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InterNa, il Maio tra natura e architettura

DI DARIO RESTIVO *

La predisposizione all’ascolto della “voce del luogo” ha costituito la base per l’elaborazione di una proposta di ricostruzione e riconfigurazione del Maio, il quartiere di Casamicciola Terme colpito dal sisma dello scorso anno, nell’ambito del workshop PIDA 2018. La visita di un sito che porta le “ferite” di un evento sismico pone di fronte ad uno scenario drammatico, che scuote nel profondo e spinge a riflettere su quanto accaduto, sia dal punto di vista umano che professionale. Nonostante il progresso della scienza e della tecnica, infatti, l’uomo resta e resterà sempre un essere debole in confronto alla grandezza dei fenomeni naturali. Non posso che pensare, in tal senso, al monito dell’architetto giapponese Atshushi Kitagawara, che esorta a fondare le proposte progettuali sul totale rispetto della natura, integrando la stessa nel progetto, senza sfidare ciò che non può essere sfidato. L’architettura, pertanto, deve essere sempre in sintonia con il contesto nel quale si colloca, affrontando le problematiche e le questioni del luogo, e adoperando tecnologie e materiali adeguati al pericolo dei fenomeni sismici.

Da tale consapevolezza, e dalla necessità di demolire quasi tutti gli edifici esistenti, deriva la proposta del progetto InterNa che intende valorizzare e potenziare la componente naturale del sito, assumendo il non costruito, ovvero le aree verdi, come preesistenza ed elemento fondativo del progetto stesso. Le nuove architetture residenziali riprendono generalmente le giaciture del precedente edificato e si agganciano alla “spina dorsale” di Via D’Aloisio. Questa è enfatizzata dalla presenza di un muro, spesso bucato, che allude alla precedente configurazione del luogo, funge da soglia tra la strada e le aree adiacenti, e consente la continuità fisica e visiva della vegetazione, a partire dalle pendici del monte Epomeo fino alla linea di costa. La chiesa di S. Maria dei Suffragi viene recuperata così come il complesso termale della sorgente La Rita, potenziato mediante la realizzazione di un nuovo edificio.

La natura entra dentro l’architettura sia per la scelta della tipologia della casa a patio, sia per la scelta di materiali da costruzione sostenibili, come la terra cruda, che rispondono bene anche alle sollecitazioni sismiche. Solo così, ovvero assumendo la natura come “fonte di ispirazione” per il progetto, si potrà dare “voce” al luogo, restituendo il Maio ai suoi abitanti, e fondando il suo futuro sulle solide basi di un rapporto armonico tra architettura e natura.

 

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* ARCHITETTO, UNIVERSITA’ DI PALERMO

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