POLITICAPRIMO PIANO

Irene Iacono: «Così sarà la “mia” Serrara Fontana»

A quasi un mese dalle elezioni, il nuovo sindaco racconta le emozioni della campagna elettorale e della vittoria, e illustra le linee guida della sua compagine nell’azione amministrativa

Il primo consiglio comunale ha sancito l’inizio della sua avventura da sindaco di Serrara Fontana. Quali sono le prime sensazioni dopo la sbornia successiva alla vittoria elettorale?

«Sicuramente una grande emozione, perché essere il primo cittadino porta realmente tanta gioia, tanta felicità, ma al contempo diventi anche consapevole della responsabilità che ti è stata data dai cittadini, e quindi anche dell’impegno che questo comporterà: un impegno quotidiano, totalizzante, perché diventi il riferimento di tutta la comunità. Dunque direi un sentimento di grande gioia, di emozione e felicità, ma contemporaneamente anche di consapevolezza per la grande responsabilità che comporta un impegno da portare avanti con decisione, con costanza, pazienza e con tanto buon senso».

Il popolo di Serrara Fontana ha scelto la vostra formazione con un suffragio onestamente clamoroso e inaspettato alla vigilia. Cosa ha spinto secondo te gli elettori in una direzione così plebiscitaria?

«Credo che ciò che abbia spinto gli elettori verso questa scelta sia principalmente dovuto al fatto che hanno visto in me e nella mia compagine la grande voglia di innovazione, di cambiamento, la volontà di migliorare il territorio, allo stesso tempo riconoscendo comunque la bontà dell’azione portata avanti dalla scorsa amministrazione, quindi nel segno della continuità amministrativa, ma anche di un cambiamento dovuto principalmente alla presenza nella mia compagine di tanti giovani impegnati nel sociale, nel tessuto imprenditoriale della comunità di Serrara Fontana. Credo che le persone abbiano visto in noi la possibilità di far evolvere ulteriormente Serrara Fontana in modo concreto». 

«Credo che gli elettori abbiano scelto noi perché hanno visto in me e nella mia compagine la grande voglia di innovazione, di cambiamento, la volontà di migliorare il territorio, allo stesso tempo riconoscendo comunque la bontà dell’azione portata avanti dalla scorsa amministrazione, quindi nel segno della continuità»

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Nelle Sue prime uscite da sindaco, quali sensazioni ha riscontrato nel primo approccio con i suoi colleghi isolani?

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«Ho riscontrato una grande apertura nei miei confronti da parte di tutti gli altri colleghi sindaci, ma non solo da loro: ho incontrato anche diversi assessori, vicesindaci, traendo sensazioni positive e una grande voglia di collaborazione. Anche con le amministratrici donne si è instaurato un bel rapporto. Speriamo quindi di continuare in questo clima di reciproca collaborazione e di scelte condivise».

«Ho capito che potevamo vincere quando il seggio di Fontana iniziava a dare risultati davvero sorprendenti: è stato quello il momento della svolta»

Che cosa vuol dire per le donne isolane avere un sindaco donna? E soprattutto, cosa rappresenta il fatto che l’elezione sia arrivata nel Comune ritenuto più refrattario alle innovazioni?

«Penso sia un fatto importante: sto ricevendo diverse attestazioni di stima da parte di tante donne isolane che non conosco neanche di persona, ma che ugualmente mi infondono grande forza, incitandomi ad andare avanti, chiedendomi di essere tenace, combattiva, perché rappresento tutte loro. Ho quindi riscontrato una grande gioia da parte di tutte le donne dell’isola per la mia elezione a sindaco. Credo che si sentano davvero ben rappresentante. È stata una grande battaglia, quella elettorale, che lasciava presagire che non sarebbe stato facile per una donna arrivare alla poltrona di sindaco. Tuttavia, come ho più volte ripetuto durante la campagna, io prima ancora di essere donna sono una persona, e soprattutto sono una persona che ha fatto politica per tanto tempo. Il popolo ha quindi voluto premiare il mio lavoro come amministratore, dopo aver visto come ho operato finora. Credo che la scelta non sia stata dettata dalla volontà di far insediare una donna, ma credo che il popolo abbia voluto premiare Irene Iacono come amministratore che ha sempre lavorato per il territorio di Serrara Fontana».

Non vorremmo tornare su episodi spiacevoli, ma a cose fatte possiamo dire che la campagna elettorale a un certo punto ha toccato livelli bassissimi. E c’è chi giura che a Irene Iacono non abbiano fatto piacere riferimenti anche personali trasmessi nelle case dai suoi avversari. È questo l’unico punto dolente di una campagna elettorale trionfale?

