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Ischia Ambiente e i sospetti sulla transazione dal “sapore” elettorale

E’ una vicenda sulla quale, come potete francamente comprendere, andiamo con i piedi di piombo, per due ordini di motivi. In primo luogo perché è apocrifa (porta la firma di una associazione denominata “Ischia prima di tutto”, che dice di battersi contro la corruzione ed il malaffare, ma l’impressione è che si tratti di una firma di comodo, detto in tutta sincerità. Un pezzo di carta, perché tale resta fino a prova contraria, che nell’intestazione sembrerebbe essere stato spedito anche alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, a carabinieri, finanza e finanche ai consiglieri comunali di Ischia, ma anche questo è tutto da dimostrare. Un esposto che ovviamente è stato trasmesso anche alla nostra redazione, che vi relaziona sull’episodio in questione – sia pure con una serie di “omissis” – dopo aver fatto una serie di verifiche che quantomeno tenderebbero a confermare come i fatti in questione siano realmente accaduti. Poi, da qui a parlare di irregolarità commesse, naturalmente, ce ne corre e pure questo è opportuno rimarcarlo.

Nella denuncia si fa riferimento a quanto è stato protocollato presso la Ischia Ambiente (società partecipata che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nel Comune capofila dell’isola verde) un documento relativo ad una transazione sindacale tra un dipendente, il presidente dell’azienda avv. Vincenzo Capiano e naturalmente una sigla sindacale. Un accordo al termine del quale sarebbe stato riconosciuto al dipendente in questione l’aumento di livello ma anche un corrispettivo economico pari a 18.000 euro. L’esposto recita poi testualmente che “tale transazione è da ritenersi chiaramente illegittima in quanto tra il dipendente e la società non vi era nessuna lite in corso ed inoltre nel contratto tra il Comune e la Ischia Ambiente nella pianta organica non è previsto nessun ulteriore sesto livello rispetto a quelli già previsti ed individuati. Il riconoscimento economico creerà un notevole danno alle tasche degli ischitani”.

Ma non è tutto perché probabilmente, facendosi forte anche dell’anonimato, chi ha redatto la nota in questione si spinge addirittura oltre (forse troppo) ipotizzando come l’operazione portata a compimento possa essere di natura clientelare in vista delle prossime elezioni amministrative: non a caso si parla della possibile candidatura di un congiunto del dipendente nella lista che fa capo a un gruppo politico che ha una certa ingerenza all’interno di Ischia Ambiente. La denuncia si conclude poi con un appello: “Attendiamo con fermezza che tali operazioni becere vengano fermate dalle istituzioni in indirizzo, comunque l’associazione vigilerà e denuncerà ulteriori operazioni elettoralistiche in spregio a tantissimi ischitani che la mattina vanno a lavorare onestamente”. A nostro avviso, lo ripetiamo, è difficile che l’esposto in questione possa essere preso in considerazione ma è certo che le accuse contenute al suo interno sono di una gravità tutt’altro che irrilevante.

 

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