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Ischia Ambiente e la “telenovela” natalizia

ISCHIA – Hanno deciso che non era il caso di andare in vacanza né tantomeno di dissotterrare l’ascia di guerra. Si dice che a Natale, in fondo, siamo tutti più buoni e così era lecito immaginarsi che i protagonisti della politica ischitana firmassero una sorta di “tregua” almeno fino all’arrivo del nuovo anno solare. Niente da fare, la speranza si è rivelata vana perché tra la vigilia di Natale e la mattinata di ieri si è ben pensato di cimentarsi in una nuova rissa amministrativa, sempre che la stessa interessi più ai cittadini di Ischia che per la verità hanno ben altri pensieri che gli frullano per la testa. Ad aprire le danze è stato il sindaco Giosi Ferrandino, che certo non le ha mandate a dire. Gli si è accodato il presidente del consiglio comunale Gianluca Trani il quale – nel dubbio di essere stato tirato in ballo seppur non citato – ha risposto per le rime (sempre evitando di citare il destinatario del suo confettino). E ieri, con tutta la calma di questo mondo, e dunque dopo il relax di Natale e Santo Stefano, ha fatto irruzione sulla scena anche l’onnipresente Carmine Bernardo che quando si tratta di sparare sul “pianista” Giosi non ha certo bisogno di essere pregato, anzi spesso parliamo di veri e propri inviti a nozze.

Ma andiamo con ordine. Ad agitare le acque ci pensa come detto Giosi Ferrandino che alla vigilia di Natale si sofferma a commentare quello che appare il tallone d’Achille di un paese splendidamente illuminato e vestito a festa per il Natale. Quel tallone, per inciso, è la situazione in cui versa il paese dal punto di vista dell’igiene urbana, con rifiuti disseminati qua e là che non è certamente il miglior colpo d’occhio che si può regalare soprattutto ai tanti turisti presenti sull’isola. Di fronte a tale critica, succede che Ferrandino non fa una piega, ne prende atto ma individua anche dei precisi destinatari ed usa parole che sono abbastanza taglienti ed hanno dei destinatari più o meno chiari, anche se nomi non ne vengono fatti. Il primo cittadino parla apertamente di boicottaggi e soprattutto di “ingerenze interne ed esterne al sistema politico, che tendono a gettare discredito sull’operato dell’amministrazione comunale e sugli sforzi dalla stessa profusa”. Interne ed esterne ed allora è chiaro che l’indice viene puntato immediatamente da addetti ai lavori e non contro il presidente del consiglio comunale Gianluca Trani e l’architetto Ciro Cenatiempo, che si vide all’epoca sbarrare il suo ingresso nel civico consesso (dopo le dimissioni del vicesindaco Enzo Ferrandino) proprio in virtù del suo feeling col commercialista. Il “fiume in piena” Giosi non è certo tutto qui, al punto che spara a zero anche contro i lavoratori, parlando della necessità di una vera rivoluzione in grado di portare a rotazioni e se necessario anche ai licenziamenti di quelle maestranze che non svolgono correttamente le proprie mansioni ma che anzi potrebbero essersi prestati a giochetti del genere. Insomma, prendi, incarta, pesa e porta a casa.

