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Parla un paziente positivo al Covid19: «Sono isolato ma non solo»

L’inedita testimonianza a Il Golfo: «I risultati del tempone ci hanno messo un po' di tempo per arrivare, ma non voglio polemiche»

«Il momento è delicato per l’isola di Ischia e per l’intero Paese. Non voglio polemiche». Dopo questa premessa un ischitano risultato positivo al Covid-19 accetta di parlare con noi. Lo fa in modo anonimo. E rispettiamo la sua volontà. Il diritto alla riservatezza e alla tutela della condizione di salute è stato imprudentemente e vergognosamente troppe volte violato nel corso delle ultime settimane. Raccontiamo, quindi, come ha vissuto questi momenti una persona risultata positiva al Coronavirus. Giornate fatte di paure, ansie e speranza in attesa del tampone. Poi il responso: positivo. E da lì un nuovo inizio fatto di controlli continui. Il tutto sempre in totale isolamento.

Come sta?

«Adesso sto bene. Sono in fase di guarigione. Posso dire che il peggio è passato”.

Come vive questa situazione? Sull’isola sale ogni giorno il numero dei contagiati. c’è chi ha paura, chi, incoscientemente, gira ancora per strada. Intanto, silenziosamente, continua il lavoro di medici ed infermieri. “Ad Ischia stanno lavorando bene e lo dico con cognizione di causa. Ci sono nei ritardi nel fornire i risultati dei tamponi. E questo potrebbe essere un problema. Personalmente non sono uscito di casa ed ho aspettato con pazienza e fiducia il risultato del tampone. Giorni di attesa, speranza e fiducia. Mi rendo conto, però, che per alcune persone questa attesa potrebbe essere snervante. Allo stesso tempo mi rendo conto del grande lavoro che stanno portando avanti gli operatori sanitari. Fatemi precisare una cosa».

Prego.

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«Non voglio fare polemiche con nessuno. Medici, infermieri e tutti coloro che lavorano nel comprato della sanità stanno facendo davvero salti mortali. Sono assistito quotidianamente dal personale del 118 e sono loro grato. Un ‘grazie’ particolare al dottore Carraturo ed a tutto il suo staff. Perciò ribadisco che i ritardi ci sono, ma non dipende dai nostri medici a cui va, e lo ribadisco, ancora il mio grazie».

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Chi sente di ringraziare in questo momento? Chi le è particolarmente vicino?

«I sanitari. Sono coloro che non mi lasciano mai. E poi il sindaco. Enzo Ferrandino mi chiama ogni giorno. Anche più volte al giorno. Lo sento vicino. E poi ci sono gli amici, la famiglia. Sono isolato ma non solo».

Il resto della sua famiglia come sta?

«L’Asl ha disposto tamponi a titolo precauzionale ai componenti della mia famiglia che vivono della mia stessa abitazione. Preciso, però, che pur vivendo sotto lo stesso tetto, di fatto, viviamo separati. A me è dedicata una parte della casa e nessun altro componente della mia famiglia ha accesso».

Adesso che cosa succederà?

«Aspetto il secondo tampone».

Quando lo farà?

«Bella domanda. Non si sa. Da oggi in poi. Saranno i sanitari a decidere. Il fatto di sentirmi bene mi aiuta tanto».

Che cosa vuole dire agli isolani che leggeranno questo articolo?

«So che ormai tutti lo dicono, ma lo ripeto anche io: bisogna stare a casa. Potenzialmente avrei potuto infettare tantissime persone ed invece ho scelto di stare in casa e rispettare le norme che ci sono state imposte nonché i consigli dei medici. In questo modo credo di aver interrotto la catena del contagio».

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