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Ischia e il nodo delle interrogazioni senza risposta

ISCHIA – Ritorna il consiglio comunale ad Ischia ma tranquilli, l’appuntamento non è certo di quelli che finiranno con l’accendere la fantasia tanto dei protagonisti quanto del sempre più sparuto ed annoiato gruppo di cittadini che si recherà nella sala consiliare per godersi lo spettacolo. La seduta di civico consesso, come da prassi, è stata convocata dal presidente Gianluca Trani in prima battuta (chissà quanto simbolicamente) per il giorno di carnevale ossia martedì prossimo 9 febbraio in prima convocazione, che naturalmente andrà deserta. Per la seconda, invece, l’appuntamento è nella sala consiliare del municipio il giorno successivo, mercoledì 10 febbraio, con inizio alle ore 19. I punti all’ordine del giorno, tra l’altro, sono appena due e difficilmente potranno stuzzicare la fantasia degli addetti ai lavori non. Uno è l’approvazione dello schema del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2016-2018 (adempimento con cui sono alle prese diversi consigli comunali), l’altro invece occuperà la discussione dell’interrogazione presentata il 21 dicembre dello scorso anno dal consigliere comunale di minoranza Carmine Bernardo, avente ad oggetto “violazione dell’obbligo di risposta nei termini di legge alle interrogazioni presentate dai consiglieri comunali, mancata consegna dei documenti richiesti”. Una pessima abitudine questa nel “palazzo” ischitano, che non a caso proprio di recente ha portato all’avviso di chiusura indagini ed alla conseguente iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Giosi Ferrandino e del segretario comunale Giovanni Amodio.

Un’interpellanza, quella siglata dall’esponente d’opposizione, decisamente articolata, nella quale lo stesso ricordava “di aver richiesto a mezzo pec… al presidente del collegio dei revisori dei conti dott. Carmine Lasco ed ai componenti del detto collegio dott. Claudio Ranucci e dott. Mario Giuseppe Bruno, la verifica del rispetto della normativa vincolistica in materia di spese per il personale ed assunzioni e per ogni loro provvedimento, ivi compresa la denuncia di grave irregolarità”. La nota risaliva al 16 novembre 2015 e nella stessa Carmine Bernardo concludeva “con l’invito diffida a compiere gli atti del loro ufficio nel termine di trenta giorni denunciando le gravi irregolarità sopra indicate e/o a conoscere i motivi del diniego o del ritardo, avvisando che in mancanza sarebbe stata presentata denuncia penale”. Lo scorso 21 dicembre partì l’interrogazione, quando ormai il fatidico mese era scaduto e Bernardo ricordava di non aver ricevuto risposte alla sua richiesta. E così aggiungeva una serie di postille legate a sentenze giuridiche e normative di varia natura fino a ricordare che “la mancata risposta alle interrogazioni del consiglieri è da interpretare a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta, in quanto i destinatari della diffida sono tenuti a riscontrare le istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale (nonché di elementare buona educazione) ma per chiarire le linee di indirizzo delle attività di controllo poste in essere su un tema così delicato quale la gestione della spesa pubblica per il personale”.

Da qui il consigliere comunale nella sua interrogazione presentava formale denuncia querela nei confronti del presidente del collegio dei revisori dei conti e dei suoi componenti per il reato previsto e punito dall’art. 328 del codice penale (la cosiddetta omissione di atti d’ufficio). Non solo, rivolgendosi al Prefetto di Napoli, cui la nota era stata trasmessa per le deduzioni del caso, chiedeva “anche in relazione a tutti i gravi accadimenti che stanno interessando il Comune di Ischia di valutare la sussistenza dei motivi di grave ed urgente necessità per l’adozione de provvedimento di cui all’art. 141 D.lgs 267/2000 ovvero delle misure ritenute opportune, stante l’impossibilità di assicurare il rispetto dei diritti del consigliere comunale di minoranza”. Nell’interrogazione al presidente Gianluca Trani veniva chiesto di iscrivere l’argomento al primo punto all’ordine del giorno come previsto dai regolamenti comunali (cosa puntualmente avvenuta) mentre al sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino Bernardo chiedeva “se in presenza della grave omissione sopra indicata, intende richiedere al Prefetto di Napoli la sostituzione dei componenti del collegio dei revisori dei conti e quali ulteriori iniziative intende adottare nei confronti dello stesso per la grave omissione”. Lo stesso primo cittadino veniva poi ulteriormente invitato e diffidato ad adottare gli atti del suo ufficio in relazione alle richieste entro trenta giorni dalla ricezione dell’interrogazione. Insomma, i ritardi o le omissioni nel rispondere alle interpellanze di un consigliere comunale saranno praticamente l’unico argomento degno di nota del prossimo consiglio, e con tutto il rispetto per la tematica capirete che non è certo il massimo della vita. Ma d’altro canto, se considerate che l’amministrazione è praticamente paralizzata da tempo immemore (due delibere di giunta negli ultimi sei mesi sono un qualcosa di meritevole dell’ingresso nel guinness dei primati), davvero non era lecito attendersi di più. Così è, se vi pare.

 

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