Il problema è che, nonostante ci si avvicini a pranzi e cene natalizie, l’uscita del sindaco come detto non passa inosservata. Ed allora ecco che Gianluca Trani “ipotizza” che nel mirino possa essere finito lui. Non è stato chiamato direttamente in causa, però, ed allora bisogna studiare una risposta parimenti “anonima”. Qualche minuto e sul profilo Facebook del presidente compare un post che sa tanto di secondo atto dello spettacolo natalizio e che recita testualmente: “Certi personaggi almeno a Natale non dovrebbero fare I PINOCCHI così come fanno tutto l’anno… il fallimento è sotto gli occhi di tutti ed è irreversibile. Certe farneticanti affermazioni sono solo frutto di disperazione A meno che, vista l’ora, insieme al baccalà, non sia andato giù qualche bicchiere di troppo…”. Più ironia che accuse velate, addirittura l’impressione che si possa aver alzato il gomito mentre si festeggiava magari sulla Riva Destra o a Ischia Ponte. Trani, dunque, non solo respinge tutte le accuse al mittente, ma parla addirittura di affermazioni fantasiose e prive di ogni realtà ed anche di un minimo filo logico. Ne scaturisce poi, anche un ulteriore dibattito tra chi sposa la causa del primo cittadino e chi invece sottolinea con un minimo di malizia – ma in ogni caso con un ragionamento che se vogliamo non fa una grinza – che se anche i sospetti di Giosi Ferrandino fossero fondati, la colpa in ogni caso sarebbe la sua che non riesce più a governare la partecipata. Ma in ogni caso chi ci rimette è sempre e comunque la Ischia Ambiente, che fino a prova contraria proprio di recente ha cambiato il suo consiglio d’amministrazione con la nomina a presidente di un avvocato partenopeo.

In un quadro del genere, non poteva non accomodarsi “a tavola” (visto che siamo in clima di abbuffate natalizie), anche Carmine Bernardo, battagliero consigliere di minoranza, il quale in una nota, più che prendere una posizione di natura politica, ha inteso – da buon avvocato – vestire i panni di difensore dei lavoratori, che al netto di ogni considerazione sono quelli maggiormente bersagliati in questa vicenda. Bernardo scrive che “Giosi Ferrandino neppure a Natale, come ha fatto notare un utente del web, ha evitato di dire le solite sciocchezze e soprattutto di continuare nella sua politica di ritorsioni contro coloro, che a suo dire, non si sarebbero impegnati nel votarlo. Dopo aver licenziato alcuni dipendenti della Genesis, aggravando i problemi della partecipata, oggi attacca i dipendenti di Ischia Ambiente minacciando licenziamenti. Qui l’unico a dover essere licenziato è proprio lui, il peggior sindaco che Ischia abbia mai avuto. Ed i cittadini di Ischia già l’hanno licenziato quando alle elezioni europee ben seimila ischitani, che lo avevano votato come Sindaco, lo hanno punito evitando di votarlo e facendogli perdere clamorosamente le elezioni, nonostante il voto degli albanesi assicurato dai vertici della CPL”. Un passaggio, quest’ultimo, che appare una vera e propria coltellata, segno evidente che Carmine Bernardo proprio non intende spegnere i riflettori sulla vicenda legata alla metanizzazione di Ischia ed al processo attualmente in corso e che vede imputato tra gli altri proprio il sindaco d’Ischia.

Il consigliere di opposizione continua nel suo atto d’accusa e spiega: “E’ vero, il servizio di Ischia Ambiente con l’amministrazione Ferrandino costa tanto ed è in molte parti carenti. Ma cosa possono fare i lavoratori costretti a lavorare con mezzi vecchissimi ed inefficienti? Cosa possono fare i lavoratori quando non hanno neppure l’armamentario minimo per effettuare il servizio? Perchè Giosi Ferrandino non se la prende con chi invece di migliorare il parco automezzi ha comprato i costosi cellulari con il GPS? Perchè Giosi Ferrandino non parla della inadeguatezza dell’attuale Presidente e consiglio di amministrazione, senza alcuna esperienza nel settore e scelti nell’ambito della più cieca spartenza politica e per mantenerne un consenso che anche tra i consiglieri di maggioranza ogni giorno scricchiola sempre di più? Perchè non se la prende con il Precedente Presidente del Consiglio di amministrazione che ha continuato a gestire senza fare le gare e mantenendo il costo del servizio ad un livello altissimo? Ma a Giosi non interessa questo, non interessa avere un sevizio efficiente, interessa solo portare a termine le sue ritorsioni politiche contro coloro che lui ritiene non si siano impegnati per farlo votare. Ma come devono dirglielo i cittadini che, dopo averlo conosciuto, non vogliono più saperne di lui”. La conclusione è una frase assolutamente lapidaria: “Licenziamo Giosi Ferrandino”. Insomma, dove è scritto che a Natale siamo tutti più buoni?

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