CRONACA

Autocompattatori bloccati sul porto, salta la corsa delle 4.00

Il traghetto Traspemar è risultato “sotto tabella” dopo un controllo della Guardia Costiera: i camion costretti ad attendere sul porto di Casamicciola l’arrivo del marinaio assente. Collegamenti ripresi a partire dalle 7.00

Notte movimentata quella tra venerdì e sabato al porto di Casamicciola. Ore in cui quotidianamente i grandi camion-compattatori che raccolgono i rifiuti in giro per l’isola si preparano all’imbarco per raggiungere la terraferma e recarsi allo Stir di Giugliano. Stavolta c’è stato un imprevisto. La Guardia Costiera, agli ordini del comandante Andrea Meloni, ha effettuato una serie di controlli, sia sui compattatori, sia sul traghetto Giuseppina Prima della Traspemar, facente capo al consorzio Cotrasir.

Per quanto riguarda i camion, non sono state riscontrate irregolarità. Invece per quanto riguarda la nave, che doveva partire alle ore 4.00, l’imbarcazione è risultata “sotto tabella”: non erano cioè presenti a bordo tutti i marittimi previsti dalla tabella minima di armamento. L’assenza riscontrata ha quindi avuto come conseguenza l’impossibilità di salpare per il traghetto all’orario previsto, con conseguenti disagi per i conducenti dei mezzi rimasti in attesa sul porto, ma anche per il resto dell’utenza, visto l’ingombro dei camion e l’odore emanato dai rifiuti, non certo piacevole. Il marittimo, che si era assentato a quanto pare per un leggero malore, è poi riuscito a raggiungere la nave, consentendo all’equipaggio, finalmente di nuovo al completo come vuole la normativa, di riprendere i collegamenti marittimi a partire dalla successiva corsa, quella delle ore 7.00. Problemi anche per le aziende che gestiscono la raccolta dei rifiuti, che si sono trovate a dover corrispondere il lavoro straordinario per i conducenti dei compattatori, costretti a ulteriori ore impreviste di lavoro in un’attività già di per sé durissima, che spesso e volentieri viene complicata non solo da imprevisti “marittimi”, ma anche dalle disfunzioni del centro di sversamento dei rifiuti, come dimostra la cronaca degli ultimi anni.

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