INGV e Comune insieme per il futuro dell’Osservatorio
Al Capricho di Casamicciola la conferenza alla presenza degli amministratori comunali e dei vertici dell’INGV: tra i presenti il presidente nazionale Doglioni e la direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, Francesca Bianco
La necessità di valorizzare un bene che di recente il Demanio ha ceduto al Comune dopo una lunga ed estenuante trattativa, da una parte. La volontà di mantenerlo in ogni caso adeguato a quella che era la sua funzione originaria migliorandolo con strutture sempre più al passo con i tempi. Il futuro dell’Osservatorio Geodinamico di Casamicciola, ubicato in località Sentinella, viaggia necessariamente su due direttrici diverse eppure complementari. Del futuro di una struttura che rappresenta davvero un pezzo di storia della nostra isola, si è discusso ieri mattina nel corso di una conferenza sul tema “Casamicciola, quale futuro per l’Osservatorio”. L’ente termale era rappresentato dal sindaco Giovan Battista Castagna e dal presidente del civico consesso Nunzia Piro, ma anche il parterre di relatori era d’assoluta eccezione. Al tavolo erano infatti presenti Carlo Doglioni (presidente nazionale INGV), Francesca Bianco (direttore dell’Osservatorio Vesuviano) e Graziano Ferrari (associato di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
Il dibattito, invero, non è stata soltanto l’occasione per parlare dell’Ossservatorio che sarà, ma anche per riportare alla mente storia isolana che forse – colpevolmente – tutt’oggi sfugge a tanti ischitani. Il racconto di Ferrari, ad esempio, ha raccontato dell’attività svolta all’osservatorio da quel Giulio Grablovitz che davvero si è mostrato un precursore ed un vero e proprio antesignano: scienziato, sismologo e vulcanologo, ideatore della vasca sismica e primo direttore di un Osservatorio Geofisico in Italia oltre che studioso della fisica terrestre e celeste. Una passione che lo accompagnava sin dalla tenera età, ecco perché quando si prospettò l’occasione ischitana colse la palla al balzo. Senza allontanarsi più da questa terra.
“E’ nostra intenzione tracciare una linea, è un qualcosa di impegnativo, ecco perché ci siamo rivolti anche al presidente Doglioni. La politica deve impegnarsi, deve decidere, ma poi ha bisogno di affidarsi alle persone competenti”, ha esordito il sindaco Giovan Battista Castagna che ha aperto di fatto il dibattito ricordando anche l’istituzione della commissione che dovrà lavorare per la rinascita dell’Osservatorio, auspicando che con l’INGV ci sia collaborazione e non contrapposizione. Dal canto suo Francesca Bianco ha chiosato: “Il nostro mestiere è dare informazioni su tutto quanto la moderna tecnologia ci mette a disposizione”, prima di ricordare una serie di installazioni che sono state sistemate nell’Osservatorio anche negli ultimi anni. Strumentazioni di avanguardia, anche per studiare la fase cosiddetta acustica del terremoto, compreso il fatidico “boato” che dalle nostre parti si ode spesso e che è causato, come ha spiegato la stessa direttrice, dal fatto che le onde magnetiche entrano nell’aria causando il rumore tanto noto sull’isola d’Ischia. “E’ un fenomeno tipico delle aree vulcaniche, parliamo di un’altra espressione del terremoto”.
Nel prendere la parola, il presidente Doglioni ha detto: “Ho dato la mia immediata disponibilità alla cessione all’Osservatorio, è un patrimonio del Comune che siamo certi saprà valorizzarlo. L’auspicio è che la struttura resti punto focale per l’isola ma diventi anche un percorso culturale per tutti i turisti che possano trovarne nel visitarlo anche un qualcosa di decisamente affascinante e catturare l’attenzione dei visitatori”. A chiudere i lavori il presidente del consiglio comunale Nunzia Piro, che ha ringraziato gli ospiti prima di affermare: “E’ stato fatto un gran bel lavoro, tra l’altro la convenzione è stata siglata in un tempo rapidissimo. In sei mesi abbiamo messo su un’impalcatura importante, ma l’Osservatorio merita questa attenzione non solo perché è un luogo storico, ma ci consente di raccogliere informazioni e dati fondamentali”.
Foto Franco Trani