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Ischia e il lavoro, tutti i dubbi del reddito di cittadinanza

ISCHIA. Dal primo aprile verrà erogato il sussidio previsto dal cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Una misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, al punto da farne uno dei proprio cavalli di battaglia più emblematici. Il Parlamento ha approvato la legge ma gli effetti sull’economia e sull’occupazione sono ancora tutti da valutare. Dal 6 marzo è possibile inviare la domanda per ottenerlo tramite l’apposito sito web oppure recandosi in un Caf o in un ufficio postale. Naturalmente sono necessari determinati requisiti per ottenerlo, e tra gli addetti ai lavori c’è chi ritiene che tale misura non sia poi così innovativa, bensì soltanto modificativa del cosiddetto “reddito di inclusione”, che fu varato dal governo precedente.

In ogni caso, sarà interessante capire quale impatto, positivo o negativo, potrà avere il reddito di cittadinanza su una realtà come l’isola d’Ischia, caratterizzata da un grandissimo numero di lavoratori stagionali, che usufruiscono della indennità mensile di disoccupazione (Naspi), e che a quanto pare sarà compatibile con la misura appena varata, anche se essa come è noto è stata sensibilmente ridotta qualche anno fa, con un impatto certamente rilevante sul mondo del lavoro locale.

Alcuni paventano effetti discorsivi sul sistema Ischia. C’è chi si domanda perché un giovane, appena maggiorenne, debba cercare e trovare lavoro in una struttura alberghiera se, a determinate condizioni, può invece usufruire del reddito di cittadinanza e “sfangare” in tal modo una stagione. Ma i timori vanno oltre: potrebbe invece infatti ingenerarsi un meccanismo che incentiva il lavoro “al nero”, mentre contemporaneamente viene percepito il sussidio, almeno per alcuni mesi, perché è ancora da verificare l’efficacia dei controlli. Perplessità anche sulla figura del “navigator” e sugli organici dei centri d’impiego, che negli ultimi anni non hanno proceduto a nuove assunzioni. Gli stessi patrimoni immobiliari, che a Ischia hanno una valutazione più alta rispetto alla media, sono tra gli elementi decisivi per la valutazione dei requisiti necessari a ottenere il reddito di cittadinanza.

Le distorsioni paventate, secondo alcuni commercialisti, si starebbero già verificando, non soltanto tramite una volontaria disoccupazione, ma anche divisioni del nucleo familiare studiate appositamente per rientrare tra coloro che beneficeranno del sussidio. Alcuni indicatori rivelano che anche alcune offerte di lavoro non vengono prese in considerazione, almeno in determinati settori, come il commercio e l’edilizia, che saranno tra quelli più interessati dalle ripercussioni indotte dal provvedimento. Altra questione da chiarire si porrà nel caso in cui viene individuata un’offerta di lavoro per il percettore del sussidio: generalmente, per il datore di lavoro saranno previste agevolazioni sottoforma di sgravi fiscali, ma resta da vedere se tali agevolazioni saranno usufruibili anche nel caso di imprese impegnate in attività prevalentemente stagionali, tipiche dell’isola. E proprio tra coloro che sono i datori di lavori per eccellenza sul territorio isolano, gli albergatori, affiorano vari dubbi sulla reale efficacia della misura voluta dal governo nel rilancio dell’economia. Staremo a vedere.

 

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