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Comunione negata alla Fundera, bufera in Chiesa

È una vicenda che probabilmente farà discutere a lungo la comunità di fedeli di questo spicchio di Lacco Ameno. Parliamo di coloro che frequentano la Chiesa dell’Annunziata alla Fundera, proprio nei pressi dell’Ospedale Anna Rizzoli. I fatti risalgono a sabato scorso, giorno in cui per i cristiani di fede cattolica si celebrava l’Annunciazione di Nostro Signore. La liturgia è stata segnata infatti da un episodio che ha scatenato polemiche trascinatesi poi per tutto il weekend.

La Santa messa era giunta al momento della Comunione, con la fila dei fedeli in attesa di ricevere il sacramento. A quanto si è appreso da alcuni partecipanti, uno di essi, peraltro già noto alla comunità per atteggiamenti che taluno ha definito leggermente “oltre le righe”, si è inginocchiato al cospetto del sacerdote, ma il parroco di Lacco Ameno, Don Gioacchino Castaldi, avrebbe dato disposizioni agli altri co-celebranti di non porgergli l’Eucaristia. Così, mentre la fila di persone procedeva verso l’assunzione del sacramento, lui è rimasto in ginocchio ad attendere invano che l’ostia gli venisse somministrata.

Conclusosi il rito, anche l’anziano è ritornato al proprio posto nei banchi, ma tutto doveva ancora cominciare. Mentre il parroco faceva le ultime comunicazioni ai presenti, egli ha iniziato a inveire contro tutti i sacerdoti che avevano officiato la messa, dapprima mormorando a bassa voce, poi sempre più apertamente, indirizzando espressioni di disprezzo verso coloro che, a suo dire, avrebbero avuto il dovere di somministrargli l’Eucaristia anche se si era presentato in ginocchio: «Per ricevere il Corpo di Cristo – avrebbe urlato  – dovremmo tutti prostrarci in terra, e invece a me è stata ingiustamente rifiutata la Comunione», condendo il tutto con ben altre parole che per decenza è opportuno non riportare.

Il parroco, Don Gioacchino Castaldi, ha cercato dapprima di ignorare la protesta continuando nelle comunicazioni conclusive, ma poi avrebbe perso la pazienza invitando l’anziano a piantarla, e cercato di rassicurare i fedeli facendo riferimento al fatto che il soggetto è ben conosciuto e che non è certo la prima volta che disturberebbe l’andamento della liturgia.

Ma le invettive della persona che si riteneva ingiustamente esclusa dal banchetto dell’Eucaristia, sono continuate anche fuori nel cortile della Chiesa, alimentando i commenti e le discussioni tra il resto dei partecipanti che avevano assistito all’imbarazzante fuoriprogramma, i quali si sono posti il dilemma: è giusto aver rifiutato l’ostia consacrata a colui che si era recato a riceverla, seppur con un atteggiamento insolito rispetto alla prassi abituale? Ha fatto bene il parroco a ignorarlo, oppure la carità cristiana e l’atto di sottomissione rappresentato dall’inginocchiarsi nel momento di ricevere il corpo di Gesù avrebbe imposto a qualunque sacerdote di somministrargli la Comunione?

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Inutile dire che rapidamente le posizioni si sono polarizzate su opinioni opposte: c’è chi vedeva nell’atteggiamento dell’anziano fedele una provocazione gratuita diretta ad ottenere un pretesto per le invettive contro le istituzioni ecclesiastiche, mentre altri si sono indignati per il rifiuto opposto dai sacerdoti, un rifiuto ritenuto contrario allo spirito cristiano.  Le discussioni sono prevedibilmente proseguite nel fine settimana, con i componenti della comunità che hanno dibattuto sull’episodio anche nelle consuete riunioni familiari della domenica, facendo passare decisamente in secondo piano la celebrazione dell’annuncio dell’arcangelo Gabriele a Maria Vergine.

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