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Promozione Lacco Ameno, Matarese: «Restiamo a casa e speriamo che passi presto»

L’attaccante rossonero lancia il suo appello e fa il punto della situazione: «Non credo che il campionato riprenderà»

Si cerca in qualche modo di pensare ad altro e non perdere il buon umore e così si parla di calcio, di progetti che si spera terminare ma soprattutto di futuri, in attesa che il mostro invisibile svanisca quanto prima.

Un anno importante questo per il Lacco Ameno che è stato la rivelazione della stagione, nonostante essa non sia finita, ma comunque possiamo asserirlo a gran voce.

Di questo e altro ne abbiamo parlato con l’attaccante rossonero Antonio Matarese, classe ’96 ex Ischia e col vizietto del gol: precisamente sedici tra Coppa e campionato.

Un commento generale su questo campionato come te lo aspettavi, com’è stato e come si spera sarà, nel caso dovesse riprendere. Possiamo comunque dire che siete stati la rivelazione della stagione nonostante magari non sia stata ancora portata a termine?

«Sicuramente siamo stati la rivelazione di questo campionato, perché magari nessuno si aspettava o solo immaginava che potevamo arrivare a pochi passa dai play off. Va considerato che questa squadra è stata costruita in pochissimo tempo e che quindi forse siamo partiti anche un po’ in ritardo rispetto agli altri dell’isola e in generale della categoria. Ma ci siamo messi subito tutti a disposizione del mister e abbiamo fatto gruppo. Abbiamo iniziato bene poi quelle ben cinque sconfitte di fila, ci hanno messo non poco in difficoltà, ma non abbiamo mai mollato e i risultati infatti poi sono arrivati, non siamo nei play off ma siamo in ottima posizione in classifica soprattutto se poi consideriamo che puntavamo alla salvezza».

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Un’avventura quella tua e dei tuoi compagni iniziata forse un pò in ritardo, ma che comunque ti/vi ha dato non poche soddisfazioni, come giustamente hai sottolineato, ma personalmente te lo aspettavi considerando anche la vostra giovane età, nonché quella del mister?

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«In tutta sincerità, no non me lo aspettavo, proprio perché come detto questa squadra è stata creata all’ultimo e indubbiamente siamo molto giovani, sono tre, quattro gli elementi che potremmo definire tra i più anziani e esperti, o meglio i pilastri. Io credo che il merito di questo piccolo successo ottenuto fin qui vada essenzialmente al nostro mister che nonostante la sua giovane età e alle prese forse pe la prima volta con una squadra dilettantistica si è saputo ben comportare e soprattutto ha saputo sin da subito prendere in mano la situazione, ha creato questo gruppo dal niente. Abbiamo perso delle partite ma le abbiamo perse giocando e uscendo dal campo sempre a testa alta».

Come vi siete organizzati in merito agli allenamenti, state comunque procedendo con qualche esercitazione individuale nel caso in cui si dovesse riprendere il campionato?

«Si stiamo seguendo delle schede dateci dal mister, anche se risulta molto difficile, almeno fino a quando potevamo correre all’aria aperta era sicuramente molto meglio, comunque va bene così, l’importante è continuare ad attenersi alle regole nella speranza che tutto passi quanto prima».

Secondo la tua esperienza che effetti avrà questo stop obbligato sull’andamento della squadra della società anche a livello economico?

«Io credo che le maggioriconseguenze le subiranno soprattutto le squadre che hanno investito tanto come l’Ischia, il Pianura che si trovano lì ad un passo dall’Eccellenza e non sappiamo se continueremo o meno il campionato, anche se personalmente non credo, ma di certo noi non vogliamo trovarci impreparati se dovesse riprendere la stagione. A livello economico credo che noi tutti ne pagheremo le conseguenze soprattutto sull’isola. Anche se l’emergenza dovesse terminare non credo che per noi si possa aprire la stagione del turismo e ciò avrà indubbiamente una grande conseguenza anche sul calcio, la nostra prima fonte, la nostra economia gira soprattutto grazie al turismo. Lavoro in un Hotel e sono più che consapevole purtroppo che la situazione è alquanto grave, ma per il momento dobbiamo solo pensare a seguire le direttive e ridurre al massimo i contagi».

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