LE OPINIONI

IRENE IACONO (sindaco di Serrara Fontana) «Sogno un mondo in cui le donne siano portatrici di unità e pace»

Molto sentite sono state le parole di Irene Iacono, sindaco di Serrara Fontana: «L’8 marzo, come ogni anno, ricordiamo le tante donne che si sono battute per veder riconosciuti i loro diritti come quello del voto e della dignità sul posto di lavoro. Penso anche alle tante battaglie fatte contro ogni forma di discriminazione di genere e contro la violenza sulle donne. Vorrei comunque attualizzare il tema e, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, mi farebbe piacere se tutte le donne che siedono negli organismi politici internazionali ed europei fossero mediatrici in un processo di pace per la fine della guerra in Ucraina. Il mio sogno sarebbe quello di vedere donne che si fanno portavoce delle esigenze del popolo ucraino, così come di tutti gli altri popoli che soffrono sulla propria pelle gli effetti devastanti della guerra». Ha proseguito: «Ritornando ai temi dell’8 marzo ci tengo a precisare che la donna ricopre più ruoli nella società. Allo stesso tempo è madre, ma anche lavoratrice e per far convivere questi due aspetti in maniera armonica vanno ripensati tanti luoghi di lavoro che spesso impongono alle donne delle scelte sofferte. Vanno fatte delle politiche mirate affinché le donne non abbandonino più il lavoro e in più vorrei degli aiuti e delle agevolazioni maggiori per tutte le ragazze madri che hanno un lavoro. Inoltre, credo che un aspetto fondamentale su cui bisogna puntare sia il rispetto verso l’altro genere. Educare i bambini a rispettarsi già da piccoli deve essere uno degli obiettivi principali della scuola». Irene Iacono ha concluso facendo una puntuale analisi su quanto il maschilismo sia imperante nel nostro paese: «Indubbiamente negli anni sono stati fatti dei passi avanti per abbattere le barriere, ma mi tocca constatare che l’Italia è ancora oggi legata a degli schemi patriarcali. Inutile nasconderci che alcune logiche maschiliste dominano molti ambienti della nostra società. Solo una fetta della popolazione femminile è arrivata a una propria autonomia, mentre ci sono ancora tante donne che soffrono e patiscono ingiustizie sociali. C’è ancora una schema secondo cui la donna è destinata alla cura della casa e l’uomo che, invece, deve occuparsi economicamente del sostentamento della famiglia. Il mio auspicio è quello di veder riconosciuti i diritti di ogni donna nel mondo senza alcuna distinzione».

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