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Covid-19, l’isola possibile “obiettivo” degli speculatori

La crisi economica acuisce il pericolo di svendite per molte delle imprese turistiche locali, già alle prese con problemi di sopravvivenza prima della pandemia. Il precedente del sisma nel 2017

Si era già profilata una minaccia simile all’indomani del sisma che colpì l’isola nell’agosto 2017. Parliamo del rischio di speculazione, e in alcuni casi addirittura di infiltrazione malavitosa, nel tessuto immobiliare isolano. Dopo il terremoto, infatti, si ebbe notizia di alcuni tentativi di acquisto di imprese e abitazioni danneggiate da parte di ignoti, disposti ad acquistare a prezzi stracciati le strutture lesionate, facendo leva sulla debolezza dei proprietari, alle prese con le necessità del momento e con l’incubo di non poter mai più vedere ripristinato il proprio immobile.

Un rischio che si sta riproponendo adesso, in piena crisi economica provocata dalla pandemia da covid-19, visto che già nei giorni scorsi il presidente della Confederazione nazionale artigiani di Napoli, Giuseppe Oliviero, aveva messo in guardia contro alcune offerte predatorie d’acquisto di strutture ricettive a Ischia e nella Costiera Amalfitana. Offerte camuffate da intenzioni di investimento nelle imprese turistiche locali, che sono quelle tra le più colpite dal blocco degli spostamenti imposto dalle misure anticontagio, e che quindi sono già duramente provate da crisi di liquidità. Una liquidità che invece non manca alla criminalità organizzata, interessata a rilevare a poco prezzo tali imprese, e utilizzare per “ripulire” capitali di provenienza illecita. E se le stime dicono che addirittura il 40% delle piccole e medie imprese della regione potrebbero già essere in mano alla criminalità, ecco che tale rischio diventa molto concreto.

Anche per questo, da più parti si levano voci d’allarme che invitano lo Stato a intervenire al più presto, eliminando le lungaggini burocratiche che potrebbero far sì che l’aiuto pubblico arrivi, ma quando ormai sarebbe troppo tardi. Il pericolo infatti va al di là della pur gravissima eventualità delle ingerenze malavitose, in quanto si sta comunque risvegliando un interesse verso le possibili acquisizioni di abitazioni e alberghi sull’isola. Alcuni soggetti hanno infatti cominciato a informarsi e a eseguire verifiche sui prezzi e valori di edifici: intendiamoci, non è detto che siano tutti possibili malavitosi, visto che in periodi di crisi coloro che dispongono di capitali possono più facilmente, e lecitamente, acquisire imprese in difficoltà o anche abitazioni, approfittando del bisogno di liquidità non solo di imprenditori, ma anche di semplici proprietari che potrebbero, a fronte della titolarità di vari appartamenti, decidere di cederne qualcuno e realizzare così un certo contante. Insomma, anche senza tirare in ballo la camorra, il pericolo di una speculazione a largo raggio sul territorio isolano comunque esiste, ove si pensi che già prima della pandemia erano moltissime le piccole e medie imprese che annaspavano da anni senza prospettive che non fossero quelle della sopravvivenza a breve termine.

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Evola

Il primo ciclo di sviluppo dell’isola, a partire dalla fine degli anni ’50, lo promosse Angelo Rizzoli; il secondo ciclo, stante l’attuale crisi economica, lo affidiamo alla camorra.
C’è una bella differenza..

Not in my name

Tranquilla sfruttati siamo stati nel primo ciclo e sfruttati saremo nel secondo ciclo noi non stagionali perché a tempo determinato

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex