanno segnalato le eccezioni sollevate dall’Asl durante i controlli, specialmente per le attività che somministrano alimenti,  in relazione alle modalità di preparazione degli stessi: non solo alberghi e ristoranti, ma anche bar e pasticcerie.

Tra le opzioni sul tavolo, anche quella di un regolamento unico intercomunale in materia igienico-sanitaria per le attività ricettive e di ristorazione dell’isola, sempre ovviamente all’interno dell’ordito normativo attualmente in vigore. Un’ipotesi elaborata anche nell’ottica di quelle verifiche che, anziché partire da enti che “conoscono” il territorio e le sue peculiarità, come la locale Asl, arrivano invece da organismi extra-isolani (come appunto i Nas) con il relativo clamore mediatico che viene sollevato a livello nazionale, e i conseguenti effetti dannosi per l’immagine turistica di Ischia.

Un incontro interlocutorio, che fa da preludio a successive riunioni. Tuttavia la stagione turistica è alle porte e il tempo stringe. L’obiettivo è di arrivare in tempi brevissimi a una soluzione tale da evitare alle attività isolane di incorrere in sanzioni, più o meno gravi.  A margine del summit i sindaci hanno parlato anche del vertice che avrà luogo domani a Napoli, con il capo della Protezione Civile Angelo  Borrelli e il Commissario all’emergenza Giuseppe Grimaldi. Obiettivo, manco a dirlo, uscire dall’impasse e puntare a ottenere la nomina del Commissario alla Ricostruzione.

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