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Spiaggiata morta una tartaruga marina a Cartaromana

Di Isabella Puca

Ischia – È di qualche giorno fa la notizia del ritrovamento di una tartaruga ritrovata spiaggiata morta lungo la spiaggia di Cartaromana nel comune di Ischia. La carcassa è stata ritrovata verso la fine del mese scorso; l’esemplare, del tipo carretta – carretta, giaceva ormai deceduto con una lenza attorcigliata intorno al collo. La sua presenza sul litorale era già stata segnalata qualche giorno fa, appena dopo il ritrovamento, eppure chi si è recato in spiaggia nella giornata di ieri, non ha potuto fare a meno di notare la carcassa dell’animale con le evidenti ferite al collo causate probabilmente da inquinamento da pesca. Non è la prima volta che una caretta caretta approda sulle nostre coste; appena due anni fa, fu infatti trovato un altro esemplare presso la spiaggia di Sant’Angelo. Nulla si poté fare nulla per l’animale che, anche se prontamente recuperato dalla Guardia Costiera, giaceva sulla spiaggia già morto, forse vittima dello scirocco. Lo scorso anno, invece, furono due gli esemplari di caretta caretta ritrovati privi di vita, uno a largo di San Pancrazio mentre l’altra al largo dei Maronti. La morte, in quel caso, si disse che poteva essere stata causata dall’uso di spadare da parte di pescherecci fuorilegge. Le spadare sono, infatti, delle reti a maglie larghe, 43-45 cm (la maglia massima consentita è di 18 cm), che si estendono fino a 30 km e sono alte fino a 15 metri, e che vanno alla deriva in alto mare, catturando non solo il pesce spada, come suggerirebbe il nome, ma anche specie in pericolo di estinzione come gli squali, le tartarughe marine e i cetacei. «La caretta caretta – avverte la biologa Mariacristina Gambi – sta diventando più comune nei nostri mari. Si trova sempre più spesso spiaggiata o attaccata agli ami e spesso vengono portate a Napoli dove vengono curate e quando è possibile operate, tenute in osservazione e ogni tanto liberate. È una presenza normale nelle nostre coste, fortunatamente la popolazione sta riprendendosi». La caretta caretta è, infatti, la tartaruga marina più comune del Mediterraneo, ma ormai sembra essere al limite dell’estinzione nelle acque italiane, «è un animale ancora in pericolo – tiene a precisare la dott.ssa Gambi –  però proprio perché è stata fatta una grande campagna di sensibilizzazione e conservazione sta lentamente recuperando. Per fortuna non è più ai livelli di 30 anni fa che era nella lista rossa». L’avvertimento, per chiunque trovi di questi esemplari vivi o morti che siano, è di contattare la Capitaneria di Porto che provvederà a contattare il centro studi napoletano, «spesso – ha concluso la Gambi – abbiamo portato animali in cattive condizioni o anche carcasse. Anche quest’ultime sono preziose, si lavora su quelle. Vengono misurate, si cerca di capire l’esemplare com’ è morto, se ci sono contenuti stomacali e si prendono dei tessuti per fare la genetica. Anche un animale morto è prezioso perché contiene delle informazioni».

 

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