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Insularità, via alla raccolta firme per la modifica della Costituzione

ISCHIA – Pari diritti, pari opportunità. Dall’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori parte la raccolta di firme per riconoscere, all’interno della Costituzione, il principio dell’insularità. 60 i giorni di tempo per sottoscrivere il manifesto. A Ischia il via ufficiale sabato 7 aprile, con un banchetto a Piazza degli Eroi. «Ci sono – spiega il consigliere comunale Carmen Criscuolo del gruppo Vivere Ischia – svantaggi evidenti per chi abita sulle isole. È una condizione che accomuna milioni di cittadini italiani. Parliamo di servizi pubblici, sanità e scuole: tutti servizi che lo Stato ha il dovere di erogare in egual misura a tutti i suoi cittadini, anche a quelli che, come i cittadini delle isole, vivono una condizione di oggettivo svantaggio». La proposta di legge di iniziativa popolare è finalizzata alla modifica dell’art. 119 della Costituzione italiana, al fine di introdurre il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità. Nello specifico, si richiede l’inserimento, dopo il comma 5, del seguente testo: “Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili”. «L’invito che rivolgo ai miei concittadini e più in generale a tutti gli abitanti dell’isola – rilancia il sindaco Enzo Ferrandino – è di trovare il tempo per recarsi a piazza degli Eroi oppure presso il Municipio di Ischia per sottoscrivere la proposta di legge. Una sua eventuale promulgazione sarebbe un deciso passo in avanti nella soluzione delle problematiche che accomunano tutte le piccole isole».  La formula scelta è quella della legge di iniziativa popolare: servono 50mila firme necessarie per la prestazione della proposta di legge nazionale di iniziativa popolare. Centinaia di migliaia di persone nate nelle isole italiane sono sparse e felicemente integrante nelle diverse regioni di terraferma, dove sono approdati per mille motivi. Per contro, milioni di italiani hanno visitato le isole apprezzandone la bellezza e imparando ad amare le loro suggestioni ambientali e i valori umani dei loro abitanti. Il Continente e le isole restano però separati dal mare. Il mare che le circonda accresce il fascino delle isole, ma ha creato nei secoli una condizione culturale di separazione fisica e sociale che permane nel ventunesimo secolo. E’ la condizione d’insularità. Nelle piccole isole spesso le scuole si fermano al solo livello primario mentre i servizi pubblici, a iniziare dai servizi alla salute sono sempre soggetti al rischio del ridimensionamento.  I cittadini delle isole italiane chiedono di poter avere uguali punti di partenza con tutti gli altri italiani è venuto il momento di affrontare e risolvere il problema in modo netto, con il contributo di tutti, e in particolare di quelle Regini che non sono isole, ma comprendono isole nel loro territorio. A tuti gli italiani che amano l’Italia e si sentono parte di una comunità nazionale coesa e solidale, chiediamo dunque una firma perché le isole non siano “un pezzo di Italia separato”, ma siano invece Italia a tutti gli effetti Diverse per identità, tradizioni e peculiarità sociali ed economiche, ma uguali nei diritti di cittadinanza. Introdurre il principio di insularità in Costituzione impone agli isolani tutti di confrontarsi con il resto del Paese, senza attendere elemosine, ma impegna anche l’Italia intera.

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