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Ischia e il caro benzina, ecco i frutti dell’addio al monopolio

Lo diciamo in premessa e senza remora alcuna. Siamo ancora lontani dall’arrivare a livelli di civiltà e che non rappresentino la presa per i fondelli che siamo costretti a sorbirci da anni (come la storia legata al costo del trasporto marittimo per trasportare il carburante ad Ischia, che non si capisce perché costa più per raggiungere Ischia che si trova dietro il vicolo piuttosto che ad esempio la lontanissima Sardegna) con tariffe francamente altissime, ma almeno l’impressione è che nel caro benzina che da sempre attanaglia la nostra isola qualcosa cominci a muoversi. Finalmente, come è noto, non c’è più il monopolio che per decenni aveva caratterizzato lo strapotere del gruppo Ambrosino, specialmente adesso che l’Eni ha deciso di indirizzarsi su lidi diversi. Il risultato? Vero, la benzina non è certo scesa ai livelli di Pozzuoli, tanto per rimanere al porto più vicino geograficamente alla nostra isola, ma se non altro il suo costo si è abbassato. E, soprattutto, e questo è un particolare non trascurabile, l’addio al monopolio ha posto fine ad una caratteristica davvero pietosa che si registrava in gran parte dell’isola e che qualche tempo fa fu oggetto anche di una dettagliata inchiesta giornalistica condotta proprio dal nostro quotidiano. C’è differenza tra una pompa di benzina e l’altra, più o meno significativa poco importa. Ma quantomeno adesso anche l’isolano può scegliere e non trova più lo stesso e identico prezzo ad ogni distributore. Certo, tutti avremmo auspicato che a questi livelli di civiltà si potesse arrivare prima, ma come si dice in gergo meglio tardi che mai.

Facendo un giro presso i principali distributori finalmente una serie di differenze si notano eccome. Partiamo dalla pompa di via Iasolino, ad Ischia Porto. Il costo della benzina verde si attesta a 1.783 euro. Al distributore Agip iperself ubicato a Forio in località Chiaia, invece, fare rifornimento è leggermente più conveniente. Il costo della verde – che prenderemo sempre come parametro in questo nostro giro di orizzonti – scende a 1.748 euro. Salendo ancora più a Forio, e fermandoci al Piscopo di via Provinciale Panza, fare benzina vale ancora di più la pena. Il costo, infatti, è di 1.725 euro al litro. Prezzi che, detto per inciso (e ci riferiamo anche agli ultimi due che vi abbiamo elencato) finiscono anche per battere quelli della pompa cosiddetta “bianca” griffata Ambrosino ed ubicata in località Pilastri. Quando quella struttura vide la luce, fu probabilmente uno specchietto per le allodole sbattuto in faccia ai consumatori, ai quale verosimilmente si voleva far credere che era arrivato l’albero della cuccagna. In realtà questo accadeva quando il prezzo del carburante veniva gestito nella pressochè assoluta solitudine e totalità, oggi come si vede la musica è diametralmente diversa e non è certamente questo l’unico aspetto che lascia intendere come la situazione sia mutata. E questo, lo ripetiamo, al netto della valanga di “m…” che puntualmente ci viene scaricata addosso, è testimoniato dai numeri. E, da che mondo e mondo, la matematica non è mai stata un’opinione.

Attenzione, però,  perché è forse il caso di soffermarsi anche su un altro significativo dettaglio. Stranamente, non ovunque ma in alcune pompe finalmente sì, l’isola e la sua gente è riuscita a vincere una battaglia di civiltà che a onor del vero era riconosciuta in ogni parte d’Italia. Finalmente si paga qualche spicciolo in meno quando ci si reca a fare benzina non con il servito ma col self service. Pochi centesimi, certo, ma vuoi mettere lo sfizio di non sentirti discriminato. Insomma, se la situazione per l’utenza deve ancora normalizzarsi, perché molto può e deve essere fatto, perlomeno la zizzenella e l’impero di qualcuno è finito. Ci sia consentito, senza offesa alcuna: amen.

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