Scrive al Papa regalando il limoncello, Bergoglio gli risponde: «Prego per la comunità isolana»
Inizialmente nemmeno lui ha creduto ai suoi occhi. Pensava ad uno scherzo o magari di aver avuto le traveggole. Il tempo di riprendere contezza di se prima di capire che invece era tutto vero. Chi gli aveva scritto era, per il tramite della sua segreteria, Papa Francesco, che aveva voluto ricambiare a quella che era stata una precedente epistola. Il protagonista di questa storia che Il Golfo racconta in esclusiva è Paolo Pugliese, gestore dell’accorsato Bar dell’Orologio ubicato nella centralissima zona di Corso Vittoria Colonna ad Ischia. E oggi la sua testimonianza è davvero di quelle toccanti: “ Quando ho ricevuto la lettera, per poco , non mi è venuto un colpo. Non credevo ai miei occhi, nel leggere che Papa Francesco, tramite uno dei suoi più diretti collaboratori, mi ringraziava per il piccolo , affettuoso dono , che gli avevo inviato, per le imminenti festività”. Il noto commerciante ischitano ricorda ancora che “nella mia lettera, che accompagnava una bottiglietta del limoncello fatto a casa mia, io chiedevo al Santo Padre di pregare per i terremotati della mia isola, che spero un giorno , lui possa visitare, come fece Giovanni Paolo II, sebbene molto malato”. Un gesto di sensibilità, quello di Paolo, che chiedeva un momento di ulteriore preghiera per tanti suoi concittadini che a seguito del violento sisma dello scorso 21 agosto hanno perso la casa ed in alcuni casi anche il lavoro e si preparano a celebrare un Natale che per ovvi motivi non potrà certamente essere di quelli da ricordare.
Paolo da sempre ha una particolare predilezione per Papa Bergoglio. Vi basti pensare che non ha avuto la minima esitazione, si è messo in treno, è sbarcato nella capitale fino a giungere a Città del Vaticano: all’ingresso del portone di bronzo, giunto all’altezza della guardia svizzera, ha consegnato la bottiglina del delizioso limoncello e quella accorata missiva in cui veniva ricordato il dramma dei terremotati della nostra isola. Probabilmente il buon Pugliese non avrebbe mai immaginato di ricevere una risposta, era già contento di aver raccomandato al Pontefice i suoi concittadini. Anche perché di regali per il Papa ne arrivano sempre tanti e in questo periodo pre natalizio evidentemente si moltiplicano. Ma evidentemente il limoncello di casa nostra, quello rigorosamente artigianale, non deve essere passato inosservato, deve essere stato molto gradito e presumibilmente assaggiato anche dai più stretti collaboratori del Papal com’è sua abitudine fare. Secondo quanto si apprende, Bergoglio conosce bene Ischia anche perché Papa Woytila fu tra coloro che gliene parlarono. Non solo, al pontefice l’isola verde non potrebbe mai essere anonima, perché è stato a lungo vescovo di Buenos Aires dove tanti anni fa è emigrata una fitta colonia di nostri compaesani. Il suo fittissimo elenco di impegni, in ogni caso, di certo non gli consentirà di far visita a Ischia per il prossimo anno solare, su questo è inutile farsi soverchie illusioni. Ma quella bottiglietta di limoncello è servita se non altro a ravvivare il ricordo del sisma che ha colpito l’isola e le ancora precarie condizioni di alcuni terremotati.
Papa Francesco di certo li ricorderà nelle sue preghiere, come sotto linea mons. Paolo Borgia della segreteria di Stato Vaticana che nella lettera indirizzata a Paolo scrive quanto segue: “Pregiatissimo signore, con cortese lettera Ella ha voluto manifestare al Santo Padre Papa Francesco devoti sentimenti di venerazione, allegando in dono un prodotto tipico dell’isola. Sua Santità desidera rinnovare la sua particolare vicinanza alla cara popolazione colpita dal recente terremoto ed assicura la Sua preghiera, invocando la forza della fede per affrontare il delicato momento attuale e, mentre chiede di pregare a sostegno del suo ministero petrino, per intercessione della Vergine Maria, Le imparte di cuore l’implorata Benedizione Apostolica, estendendola ai familiari e alle persone care. Con sensi di distinta stima”.
Gaetano Ferrandino
