CRONACA

Ischia, anche i Verdi festeggiano la “liberazione”

La partenza della massa del turismo “cafonal” fa respirare l’isola ma, come rileva la responsabile del partito del sole che ride, si tratta di una contraddizione che si ripete ogni anno senza mai tentare un ripensamento radicale del settore turistico

Anche quest’anno gli isolani hanno festeggiato la “liberazione”. Non quella del 25 aprile, che celebra la definitiva vittoria contro i nazi-fascisti, ma quella del 31 agosto, data simbolica che indica la fine dell’alta stagione e l’abbandono dell’isola da parte delle “orde” di quel turismo più volte definito “cafonal”, ma sempre tollerato in quanto portatore di qualche risorsa in grado di far girare l’economia locale. Una contraddizione che si ripete ogni anno, e che stavolta è oggetto di una riflessione anche da parte dei Verdi della sezione ischitana, guidata da Maria Rosaria Urraro, che nel rilevare che da qualche giorno chi vive nel centro del comune d’Ischia ha ricominciato a dormire e a vivere una vita serena, soprattutto per la partenza dei “mao mao”, osserva che la tipologia di turismo di prossimità quest’anno ha toccato il livello più basso di sempre.

«Si sono svuotati i bassi – scrive la Urraro – quelli che nella maggior parte dei casi vengono fittati a nero, senza contratto di locazione e senza comunicazione alla polizia di Stato. Portano profitto a pochi e problemi a tanti. Schiamazzi, atti vandalici e fatti di cronaca, anche gravi. Ci ricorderemo del mese di agosto, quello appena passato, come il peggiore di sempre. La nostra isola assediata da orde di cavernicoli e da un rilevante numero di carabinieri e poliziotti che cercavano di contenere il loro modo di fare incivile, barbaro e spesso al limite della decenza». La responsabile locale dei Verdi prosegue osservando che «purtroppo la tipologia di turismo presente ad Ischia non è compatibile con la nostra isola, in quanto le nostre infrastrutture e trasporti pubblici non riescono a gestire il numero pazzesco di turisti che nei mesi estivi, in particolare luglio e agosto, ci scelgono come meta delle loro vacanze.

Negli ultimi giorni i porti erano assediati da un numero elevatissimo di turisti con auto al seguito. Il distanziamento sociale un miraggio, nonostante i tanti sforzi delle Autorità, a causa della mancanza totale di spazi, di un porto che collassa letteralmente a ogni invasione estiva. Un caos di auto che ha invaso per giorni via Iasolino fino all’area portuale con un inquinamento atmosferico e acustico incredibile, che conoscono bene i poveri vigili urbani che hanno dovuto gestire questa follia sotto a un sole cocente per ore». In definitiva, è vero l’estate dei mao mao per quest’anno volge al termine, ma, come sottolinea la Urraro, verosimilmente l’appuntamento si ripeterà il prossimo anno, a meno che gli ischitani non siano in grado di ripensare radicalmente il modo di fare turismo.

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