Intervento d’urgenza al Rizzoli, il paziente è negativo
Arriva dal tampone la conferma, dopo l’operazione svolta in condizioni di massima sicurezza vista l’incertezza sull’eventuale ipotesi di contagio da covid19, poi fortunatamente dissolta
Per fortuna stavolta il virus non c’entra. La vicenda che abbiamo raccontato ieri su queste pagine sta volgendo al meglio. Come si ricorderà, un noto cittadino isolano, l’avvocato Giovanni Di Meglio, è stato operato nei giorni scorsi d’urgenza per una seria patologia, la malattia di Fournier della gamba, che è una malattia di rapida evoluzione, potenzialmente fatale le poiché sviluppa una grave forma di fascite necrotizzante e qualsiasi ritardo ne può aumentare drasticamente la mortalità. I chirurghi di turno Mimmo Loffredo e Marco Campione, sono tempestivamente intervenuti, coadiuvati anche dal dottor Michele Caruso e dall’esperienza di Del Franco. Il problema che all’inizio si paventava era quello di un sospetto contagio del paziente al covid19, a causa dei sintomi e dei primi responsi della Tac, che in gran parte erano analoghi a quelli presentati da coloro che risultano positivi al virus.
Fortunatamente è stato lo stesso avvocato Di Meglio a smentire l’ipotesi. Ieri il noto professionista, dopo l’intervento ha spiegato di essere stato sottoposto a tre tamponi, tutti poi risultati negativi. «Martedì sera sono stato operato d’urgenza – ha continuato Di Meglio – per la cosiddetta cancrena di Fournier. L’equipe medica è stata eccezionale. Il chirurgo Loffredo si è comportato con una professionalità eccezionale e con uno spiccato senso di umanità. Ringrazio i medici, un bacio particolare a mia nipote, la dottoressa Titti Lubrano, che ha partecipato con affettuoso impegno all’intervento così delicato, i paramedici e tutto il personale del Rizzoli».
L’avvocato, anche se ancora comprensibilmente debole e sofferente, si sta riprendendo progressivamente dal delicato intervento. Un grande sospiro di sollievo, sia per il riuscito esito, sia perché si è dissolta l’ipotesi di contagio da Covid19, che avrebbe reso complicato non solo l’operazione, ma anche il successivo decorso. Ancora una volta, il personale del Rizzoli a dispetto delle criticità ha dimostrato al meglio la propria professionalità.