CRONACA

Scuola: Scelte senza coraggio ed immissioni in ruolo insufficienti

Sono in corso le procedure per l’immissione in ruolo di docenti e personale tecnico amministrativo. Come al solito il Ministero autorizza sempre meno posti rispetto a quelli liberi

Con la pubblicazione delle graduatorie definitive permanenti 24 mesi da parte degli Ufficio di Ambito Territoriale (in più di una provincia, Napoli compreso, simo ancora alla graduatoria provvisoria) si potrà procedere con la convocazione sulle immissioni in ruolo del personale Ata.Da più parti e dalla Uil Scuola Rua, ci si auspica un decreto autorizzativo che vada ben oltre il numero dei pensionamenti in quanto serve un cambio di passo per rispondere alle reali esigenze delle scuole.

“Nell’anno scolastico 2023/2024, a fronte di 27.409 posti liberi, quelli autorizzati per le immissioni in ruolo sono stati 9.975. Per i DSGA posti liberi 2.507 a fronte di 938 autorizzati che comunque non potranno essere coperti per la mancanza di aspiranti collocati in graduatorie concorsuali. Ad affermarlo è il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.

Un consueto copione che ormai si ripropone da tempo – afferma D’Aprile – Numeri insufficienti che, se confermati anche quest’anno, evidenziano le solite scelte ragionieristiche attraverso le quali si pensa di fare cassa. La scuola non può più essere utilizzata per il contenimento della spesa.

A ciò si aggiunge la riforma dell’ordinamento ATA che, a seguito dell’ipotesi di contratto siglata all’Aran – ricorda il Segretario annotando come solo la Uil non abbia firmato il contratto di luglio – prevede la rivisitazione dei profili con ulteriore aggravio di mansioni per tale personale, già oberato da incombenze spesso totalmente estranee agli obblighi contrattuali. Un esempio chiaro è Passweb, l’assistenza specialistica agli alunni disabili o la gestione della rete informatica d’Istituto.

Il PNRR poteva rappresentare una svolta per risolvere varie questioni aperte – sottolinea il Segretario – e, certamente, bisognava fare di più per rendere stabile l’organico ex covid. Non è stato fatto e ciò ha portato solo ad un sovraccarico del lavoro che ricade sulle segreterie e sui dirigenti scolastici. Inoltre la svolta digitale auspicata dal Governo e fissata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiederebbe la presenza di assistenti tecnici in ogni scuola. Lo suggeriamo da tempo.

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Una politica attenta si misura sull’esistente, deve saper fotografare la situazione attuale.

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Bisogna avere coraggio. La scuola necessità di scelte importanti e decisive – conclude D’Aprile”.

In effetti le immissioni in ruolo che hanno riguardato i docenti la dicono lunga sul metodo complessivo con cui si intende portare avanti il comparto scuola. Qui dei 80.000 posti disponibili, solo 50.800 saranno coperti da immissioni in ruolo. “Lo slogan ‘Tutti in cattedra dal primo settembre’ resta ancora una volta solo uno slogan”, afferma Roberta Vannini, Segretario Uil Scuola Rua Campania. “Ci sono posti e soluzioni, ma manca la volontà politica e la convinzione che la scuola debba rimanere al di fuori dei vincoli di bilancio. La Campaniapiù di altre regioni – continua Roberta Vannini- risentirà della prevista riduzione del numero di alunni e del dimensionamento scolastico che causeranno, dal 2024, tagli di almeno 120 scuole.Il processo per le immissioni in ruolo è già in corso, ma è probabile che alcuni dei 3.441 posti autorizzati rimangano scoperti, in mancanza di un numero sufficiente di vincitori di concorso”.

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