CULTURA & SOCIETA'

Inquinamento, a settembre studenti ischitani in piazza contro il riscaldamento globale

Dopo aver aderito ai primi due “global strike for the future” i giovani isolani sensibili alle conseguenze del global warming, torneranno a manifestare

Cresce il sentimento ambientalista in tutto il mondo. La sensibilità dilagante per i temi legati all’ecosostenibilità e alle battaglie contro l’inquinamento diffuso convincono sempre più persone, soprattutto giovani, a incrociare le braccia, stilare cartelloni persuasivi e inneggiare slogan per esprimere tutta la propria rabbia per quanto sta succedendo nel mondo. Che sia in atto qualcosa di epocale è sotto gli occhi di tutti e lo dimostrano anche i fenomeni sempre più diffusi di manifestazioni meteo devastanti che soprattutto in autunno mettono a dura prova tutta l’Italia e naturalmente anche l’isola d’Ischia. Smottamenti, alluvioni, frane e tutti i disagi che può provocare il forte vento si abbattono ormai con cadenza preoccupante sul territorio ischitano causando danni inestimabili.

Ad essersene accorti pare siano soprattutto le giovanissime leve che con una certa sistematicità scendono in piazza per chiedere che si attui qualcosa di concreto per contrastare le cause del cambiamento climatico mondiale. Dopo aver aderito ai primi due Global Strike for Future (del 15 marzo e del 24 maggio) scendendo in piazza a Napoli con oltre 100 ragazzi, l’Unione degli Studenti dell’Isola d’Ischia ha deciso di aderire al terzo grande sciopero globale per il clima del 27 settembre ed organizzare il corteo proprio qui sull’isola. Per organizzare un evento di tale portata servirà l’aiuto di quanti più volontari possibili a partire dalla pianificazione. Studenti, ambientalisti, ecologisti, associati e cittadini di ogni tipo ed età sono i benvenuti alla prima riunione verso il Global Strike for Future 3.0.

“Contrastare i mutamenti climatici è attualmente la sfida più grande che abbiamo davanti. Ma la risposta delle politiche mondiali a questa emergenza è ancora inefficace e deludente. E’ quindi importante unirci e contribuire alla nascita di un movimento il più ampio e trasversale possibile che porti sempre più persone a chiedere ai Governi di agire, e farlo in fretta. Non c’è più tempo, sono necessarie strategie coordinate tra i diversi Paesi per rispettare gli impegni presi, a partire dall’Accordo di Parigi”. Questo il messaggio che è rapidamente rimbalzato non solo nelle bacheche e negli smartphone delle migliaia di persone sempre più convinte che sia necessario attuare un cambiamento radicale per preservare l’ecosistema

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