CULTURA & SOCIETA'

Ischia al David di Donatello con il fotografo Orlando Faiola

La 70ª edizione dei David di Donatello si svolgerà negli Studi di Cinecittà a Roma, il 7 maggio 2025 e tra i fotografi ufficiali della kermesse ci sarà un ischitano di adozione

Il David di Donatello è uno dei più importanti premi cinematografici italiani, assegnato annualmente dall’Accademia del Cinema Italiano. Istituito nel 1955, prende il nome dalla celebre scultura dell’artista Donatello ed è considerato l’equivalente italiano degli Oscar americani. Il premio viene conferito ai migliori film, attori, registi, sceneggiatori e altri professionisti del cinema italiano, con alcune categorie dedicate anche alle produzioni straniere. La statuetta raffigura il David di Donatello in bronzo dorato, poggiato su una base di malachite. Tra i vincitori più importanti ci sono Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Bernardo Bertolucci, Paolo Sorrentino e tanti altri ancora. L’edizione di quest’anno, la settantesima, si terrà il 7 maggio e sarà trasmesso su Rai 1, direttamente dagli studi di Cinecittà. Sarà presente anche una parte di Ischia con Orlando Faiola, ischitano di adozione, selezionato tra i fotografi ufficiali dell’evento. Nato come autodidatta sia nel campo della fotografia che della musica, Faiola è noto per la capacità di catturare attimi molto particolari. La profonda conoscenza del settore cinematografico gli consente di realizzare ritratti unici di artisti, attori, registi, modelle e altre figure del mondo dello spettacolo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare un po’ il suo percorso artistico e capire quali sono le emozioni in merito alla “convocazione” al David di Donatello di quest’anno:

Parlaci un po’ di te e raccontaci come è nata la tua passione per la fotografia

«Io sono nato a Napoli nel 1982 e cresciuto tra Cardito e Modena. La mia passione per la fotografia, a onor del vero, è nata un po’ per caso perché fin da giovanissimo durante i viaggi portavo sempre con me una fotocamera, una di quelle compatte dei primi anni 2000. Mi piaceva l’idea di catturare i momenti più significativi di una nuova esperienza e poi, di lì a poco, sono usciti i cellulari con le fotocamere incorporate. Era l’epoca in cui uscivano i primi social e mi divertivo a postare su Facebook i miei scatti. Amici, familiari e colleghi mi dicevano che ero bravo e mi incoraggiavano a seguire la mia passione. Così decisi di acquistare la mia prima reflex e di intraprendere la carriera da fotografo».

Come ti trovi a Ischia e come sono stati i tuoi inizi?

«Ormai vivo a Ischia da sei anni e mi trovo molto bene. È un’isola che mi ha dato tanto sia dal punto di vista professionale che umano. I miei inizi, fin da subito, sono stati promettenti grazie alla collaborazione con Pascal Vicedomini, che ha sempre creduto in me. Per lui ho seguito importanti eventi cinematografici come il Capri Hollywood, il Los Angeles Italia, l’Ischia Global Film Festival e il Sorrento Film and Food Festival. In queste kermesse ho avuto il piacere di conoscere e fotografare personaggi noti del jet set internazionale. Negli anni, però, ho seguito anche i più importanti eventi pubblici ischitani come l’Ischia Film Festival, la Festa di Sant’Anna, Ischia Safari e tanti altri ancora».

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Come hai scoperto di essere stato selezionato tra i fotografi ufficiali del David di Donatello e quali sono state le tue sensazioni?

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«Sono stato contattato direttamente dagli studi di Cinecittà e mi è stata fatta la proposta di entrare nel ‘team’ dei fotografi ufficiali del David di Donatello. Ovviamente, la soddisfazione per me è tanta e confesso che all’inizio faticavo a realizzare. È sicuramente un incarico di grande prestigio e sono molto entusiasta di questa nuova opportunità perché la mia carriera è sempre stata caratterizzata da un forte legame con il mondo del cinema e della cultura».

Dal punto di vista fotografico hai qualche soggetto che prediligi?

«Io nasco da autodidatta sia nella fotografia che nella musica, altra grande mia passione. Non ci sono soggetti che mi attraggono più di altri perché quello che conta per me è scattare foto, raccontando alle persone il mondo che mi circonda. Occupandomi di cinema, in molti mi hanno definito un ritrattista, ma io onestamente non mi rivedo in questa definizione».

C’è qualche grande fotografo a cui ti ispiri?

«Conosco di nome i più importanti fotografi in circolazione, ma non credo di ispirarmi a qualcuno in particolare. Al contrario, diversi giovani fotografi mi hanno detto di prendermi come modello e di rifarsi ai miei scatti. Avere questi attestati di stima è molto importante perché mi fa capire il percorso che ho fatto finora».

Oggi tutti noi possiamo scattare foto grazie a uno smartphone, qualcosa di impensabile fino a qualche decennio fa. Tuttavia in cosa si distingue il fotografo professionista dal semplice appassionato?

«La differenza sta nella sensibilità perché un fotografo professionista vede le cose in maniera differente. La tecnica, poi, è indubbiamente importante perché grazie ad essa è possibile fare le inquadrature, disporre i soggetti, catturare la luce e tanto altro ancora. Diciamo che per realizzare una bella fotografia, spesso, ma non sempre, è necessario seguire delle regole. Il vero fotografo, inoltre, deve essere bravo con qualsiasi mezzo, dalla reflex al cellulare. Questi aspetti, a mio parere, fanno la differenza».

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