CRONACA

Scuola, si ritorna in classe parole d’ordine: calma e cautela

Dalle materne alle elementari, dalle medie alle superiori: ricominciano le lezioni dopo l’attività di sanificazione. Disposizioni rigorose che richiedono generale senso di responsabilità

Da settimane, ormai, è emergenza coronavirus. Se ne parla per tutto quello che questo virus – il Covid-2019 – ha smosso nella popolazione, anche ischitana. Per le ricadute sanitarie, economiche, turistiche, per i provvedimenti messi in campo, la frenesia mediatica e gli umori che da questi fatti sono scaturiti. Dubbi, paure, interrogativi. Una coda lunga arrivata anche dentro le scuole, e uscita solo in parte.

Il primo imperativo, però, nelle comunità scolastiche isolane ritornate in classe ieri mattina (a eccezione delle scuole di Casamicciola, che riapriranno domani), è semplice: non creare panico, mantenere la calma e informare i propri lavoratori, docenti e personale Ata, oltre a famiglie e alunni. Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità, e in attesa di ulteriori e specifici provvedimenti legislativi da parte del Governo delle Regioni e degli Enti locali, sono i decreti del Consiglio dei Ministri a dettare le indicazioni allo scopo di prevenire e contrastare l’ulteriore trasmissione del virus e far fronte alle conseguenze derivanti sull’attività scolastica dall’emergenza sanitaria Covid-19.

In particolare, sono state indicate alcune misure cautelative utili a evitare che, dall’eventuale sospensione delle attività didattiche (com’è avvenuto in Campania fino a sabato scorso), derivino effetti negativi sia per la popolazione scolastica nella fase di apprendimento, sia per le procedure di sicurezza da seguire a scuola.

In questa fase, per i dirigenti scolastici è opportuno: tenersi costantemente informati sui provvedimenti adottati dalle Istituzioni; informare i lavoratori sulle regole fondamentali di igiene per prevenire le infezioni virali come da documento predisposto dal ministero della Salute; predisporre policy/regolamenti interni per il controllo dell’accesso degli esterni nei locali scolastici; informare i lavoratori che, nel caso si manifestino sintomi quali febbre, tosse, difficoltà respiratorie, è necessario che contattino le ASP/ASL locali e, in caso di impossibilità, chiamino il numero 1500 o il numero 112, seguendone le indicazioni; evitare, negli uffici amministrativi durante il ricevimento del pubblico, il sovraffollamento anche scaglionando gli accessi, avendo cura di eseguire frequenti areazioni dei locali; accertarsi che le ditte incaricate alle pulizie ordinarie o gli stessi collaboratori scolastici eseguano scrupolosamente pulizia e disinfestazione delle superfici e degli ambienti; disporre di strumenti di facile utilizzo per l’igiene e la pulizia della cute che siano monouso e di facile utilizzo; sensibilizzare tutti i docenti e Ata che potrebbero presentare sintomi indicativi di una eventuale infezione di contattare il proprio medico curante; triage telefonico ai numeri nazionali di emergenza 112/118 o al numero verde 1500 del Ministero della Salute.

Una serie di disposizioni che anche la scuola isolana sta seguendo.

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«In verità, in tema di igienizzazione, già martedì scorso tutti i plessi dell’Istituto comprensivo “Vincenzo Mennella” di Lacco Ameno erano stati oggetto di sanificazione», spiega la preside Assunta Barbieri. «Quando mercoledì scorso i nostri alunni erano comunque tornati in classe, avevano trovato un ambiente già disinfettato. Idem per gli uffici amministrativi a Villa Arbusto. Prima di iniziare le lezioni, in tutte le classi erano stati distribuiti materiali informativi con le le 10 indicazioni da rispettare per evitare la diffusione del contagio. In seguito ho provveduto a emanare una serie di circolari in cui spiegavo nel dettaglio tutto ciò che andava fatto: se c’erano persone, docenti o studenti o personale Ata che erano stati nelle zone a rischio, lo dovevano comunicare tempestivamente. Mercoledì sera, De Luca ha sospeso le attività e nei giorni successivi la nostra scuola è stata oggetto di una seconda sanificazione, estesa stavolta anche alla palestra e allo Scuolabus. Ieri i nostri alunni sono tornati a scuola, in un clima di cautela, certo, ma anche di calma e serenità.»

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Norme restrittive anche riguardo all’accesso di “terzi” all’interno dei plessi. I genitori che accompagnano i propri figli all’ingresso dalla scuola non potranno accedere al suo interno; gli alunni verranno infatti affidati: alle docenti e/o al personale ATA in servizio (per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria); al personale ATA che vigilerà che gli alunni raggiungano le loro rispettive classi (per la secondaria). In caso in ritardo, l’alunno sarà consegnato all’ingresso ad un collaboratore scolastico. Disposizioni analoghe per l’uscita.

Restrizioni anche per i soggetti esterni all’amministrazione scolastica (terapisti, esperti etc). «Chiaramente – continua la preside – non potranno entrare a scuola se hanno soggiornato negli ultimi 14 giorni in una delle “zone rosse o focolaio” del mondo (Cina, Giappone, Corea del sud) o dell’Italia. A loro ho chiesto di sottoscrivere un’apposita autocertificazione.»

Confermata la necessità del certificato medico per la riammissione a scuola dopo assenze di durata superiore a cinque giorni dovute a malattia infettiva soggetta a notifica obbligatoria. E confermata risulta anche la sospensione, fino al prossimo 15 marzo, di tutti i viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche. Una disposizione valida per le scuole di tutto il Paese.

«Capisco la paura, la comprendo» conclude la Barbieri, «quindi la cautela è necessaria. Mi dispiace solo dover sospendere le uscite all’aria aperta già programmate sul territorio. Posso capire nei luoghi chiusi, ma all’esterno forse è un po’ eccessivo. Riguardo ai gemellaggi e ai viaggi d’istruzione, quelli programmati fino al 15 marzo avranno pieno diritto al rimborso. Resta da capire cosa avverrà dopo, non tutte le famiglie manderanno subito i loro figli in gita; bisognerà perciò mettere in conto il pagamento di penali per l’annullamento. Spero che tutto ritorni alla normalità il prima possibile. Nel nostro Paese e in tutto il mondo. Dovevamo partire il 23 febbraio per Monaco, per un importante progetto Erasmus. Non ci siamo riusciti, ma contiamo di recuperare questo appuntamento il prossimo maggio. L’ottimismo è d’obbligo».

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