POLITICA

Ischia e l’ultimo tassello, Trani Presidente del consiglio comunale

Ieri sera la prima seduta della civica assise a Ischia, che di fatto ha aperto la seconda sindacatura di Enzo Ferrandino. Giovanni Sorrentino e Pasquale Balestrieri eletti vicepresidente vicario e vicepresidente. Un minuto di raccoglimento per onorare la memoria di Michele D’Arco

Tutti presenti eccetto Antonio Mazzella e Massimo Trofa (assenti giustificati) alla prima seduta del consiglio comunale che ieri sera – presso la sala consiliare del palazzo municipale di via Iasolino – ha aperto ufficialmente la seconda sindacatura di Enzo Ferrandino, che parte di fatto senza una minoranza, circostanza mai accaduta nella storia del Comune di Ischia e dell’isola d’Ischia in genere. Il primo cittadino, nel prendere la parola, ha annunciato contestualmente al consigliere anziano Gianluca Trani, l’attribuzione delle funzioni dei quattro assessori e le surroghe dei primi candidati non eletti nelle rispettive liste ossia Giovanni Sorrentino e Adriano Mattera (Feliciana Di Meglio e Antonio Buono non erano stati eletti in consiglio – il secondo nemmeno era candidato – e dunque non sono oggetto di surroghe). Poi c’è stato il sempre toccante momento del giuramento del sindaco, pronunciato con tanto di fascia tricolore indosso, accompagnato da un fragoroso applauso. Il passaggio successivo è stato quello di nominare presidente e vicepresidente del civico consesso, per la cui investitura si è proceduto inizialmente a scrutinio segreto. Gianluca Trani, come ampiamente prevedibile, è stato eletto raccogliendo tutti i 14 voti dei presenti. Vicepresidente vicario e vicepresidente sono stati rispettivamente eletti Giovanni Ferrandino e Pasquale Balestrieri.

Lo stesso Trani ha poi voluto prendere la parola pronunciando un discorso esordendo così: “Sono particolarmente onorato di rivestire nuovamente la carica di presidente di questa assemblea. È una responsabilità che sento ancor più forte rispetto alla mia precedente esperienza di presidenza, in ragione del grande impatto degli eventi che si sono succeduti nel corso degli ultimi cinque anni. Sono stati anni difficili, complessi, con accadimenti di diversa natura (pensiamo al terremoto del 2017, alla pandemia, alla crisi economica e sociale che ha duramente messo alla prova la nostra comunità, al conflitto in Ucraina che ha scosso le nostre coscienze ed aggravato una congiuntura già molto delicata). L’analisi di tutti questi fattori ha prodotto l’apertura di un dialogo con il sindaco Ferrandino, un dialogo che definirei sincero, costruttivo, un dialogo che ha avuto come conseguenza naturale la scelta di unire le forze nella recente tornata elettorale e di garantire al paese quella stabilità amministrativa che rappresenta il presupposto necessario per lavorare in maniera proficua, nell’interesse esclusivo della nostra comunità”.

Il commercialista ha poi aggiunto: “Ho sempre considerato determinante il ruolo ed il prestigio del consiglio comunale, coerentemente con il dettato legislativo che assegna una centralità indiscussa a questa assemblea nello svolgimento dell’azione di governo del territorio. Il consiglio comunale è l’organo di indirizzo delle scelte fondamentali, nonché di coordinamento e controllo di tutte le attività di amministrazione e gestione operativa conseguenti. Ma, soprattutto, il consiglio è l’organo di governo che esprime ed esercita la rappresentanza diretta della Comunità dalla quale è eletto: ecco perché il sottoscritto non può non sentire forte il dovere di far parte e di presiedere l’assemblea che rappresenta la volontà popolare, specialmente nella fase di nascita e sviluppo di questo nuovo progetto amministrativo che abbiamo, tutti insieme, fortemente voluto e difeso, con fiducia e coraggio”.

Poi l’esponente politico aggiunge: “Le sfide che ci attendono sono tante e complesse, ma a questa assemblea non mancano le energie e le capacità per vincerle: dobbiamo attivarci con grande sinergia, unitamente alla giunta e con il prezioso supporto dell’intera macchina amministrativa, per far sì che gli impegni assunti in campagna elettorale si trasformino in atti e fatti concreti. Non possiamo deludere la nostra gente, che ci ha gratificati e responsabilizzati con un consenso senza precedenti, e sono certo che saremo in grado di interpretare correttamente l’esigenza di innovazione e di giustizia sociale che emerge con forza dalla voce e dal cuore dei nostri concittadini. Auguro a tutti noi buon lavoro, confidando nella saggezza dell’antico proverbio che ci ricorda che per arrivare lontano, bisogna camminare insieme…”.

Poi a prendere la parola è stato Giovanni Sorrentino che ha voluto ricordare la figura di Michele D’Arco, a lungo protagonista della vita politica ischitana, per il quale poi il consiglio comunale ha osservato un doveroso e particolarmente sentito minuto di raccoglimento. Poi è toccato nuovamente al sindaco che ha letto le deleghe conferite ai vari assessori (e peraltro comunque già ufficializzate giorni fa nel corso di una conferenza stampa), prima di soffermarsi non tanto sulle linee programmatiche – come la prassi imporrebbe – ma il proprio stato d’animo: “Ho davanti un consiglio e una giunta di altissimo profilo, i cittadini ischitani il 12 giugno hanno espresso un voto massiccio e di fiducia nei nostri confronti. Abbiamo il sacrosanto dovere, dunque, di alzare la nostra asticella amministrativa”. Infine, col dettaglio che ha rischiato quasi di diventare trascurabile, la discussione e l’approvazione dei punti inseriti all’ordine del giorno, filato liscio senza alcun problema. E questo rischia di essere un leit motiv dei prossimi cinque anni.

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Foto Franco Trani

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Corry54

Cosi è stata divesa tutta la torta, adesso si salvi chi puo’

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex