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Ironia Balestrieri: Hanno finito di tirare Enzo per la giacchetta

Ce ne sono di cose da dire, ma per questioni legate all’ortodossia partiamo con quella forse non più scontata ma certo più opportuna. Come mai questo improvviso ritorno in maggioranza?

«Lo so che non è il massimo ma a questa domanda vorrei rispondere con un altro quesito: ma perché, noi siamo mai usciti dalla maggioranza? Ufficialmente abbiamo mai reso noto di appoggiare la minoranza o di remare contro l’attuale amministrazione? Tutto questo non c’è mai stato».

E allora che cosa è successo?

«La verità è che è stato eccessivamente strumentalizzato un nostro documento che spero con il tempo possa essere rivalutato e soprattutto giudicato e compreso per quello che voleva rappresentare. Si trattava di una nota redatta da una componente della maggioranza e che mirava a fare in modo che potesse essere attuata l’azione di governo che ci eravamo proposti e preposti dopo la vittoria nelle elezioni del 2017. Dopo un anno ci siamo resi conto che le cose non andavano bene ed abbiamo scritto un documento ma non abbiamo mai fatto neppure una mezza dichiarazione in cui parlavamo anche solo di possibile passaggio tra le fila dell’opposizione. E credo che anche a te non risulti certo una cosa del genere…».

Intanto il presidente del consiglio comunale Ottorino Mattera, proprio al nostro giornale, riferendosi al vostro gruppo consiliare ha parlato di “bipolarismo”. Per la serie a maggio hanno detto una cosa, a novembre un’altra. Forse una risposta va data.

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«E’ presto detto. A maggio abbiamo detto una cosa, a novembre trovato una sintesi di quanto detto a maggio. In primavera abbiamo fatto notare come in campagna elettorale avessimo lanciato dei proclami e ci eravamo posti degli obiettivi che non stavano realizzando. Poi ti racconto la sincera verità: ci sono stati diversi incontri con il sindaco, e ci siamo resi conto che su determinate tematiche la macchina si era messa in moto: penso alla viabilità, la programmazione turistica intesa nell’accezione più ampia e generale del termine, e altre cose. Insomma abbiamo trovato o ritrovato punti che facevano parte del programma elettorale decidendo di portarli avanti. Chi parla di bipolarismo (e afferma costantemente di essere un democratico pronto ad ospitare chiunque voglia contribuire al bene del paese), si è permesso di sparare sulla croce rossa prima ancora che questa potesse portare il suo aiuto. Un fatto che dovrebbe far riflettere. Così come non mi piace quel commento “chi tradisce una volta tradisce sempre”, ma questo lo dico senza alcun rancore. Poi gli vorrei ricordare (a Ottorino Mattera, ndr) che lui siede con persone che hanno già “tradito” e allora mi chiedo: non ha paura anche in questo caso che il tradimento possa verificarsi una seconda volta e mandare il sindaco a casa? Siamo seri, la verità è un’altra ».

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Quale?

«Il bipolarismo è solo un termine usato impropriamente, una frase pronunciata da una persona arrabbiata. Se lui vuole attuare la democrazia in seno al consiglio comunale, è chiaro che più persone fanno parte della maggioranza meglio è, perché così si garantisce una maggiore stabilità. Poi un attimo dopo mi dice il contrario. Adesso c’è stato un chiarimento su alcuni punti e dunque anche lui stia contento, c’è un consesso più stabile che porterà avanti i progetti che l’amministrazione intera intenderà realizzare».

Senti, intanto resta l’impressione – e impressione è certo un eufemismo – che la maggioranza non abbia preso di buon grado questo ritorno alla base, in particolare al sindaco Enzo Ferrandino viene contestato di aver agito in maniera autonoma e quasi “carbonara”, senza consultarsi con i suoi e dunque a loro insaputa.

«Vorrei rispondere anche a questo con una domanda: ma perché, il sindaco quando ha portato avanti la trattativa con Antonio Mazzella e Antonello Sorrentino con chi ne ha discusso? Non mi risulta ne abbia parlato prima o durante con qualcuno. Guarda, te la posso dire una cosa?».

Prego, ci mancherebbe.

«E’ una cosa un po’ inusuale, noi non siamo mai stati chiamati da Enzo (Ferrandino, ndr) a dire “chiaritemi questa situazione”, né da nessuno della maggioranza che auspicasse in qualche modo un chiarimento sulle divergenze maturate. A un certo punto ho avuto l’impressione che sembrava quasi che aspettassero un passo falso da parte nostra per spararci addosso. L’ho detto e lo ripeto, a scanso di equivoci. Il modo, la veemenza con cui è stato scritto quel documento può essere stata eccessiva e sbagliata e se serve mi prendo le mie responsabilità e non le nego. Ma attenzione, relativamente ai contenuti c’è qualcuno che può venirmi a dire che abbiamo scritto cose false?».

Ma, in tutta onestà, tu che aria hai trovato? Il mare è agitato, vero?

«Li vedo un po’ turbolenti e soprattutto tristi in viso».

Tristi, e perché?

«Siamo sinceri, alcuni sono tristi per il fatto che facciamo nuovamente parte a pieno titolo della maggioranza e siamo parte attiva della vita dell’amministrazione».

E quindi?

«Allora, proprio per essere chiari: fino a un paio di settimane fa si era creato un equilibrio anomalo, un meccanismo all’interno del quale ognuno pensava di essere più importante degli altri. Adesso tutti hanno la stessa importanza, nessuno si può più permettere di piantare i piedi a terra o addirittura entrare dal sindaco senza bussare tirandolo per la giacchetta. Qui c’è gente che prima lo faceva addirittura tirando il calcio alla porta e questo dà fastidio ed è inconcepibile. Sono quelle persone che pensano al bene di Ischia da trent’anni, ma io questo bene non lo vedo ancora…».

La decisione che avete preso è stata concordata col vostro mentore Giosi Ferrandino o è maturata in piena autonomia?

«Non ho nessun timore di dirti, e posso anche dimostrartelo, che ogni volta Giosi Ferrandino – quando ci sentiamo o scriviamo – non fa altro che ripetere che i consiglieri comunali hanno piena facoltà di decidere volta per volta la linea politica da adottare. Giosi sotto questo aspetto è sempre stata una persona estremamente corretta: ha sempre detto che gli attori protagonisti eravamo noi e che lui volentieri avrebbe dato qualche consiglio laddove richiesto. Ha sempre detto che tutte le decisioni sono le nostre e che ce ne saremmo dovuti assumere onori ed oneri in ogni circostanza».

Quindi questo significa che avete deciso da soli?

«In assoluta autonomia, scrivilo pure a caratteri cubitali».

E a posteriori, Giosi Ferrandino lo hai visto o sentito soddisfatto della strada che avete imboccato?

«Dico la verità, saranno circa tre settimane che non vedo Giosi, i miei colleghi ed amici di Vivere Ischia di certo lo hanno incontrato in occasione della domenica ecologica. Io per motivi di lavoro è da un po’ di tempo che nei fine settimana sono fuori dall’isola e succederà anche stavolta. Quello che posso dirti con assoluta certezza, in ogni caso, è che lui non ha mai mostrato né rabbia né rancore verso le nostre decisioni né tantomeno ha espresso particolare soddisfazione quando a maggio firmammo quel documento, che ripeto, a distanza di tempo, fu scritto… a otto mani. Fammi ribadire il concetto, a otto mani».

Adesso l’amministrazione è chiamata a fare il salto di qualità e recuperare il terreno perduto in quali settori e attraverso quali iniziative?

«Tutto si riassume in una parola: programmazione. Noi dobbiamo cercare di creare un coordinamento tra le diverse anime della maggioranza e lavorare su tematiche come il traffico, decidendo anche di assumere provvedimenti impopolari almeno in una fase iniziale. Penso a sensi unici, eventuali rotatorie, zone a traffico limitato perenne. E poi c’è la programmazione che guarda l’aspetto legato al turismo. I nostri figli vivono qui perché c’è qualcuno che ci porta i soldi scegliendo l’isola come meta di villeggiatura, altrimenti sarebbero o saranno costretti ad emigrare. Se noi riusciamo a capire che questa è una risorsa imprescindibile, allora magari inizieremo anche a meglio selezionare quelli che sono i nostri ospiti. C’è tanto da fare, ma per fortuna capacità ed idee non mancano: noi siamo disposti a dare una mano, perché non vorrei che passasse inosservato un dettaglio…».

Quale?

«Noi siamo entrati a costo zero in maggioranza e questo mi piacerebbe che la gente lo tenesse ben presente. Noi ci mettiamo la faccia, non abbiamo preteso nulla e nulla pretenderemo. Abbiamo però delle proposte. Se ci vogliono tra di loro, devono capire quali sono queste proposte, aiutarci a migliorarle o avere il coraggio di dire che non intendono condividerle o che non vanno bene. Certamente non siamo e non saremo mai compagni di viaggio accondiscendenti»

Gaetano Ferrandino

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