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IPS ‘V. Telese’: “21/08”, un docufilm per raccontare il terremoto

Gianluca Castagna | Ischia – I crolli, le case sventrate, le grida di gioia per un compleanno catturato da un filmino amatoriale presto risucchiate dal buio e dalla paura. L’orologio della Chiesa di San Giuseppe al Fango che segna ancora le 20.57. Gli errori nella individuazione dell’epicentro, i primi servizi televisivi, la fuga dei villeggianti, il senso di abbandono dei cittadini.
La fredda contabilità dei numeri: 2 vittime, 42 feriti, 2600 sfollati.
Non manca nulla in “21/08 – Impressioni dal dopo sisma”, docufilm realizzato dagli studenti dell’IPS “Vincenzo Telese” con la supervisione del regista Giuseppe Iacono e di Claudio Cappello (al montaggio) all’interno del modulo “Chi sono, cosa posso, cosa non posso” per la seconda annualità del progetto “Scuola Viva”.
Un lavoro nato con lo scopo di affrontare e approfondire le conseguenze del terremoto che ha colpito i Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno dal punto di vista strutturale e sociale, per formare coscienze consapevoli della necessità di rispettare il territorio, adeguarsi ad esso piuttosto che violentarlo.

Il documentario è stato presentato lunedì scorso all’Istituto Professionale di Fondobosso, alla presenza del preside, Prof. Mario Sironi, dei tutor del progetto, le docenti Lucia Marotta e Carmen Fasolino, e dei sindaci Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale. Nelle immagini, le fasi salienti del dopo-terremoto: scorci di rovine, piccoli o grandi drammi, timori per il futuro. La videocamera degli studenti attraversa le strade del Maio restituendo allo spettatore le immagini di una cittadina fantasma. Tutto tace, un silenzio irreale e sinistro riempie quel che resta di una comunità frantumata nei ricordi, nelle abitudini, negli affetti. E’ passato un anno e il dolore è tutto lì, nella ferita ancora aperta di tanti cittadini di Casamicciola e Lacco Ameno che non hanno più strade dove passeggiare o piazze dove incontrarsi.
Le loro case sono mucchi di infissi e pareti senz’anima, facciate di antiche e nuove abitazioni imprigionate da gabbie di ferro che ne impediscono il crollo. Sullo schermo si alternano le testimonianze di chi ha perso la casa ma non l’umanità e il coraggio di organizzarsi autonomamente per non abbandonare il proprio territorio. Vince la speranza, la spinta verso il futuro, malgrado tutto.

«Questo documentario – spiega il D.S. Sironi – racconta uno spaccato della vita di tanti concittadini. Molti ragazzi che frequentano il “Telese” hanno avuto problemi di abitazione, uno dei nostri studenti è rimasto sotto le macerie per qualche ora, il sisma è stata un’esperienza che in qualche modo ha colpito anche la nostra comunità scolastica. Oggi è la giornata conclusiva dell’intera progettazione di “Scuola Viva”, l’elemento che la caratterizza è proprio la proiezione di un documentario che si inserisce nel solco di un impegno del “Vincenzo Telese” ad aprirsi al territorio, a rafforzare l’intreccio tra la scuola e il mondo delle associazioni, in questo caso il presidio isolano di Libera.»
«Il terremoto è ancora una ferita enorme» ricorda il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. «Non immagino che Lacco Ameno possa ripartire senza il Fango, così come non immagino che tutta l’isola d’Ischia possa ripartire senza Lacco Ameno e Casamicciola. Come sindaco è stata un’esperienza che non auguro a nessuno. Abbiamo commesso errori? Forse sì. Ne commetteremo ancora? Forse sì. Potevamo agire diversamente? Può darsi. Ma quando sei chiamato a prendere una decisione in 30 secondi, l’errore va messo in conto. Ho la coscienza a posto perché mi sono assunto tutte le responsabilità. Non è scontato in un Paese dove la colpa è sempre degli altri».
E Castagna, sindaco di Casamicciola più volte chiamato in causa da alcuni cittadini intervistati nel documentario, precisa (a proposito dei mancati abbattimenti di edifici danneggiati irreparabilmente) che «molti di quei fabbricati sono soggetti a domanda di condono. Demolirli avrebbe significato l’impossibilità di ricostruirli. Questo non è il momento delle polemiche: c’è la necessità di prendere coscienza che costruire in sicurezza è necessario. Esiste una problematicità dei luoghi, lo sappiamo sin dal 1883. Ogni ipotesi di ricostruzione è possibile solo attraverso il rigoroso rispetto di certi parametri di sicurezza. E’ questo il messaggio che, anche da questo documentario, deve passare».

Intanto dal Governo centrale ancora nessuna nomina di un Commissario per la ricostruzione. L’emergenza decadrà il 24 agosto e quasi certamente sarà prorogata. Nelle ultime immagini del documentario, a parte la deriva di un “turismo della tragedia” (a cui oramai non sfugge alcuna località colpita da un evento drammatico), emergono le azioni degli uomini, la voglia di ricominciare, la storia e la vita di una comunità e di un territorio che non meritano di essere famosi solo per questa calamità naturale. Emergono la volontà di recuperare l’identità e la memoria, la necessità di una ripresa culturale e turistica, per mitigare, da un lato, la forza devastante della natura, dall’altro, la scarsa attenzione delle istituzioni che, incuranti di quanto avvenuto un secolo prima, avrebbero dovuto occuparsi della sicurezza dei cittadini isolani e non l’hanno fatto.

 

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