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“Ischia chiusa per inverno”, l’altra faccia (desolata) dell’isola

ISCHIA – Questa sera avete voglia di mangiare una pizza in compagnia con la vostra brigata di amici? Oppure volete passare una serata romantica in compagnia della dolce metà in un ristorantino carino? Siete soli e volete bere un drink prima di tornare a casa? Beh Buona fortuna. Le occasioni di svago sull’isola d’Ischia in pieno inverno sono davvero carenti, quasi assenti. Trovare locali aperti nel mese di febbraio è una vera impresa. Altro che destagionalizzazione. In inverno a Ischia cala un torpore avvilente che getta tutti in un profondo letargo. Nessuna attrazione che convinca i turisti a venire a Ischia, ma nemmeno nessuna esperienza che convinca anche gli isolani a rimanere felicemente a sull’isola, appagati e sereni. Unico rifugio il calore del focolare domestico, a parte qualche rara e sporadica eccezione.

Certo qualche piccola fiammella di svago resiste al freddo inverno, ma sono solo oasi in un deserto davvero desolante. Una situazione che stona profondamente con l’estrema vivacità che caratterizzerà le giornate primaverili e poi estive con un ampio ventaglio di possibilità degne di un’isola turistica che vuole accontentare i propri ospiti.  I residenti possono solo aspettare o vivere le occasioni, innumerevoli e sfaccettate, che Napoli o le altre città della terraferma propongono.

“Difficile attrarre turisti a gennaio o febbraio. Credo, piuttosto, che sia necessario focalizzarsi sui mesi primaverili, un periodo di tempo in cui negli ultimi tempi stiamo iniziando ad avere notevoli difficoltà, con un calo netto di presenze divenuto ormai endemico da quando i turisti tedeschi sono diminuiti progressivamente”. A parlare è Marco Bottiglieri, noto gioielliere del cuore pulsante di Ischia e referente isolano dell’Aicast, Associazione Industria, Commercio, Artigianato,Servizi e Turismo della Provincia di Napoli. Più che puntare su un periodo particolarmente arcigno e difficile meglio concentrarsi a rafforzare quei momenti che stanno subendo un calo drammatico di presenze. Questa in sintesi la posizione del commerciante ischitano che ha le idee ben chiare sulla formula da utilizzare per riuscire nell’impresa.

 

BOTTIGLIERI: SI ORGANIZZI UN GRANDE EVENTO PER RILANCIARE IL TERMALISMO

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“Lo abbiamo notato tutti: quando c’è un grande evento le persone vengono attratte e popolano le strade. Basta pensare all’evento di “Stelle in Strada” che nonostante sia stato organizzato all’aperto, in pieno inverno e con un clima di non certo estivo, ha richiamato centinaia di persone. Basta usare la stessa formula per ottenere un maggiore numero di persone nelle strade di Ischia e di conseguenza nei ristoranti, alberghi e negozi. Penso – ha sottolineato il gioielliere ischitano – a un grande evento legato al termalismo che non solo possa attirare turismo ma che possa anche fare nuovamente dell’isola un punto di riferimento, un settore non sfruttato quanto sperato.

 

Reinventarsi. Questa la parola chiave su cui fondare il rinnovamento del turismo isolano. Secondo Luca D’Ambra – neo presidente di Federalberghi Ischia – è dallo spirito di iniziativa, dalle buone idee e dalla voglia di rinnovamento che passa il rinascimento.

 

LUCA D’AMBRA: “ISCHIA DIVENTI LABORATORIO D’INNOVAZIONE”

 

“E necessario non limitarsi a parlare dei singoli problemi, ma ampliare il dibattito per un piano di sviluppo territoriale per tutta l’isola. Siamo su di un territorio che per vocazione insulare e non solo ci permetterebbe di essere un laboratorio di innovazione. Ma non basta. Dobbiamo protendere verso un rinnovamento culturale, profondo e radicale. Innanzitutto convincere l’isolano alla consapevolezza della grande ricchezza che possiede. “Al momento – sostiene il presidente di Federalberghi – la maggior parte di noi, anche se professa l’unicità di Ischia, non ha approfondito le peculiarità e non ha gli strumenti scientifici per farsi valere. Per tale motivo ritengo che la destagionalizzazione e il vigore dell’isola anche in pieno inverno passino inevitabilmente attraverso l’istituzione di un tavolo di esperti che stipulino a approvino una programmazione di Governance a 15-20 anni. Ma non basta. Bisogna sviluppare uno studio di settore sulla sostenibilità, un piano di sviluppo con almeno 10 punti in rappresentanza di altrettanti tavoli di lavoro. Infine approvazione di tali progetti e naturalmente gestione delle risorse. Solo così – conclude D’Ambra – sarà possibile dare uno slancio deciso all’isola e al suo futuro”.

Parole, quelle di Bottiglieri e D’Ambra, piene di speranze e progettualità, su cui pensare, magari davanti a un bel caffè o una buona pizza, rigorosamente a casa visto che l’isola è “chiusa per inverno”.
Antonello De Rosa

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