«Non nascondo il fatto che durante la campagna elettorale io abbia anche sofferto molto per quelle vicende, in cui come lei ha detto si è toccato il fondo. Chiaramente non mi faceva affatto piacere, però sono poi stata ripagata dal grande successo ottenuto, segno che le persone oggi hanno maturato una coscienza politica capace di andare oltre i pregiudizi».

«Sto ricevendo diverse attestazioni di stima da parte di tante donne isolane che non conosco di persona, ma che mi incitano, perché credo che si sentano ben rappresentate. Fra i colleghi sindaci ho riscontrato grande apertura e volontà di reciproca collaborazione»

Serrara Fontana e Sant’Angelo sono due realtà appartenenti allo stesso Comune eppure spesso per mentalità e connotazione geografica sembrano agli antipodi. Come si fa a coniugare gli interessi di entrambe le aree?

«Si possono certamente coniugare gli interessi di entrambe le aree, creando un sistema, chiamato Serrara Fontana, rendendo le due zone interdipendenti. La parte più alta del paese si caratterizza per la montagna, per le sue bellezze, per le cantine, per l’enogastronomia, mentre la parte costiera per il mare, per le terme.

Ecco quindi che bisogna creare un prodotto Serrara Fontana, e di conseguenza creare le condizioni per far sì che entrambe le parti possono svilupparsi. Significa quindi fare rete, fare sistema, ed è questo l’obiettivo della nostra amministrazione. Già adesso stiamo lavorando su questa problematica, dare cioè voce alle esigenze di tutti i territori, creando però al contempo un unico sistema, sia produttivo che culturale e sociale».

«Verso Rosario Caruso ho grande rispetto, abbiamo condiviso e realizzato diversi progetti duranti i suoi due mandati. Magari all’inizio si faranno confronti, ma questo è il mandato di Irene Iacono, che sarà comunque affiancata da Rosario, dagli assessori e dai consiglieri eletti»

Su di Lei almeno in una fase iniziale peserà inevitabilmente l’ombra di Rosario Caruso. Qual è l’atteggiamento con il quale si pone nei confronti del sindaco uscente?

«Sicuramente con un atteggiamento di rispetto, per una persona che ho avuto modo di apprezzare durante i suoi due mandati da sindaco. Chiaramente stando al suo fianco ho appreso tantissimo, abbiamo condiviso tante scelte. Dunque mi pongo con un atteggiamento di rispetto, ma anche nella condizione di poter continuare ad operare in quella scia, vista la mia attiva partecipazione, dall’interno, alla vita amministrativa

delle due consiliature appena trascorse. Certo, come in ogni comunità in cui si insedia un sindaco espressione della precedente amministrazione, è chiaro che le persone cercano sempre di fare un paragone. Però questo è il mio mandato, il mandato di Irene Iacono, che è comunque affiancata da Rosario Caruso, dagli assessori della giunta e da tutti i consiglieri. Credo che questo sia il giusto modo di pormi nei confronti di Rosario, con la prospettiva di poter continuare a realizzare durante la mia sindacatura i tanti progetti condivisi».

Qual è il messaggio augurale dei suoi avversari, se c’è stato, che le ha fatto più piacere?

«Ci sono stati alcuni messaggi social di auguri per la mia elezione; anche in consiglio comunale ci sono stati altri messaggi di buon lavoro. Come ho detto già nel discorso di insediamento, intendo portare avanti questo mandato in un’ottica di chiarezza trasparenza, quindi Auspico che tutto il consiglio comunale lavori in questo senso e in quest’ottica. Spero quindi che tutti insieme si possa fare solo il bene di Serrara Fontana, e nient’altro».

«Abbiamo una serie di idee da realizzare: il progetto di sviluppo dell’Eremo di San Nicola, la gestione dell’area ecologica per la raccolta di rifiuti, lo sviluppo di Sant’Angelo, la disciplina dei trasporti. Il mio mandato sarà positivo se riusciremo a risolvere problemi importanti e a far funzionare i servizi»

La saggezza femminile tra cinque sindaci di sesso maschile quale valore aggiunto potrà portare?

«Credo che la saggezza femminile porti ad agire con calma e con riflessione. Vengo da un’amministrazione che era composta da quasi tutti uomini, i quali in genere sono più impulsivi, più istintivi, mentre le donne spesso sono un po’ più razionali, agiscono con maggiore calma, con più pacatezza. Credo che anche il mio carattere sia questo senso. Penso che anche nell’ambito del gruppo dei sindaci queste caratteristiche potranno apportare un contributo, ad esempio nelle varie assemblee che si potranno svolgere a livello isolano».

Quando ha capito che le elezioni poteva vincerle per davvero?

«Ho capito che potevo vincere le elezioni quando il seggio di Fontana ha cominciato a dare i risultati davvero sorprendenti. Solo in quel momento ho iniziato a capire che stavamo realmente vincendo le elezioni».

