Ischia, ci risiamo: tutti contro Bernasconi
DALLA REDAZIONE
ISCHIA. Tutti contro Bernasconi. Che non è una novità, visto che il funzionario responsabile del settore economico del comune di Ischia è da tempo sul taccuino degli amministratori del comune capoluogo alla voce degli indesiderati. Ad essersi allargato, però, è il fronte degli anti-Bernasconi. Al punto che sembra essere divenuto l’unico punto di convergenza tra tutte le varie anime che compongono l’attuale maggioranza del comune di Ischia.
All’origine delle frizioni c’è una richiesta avanzata dallo stesso Bernasconi: avere il nullaosta per passare in pianta organica a tempo indeterminato scorrendo le graduatorie del concorso che si è tenuto a Forio nel 2010. È una storia complicata, perché nel frattempo quella graduatoria sarebbe scaduta ma c’è una normativa del 2013 che la prorogherebbe. È una strettoia, una delle tante nelle quali in questi anni si è trovata la compagine guidata da Giosi Ferrandino. Ma nessuno ha voluto rischiare, sia per i musi lunghi dei “parigrado” di Bernasconi al comune di Ischia sia per il fuoco di fila di Carmine Bernardo. E Bernasconi, suo malgrado, continua ad essere un dirigente a tempo del comune, quando ormai è chiaro che il tanto sbandierato concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di quattro funzionari è andato a farsi benedire.
Bernasconi però ha memoria lunga. E non appena gli si è presentata l’occasione ha presentato il conto a quanti lo hanno tradito. L’ultimo a pagarne le conseguenze, suo malgrado, è stato Luigi Di Vaia. Al consigliere con delega al Turismo, come da un paio d’anni a questa parte, è toccato l’onere di organizzare la festa di Sant’Anna. Già le premesse non erano state delle migliori. Il giorno della festa, per raccontarne una, ha dovuto gestire lo sgarbo di Luca Spignese, che avrebbe messo i bastoni tra le ruote rallentando i lavori per il posizionamento delle barche nelle aree prestabilite attraverso pressioni su operatori a lui molto vicini. Come se non bastasse, a differenza degli altri anni, a gestire le spese dell’evento non è stata Ischia Risorsa Mare, partecipata che funziona anche da cassaforte del Comune, ma direttamente l’area economica.
SI sono presi impegni, siglati contratti. Anche con gli artisti, per i quali vale un’unica, ferrea regola: quando si lavora con le amministrazioni pubbliche, il pagamento va effettuato, come si dice in gergo, sotto al palco. Solo che tocca a Bernasconi firmare i mandati di pagamento. Ed il funzionario inizia a rimandare. Di continuo. Gigi Di Vaia si innervosisce. Al comune raccontano di telefonate di fuoco, di continue richieste di soccorso al sindaco. Ma Bernasconi non molla. “C’è un elenco da rispettare, non posso” ripete a Di Vaia. E consuma così la sua vendetta. Quello che non si aspetta, però, è il seguito. Perché a fare fronte comune con Di Vaia si aggregano anche Enzo e Paolo Ferrandino. Ed il fronte degli anti-Bernasconi, che comprendeva già sia il gruppo che fa capo ad Ottorino Mattera che quello che fa capo ad Antonio “Sciarappa” Buono, si allarga ulteriormente. Ed il sindaco? Se la ride sotto ai baffi. Perché in un colpo solo è riuscito a mettere tutti contro Bernasconi e Bernasconi contro tutti. La politica del dividi et impera giosiana nella sua piena compiutezza. Ed intanto, il comune continua ad affondare. Inesorabilmente