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Ischia e Barano, c’era una volta la campagna elettorale

Non decolla, proprio non decolla. Ed a questo punto è doveroso credere che non decollerà. Rassegniamoci, sono ormai lontani i tempi delle campagne elettorali animate, quelle in cui i candidati alla carica di sindaco salivano sui palchi e cominciavano a far capire già dal loro tono di voce quanto fossero agguerriti. Proclami roboanti e soprattutto stoccate mirate all’avversario o agli avversari di turno. La globalizzazione e la (maledetta, almeno sotto certi aspetti) tecnologia hanno attecchito ovunque e chi pensava che almeno nelle piccole realtà locali potessero non arrivare sbagliava di grosso. La marcia di avvicinamento al voto del prossimo 11 giugno, non a caso, scorre con una monotonia infinita. Salire su un palco, parlare in faccia ad una folla, è diventato ormai un optional. In alcuni casi resiste ancora la visita “door to door”, ma anche questa pratica appare in via di estinzione. Ischia, ma anche la stessa Barano, sembrano aver preso una piega che definire diversa dal solito è poco più di un eufemismo.

Partiamo dal Comune collinare. Pronti via ed ecco gli aspiranti sindaci Dionigi Gaudioso e Clotilde Di Meglio aprire le danze, appena consegnate le liste, con l’apertura delle pagine ufficiali su Facebook. Con il rampollo di casa Gaudioso che ha addirittura “sparato” anche un suggestivo promo video che, ovviamente, ha collezionato visualizzazioni con la pala. E anche qualche simpatico botta e risposta ha trovato proprio in salsa social la valvola di sfogo tra le parti in causa. Vanno bene i cosiddetti comunicatori o gli spin doctor: insomma, la gente si divertirà di meno, ma se non altro l’economia si muove sotto forme alternative. Che poi spesso a beneficiarne siano professionisti della materia ed in altri dilettanti allo sbaraglio, beh questo è un altro paio di maniche. In fondo la prima regola del marketing, è sapersi vendere bene o “imporre” il proprio peso. Che sia professionale o di altra natura, in fondo, rappresenta poco più di un dettaglio. Se Atene piange, per la cronaca, Sparta non ride, anzi è addirittura disperata. Ischia, stavolta, è stata davvero capace di superare se stessa, al punto tale che presumibilmente bisognerà erigere un monumento (non alla memoria, per una volta), al buon Gennaro Savio. Il quale, da figlio di cotanto padre, imbraccia ancora microfono o megafono e si “esibisce” in piazze e zone più o meno centrali del territorio ischitano. Ma attenzione perché anche se a Marx e Lenin magari non avrebbe fatto piacere, anche il buon Savio si è dovuto adeguare ai tempi che cambiano: lui al palco ed alla piazza non rinuncia, ma siccome ha capito che spesso ci rinuncia la cittadinanza allora vai con le dirette Facebook.

Discorso diverso, invece, per quanto riguarda i due duellanti, Enzo Ferrandino e Gianluca Trani. I quali hanno pensato prima di tutto all’hashtag che potesse accompagnare il loro percorso fino al redde rationem con le urne e poi a tutto il resto. Ogni giorno è un pullulare di post che si sprecano sui social, tra quello che si intende fare per rilanciare Ischia e qualche “inevitabile” zeppata che si riserva al rivale dirimpettaio. Certo, si dirà che la vetrina di Facebook consente a ogni cittadino di commentare e mettere o meno like e dunque manifestare il proprio consenso o dissenso, ma volete mettere il fascino di un colloquio diretto e franco con la gente. Acqua passata, purtroppo. In questo contesto, che ve lo diciamo a fare, si inseriscono alla grandissima anche i 256 candidati alla carica di consigliere comunale. Siccome se scrivi attraverso un pc nessuno potrà mai attingerti con uno sputo, non c’è bisogno che ci soffermiamo sulle innumerevoli e mastodontiche cazzate che sono state propinate ai poveri internauti. Correremmo il rischio di dimenticarne più di una e non sarebbe affatto giusto. I manifesti? Mah, quelli sembrano resistere ancora, ma certamente immaginiamo che anche nello specifico i numeri del passato resteranno un lontano ricordo. Ischia, se non altro, ha sperimentato una nuova tendenza, colpa forse anche della… spending review: stamparli, in ossequio alla novità della doppia preferenza di genere, con il tandem uomo donna come indicazione di voto. Magari qualche marito o moglie non sarà proprio felicissimo ma Parigi val bene una messa. Si gioca a carte scoperte, tanto per intenderci. Qualche presentazione di liste e candidati ci sarà, ma evitate di dare troppo fastidio e fare domande inopportune. Lì dovrebbero rispondervi i diretti interessati e non i loro spin doctor (che, caso assurdo, ad Ischia riescono peraltro a rappresentare entrambe le fazioni, roba da far cadere al cronista quei quattro capelli rimastigli in testa) e la cosa potrebbe rivelarsi oltremodo complicata. E pensare che alla fine tra questi uscirà il nuovo sindaco. In bocca al lupo, Ischia, in fondo ne hai davvero bisogno.

DUE POLTRONE PER CINQUE, ECCO I “TECNO CANDIDATI”

Gaetano Ferrandino

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