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Ischia e il perfetto “identikit” del nuovo sindaco

Il 2017 è l’anno delle elezioni nel comune capofila della nostra isola. Dopo il decennio caratterizzato dalla sindacatura di Giosi Ferrandino, il palazzo comunale di via Iasolino avrà un nuovo inquilino. Ci aspettano dunque lunghi mesi di una campagna elettorale che di fatto è già partita. Parallelamente, fino al momento della chiusura delle liste sarà sempre troppo presto per arrischiarsi nel consueto toto-nomi e pronosticare i possibili candidati che si sfideranno tramite una pletora di liste. E allora abbiamo provato a delineare una sorta di “identikit” del futuro sindaco mediante l’opinione di alcuni personaggi isolani: quale è la figura di primo cittadino che essi auspicano per governare nel prossimo quinquennio la “capitale” dell’isola? E poi, quali sono le aree di intervento in cui il futuro primo cittadino potrà e dovrà operare nell’immediato, nei fatidici primo cento giorni del mandato? Le opinioni, come leggerete, contengono numerosi spunti frutto ovviamente della personale esperienza di ciascuno nel rispettivo settore di competenza, ma emerge anche una certa unanimità su alcune problematiche che purtroppo sono ben note a tutti, proprio per la loro ormai annosa permanenza, come il problema-traffico. Ed è sintomatica tale convergenza di opinioni: sono in molti ad essere convinti che certe criticità potrebbero essere rapidamente risolte col buon senso e senza necessità di enormi risorse o tempistiche bibliche. Analogamente, emerge la voglia di un marcato cambiamento nella politica locale: agire concretamente anche a costo di scontentare qualcuno, ma senza pensare continuamente agli equilibri elettorali, quasi che il quinquennio di governo fosse soltanto una eterna campagna per assicurarsi un consenso che non scaturisce necessariamente dalle azioni concrete a favore della collettività, ma dal soddisfacimento estemporaneo di interessi particolari e contingenti. Una modalità che nel 2017 non sembra più praticabile. Le opinioni che abbiamo raccolto non hanno ovviamente alcuna pretesa di esaustività, tuttavia dalle singole tessere del mosaico si delinea efficacemente un “termometro” della situazione ischitana alla vigilia di un bivio che influenzerà profondamente sotto vari aspetti l’evoluzione e lo sviluppo della vita sociale ed economica dell’intera isola.

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