Come ha detto, lavorerà di sicuro nel segno della continuità, visto che Lei è espressione della precedente amministrazione, ma in che cosa le piacerebbe magari portare discontinuità e lasciare la sua impronta?

«Non credo che la discontinuità debba essere uno dei tratti distintivi del mio mandato. Io voglio continuare a migliorare il mio territorio. Abbiamo una serie di idee condivise, per quanto riguarda il progetto di sviluppo dell’Eremo di San Nicola, la gestione dell’area ecologica per la raccolta di rifiuti, lo sviluppo di Sant’Angelo, la disciplina dei trasporti. Credo che il mio mandato potrà essere considerato positivo se si riusciranno a risolvere dei problemi importanti e a migliorare una serie di servizi che sul territorio attualmente non funzionano».

«Le due anime del paese, quella montana e quella costiera, hanno esigenze che possono essere coniugate rendendo Serrara Fontana un unico sistema, produttivo, culturale e sociale, in grado di valorizzare entrambe»

I problemi dell’isola sono tanti e i soliti, ma spesso ci si dimentica dei giovani che ormai – a meno che non si rassegnino a lavorare in albergo spesso sottopagati e senza prospettive – sono costretti a cercare fortuna altrove, impoverendo il nostro patrimonio. Come invertire questa tendenza?

«Io credo che le amministrazioni debbano riprendere in mano le politiche giovanili, e dare una serie di informazioni ai giovani per quanto riguarda le opportunità accessibili. Le amministrazioni devono coinvolgere realmente i giovani anche nell’attività amministrativa, nell’attività politica, affinché possano poi affacciarsi al mondo del lavoro in maniera diversa. Pensando alla nostra realtà, le imprese turistiche lavorano per un ridotto numero di mesi all’anno, dunque credo che bisogna incidere proprio sulla realtà imprenditoriale locale, incentivando le aziende a rimanere aperte il più a lungo possibile, assumendo giovani del posto, che chiaramente abbiano compiuto un determinato percorso di studi che vadano in quella direzione. Ho letto di recente varie proposte nella direzione di rendere la nostra scuola una sorta di cantiere dove i ragazzi possano apprendere un lavoro: questa sarebbe un’ottima idea, in maniera tale che i giovani possono trovare una sempre più ampia collocazione sull’isola garantendo poi a sé stessi un periodo più ampio di occupazione. Tra le cose che faremo ci sarà anche l’istituzione di uno sportello informa-giovani, perché penso che oggi ci siano tante possibilità, ma i giovani spesso non ne sono a conoscenza. Un supporto quindi pratico, immediato, ovviamente collaborando con le aziende del territorio che possono impiegare sempre più i giovani delle nostre comunità isolane, adeguatamente preparati anche dalle scuole».

In campagna elettorale ha citato il “Piano strategico per lo sviluppo” dell’isola, che però finora non è mai decollato dopo la firma del protocollo d’intesa. Esiste la possibilità che venga rilanciato?

«Come lei immaginerà, mi sono insediata da pochi giorni e c’è stata una serie di adempimenti da affrontare. Ma il piano per lo sviluppo è stato uno dei punti fondamentali del nostro programma elettorale, e sicuramente il nostro comune riprenderà tale discorso per poter intercettare le risorse previste dal Piano nazionale di rilancio e resilienza. Si tratta di piani su ampia scala, quindi più comuni si riuniscono nel redigere dei progetti condivisi, e più hanno la possibilità di vederti finanziati tali progetti. Il Piano di sviluppo è sicuramente uno di quegli strumenti di cui oggi l’isola già dispone, e che appunto può aiutarci ad andare avanti in questa direzione».

«Le amministrazioni isolane devono rilanciare le politiche giovanili. Bisogna incentivare le aziende a rimanere aperte il più a lungo possibile, assumendo giovani del posto con adeguata formazione. Istituiremo uno sportello informagiovani, perché penso che oggi ci siano tante possibilità, ma i giovani spesso non ne sono a conoscenza»

Chiudiamo con una curiosità. Qual è stata la prima cosa che ha pensato martedì mattina al primo risveglio da sindaco?

Beh in verità non ho dormito quella notte, perché era grandissima la gioia, l’emozione per la vittoria. Quindi non c’è stato un vero e proprio risveglio. Ma sicuramente martedì mattina ho realizzato di essere il sindaco, il primo cittadino di Serrara Fontana, e ho provato un misto di emozioni: stupore, meraviglia, incredulità. Poi mi sono recata al comune e ho realizzato che lo ero davvero: ero davvero il nuovo sindaco di Serrara Fontana. Ecco questo è stato il mio “mancato” risveglio, ma è stato comunque bellissimo».

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