LE OPINIONI

IL COMMENTO Ma che bisogno c’è?

Troppo spesso si immagina che “spingere” qualcuno a fare coming-out sia concesso, anzi in certi casi addirittura utile e raccomandabile, per aiutare chi appartiene alla comunità LGBTO+ a vivere apertamente – e senza paura, così come dovrebbe essere – la propria sessualità. Il processo di accettazione privata e dichiarazione pubblica, però, è molto più complesso di così; forse non totalmente comprensibile per chi non ha vissuto in prima persona gli attacchi, le umiliazioni e le violenze a cui la comunità in questione è costretta da secoli. E, molto più semplicemente, è una decisione che va presa in totale autonomia. Ma quello che stiamo assistendo di continuo è che il dichiararsi per fare notizia, guadagnare un posto fra le prime pagine e magari un bell’applauso. È recente il coming out del calciatore ceco Jankto, dove rivela la sua omosessualità e delle calciatrici della Juventus, Sembrant e Boattin, stanno facendo notizia e soprattutto rumore, tanto da superare la politica e persino i gossip Sanremesi. Ma perché?

Il calciatore JJankto

Mi sembra quasi costringere una persona al coming- out, significa invadere senza permesso la sua sfera più intima. E rischia, inoltre, di diventare un’avvisaglia di regresso. Perché la libertà di cui tanto si discute, è sacrosanta, passa anche e soprattutto per la scelta di agire secondo le proprie necessità e il proprio benessere. Non deve sentirsi accettato con un sonoro apprezzamento chi dichiara di essere omosessuale e magari, avere una considerazione minore chi non lo fa. Parliamo di persone che meritano lo stesso rispetto, esiste una capacità di esternare diversa e non sta a significare che chi è più coraggioso è migliore. Ogni singolo individuo – indipendentemente da sesso, genere o orientamento sessuale – ha una sensibilità differente e affronta i legami sentimentali nel modo che ritiene più giusto. Riconquistare e rispettare i propri tempi e i propri spazi è quanto mai fondamentale, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui tutto corre velocemente ed è al di fuori del nostro controllo.

Non dimentichiamo che amare è un privilegio, succede, quando non te lo aspetti, come e con chi, penso sia interesse esclusivamente di chi prova questo sentimento, capace di muovere il mondo. L’amore è libero, amo chi voglio, l’amore appartiene a chi lo prova, non vedo perché, questo bisogno di esternare la propria sessualità, gli attacchi, le critiche, le umiliazioni che purtroppo gli omosessuali sono costretti a subire, ci saranno sempre, nonostante la società di sta muovendo verso una maggiore apertura, anche dal punto di vista dei diritti civili. Accettiamoci per quello che siamo, senza questo bisogno di esternare il nostro modo di amare, qualunque esso sia, fare coming out, lo vedo come essere marchiato. Ma perché esiste un amore giusto e uno sbagliato? L’amore non conosce misura, non ha colore e profuma di bello quando è libero, non esiste la normalità, questa costrizione quasi forzata a dichiarare apertamente il proprio orientamento, ma perché. Amo chi voglio, amo e tanto basta!

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