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Ischia festeggia un nuovo centenario: tanti auguri al signor Pietro Lupoli

di Isabella Puca

Ischia – Cento anni e un carisma da vendere! E’ così che il signor Pietro Lupoli festeggia l’ambito traguardo attorniato dall’affetto della sua famiglia che in questi anni ha fatto tesoro delle sue storie e dei suoi insegnamenti.  “Sono nato il 14 ottobre del 1938” racconta all’intervistatore, ma in realtà c’è un po’ di confusione perché la sua data di nascita è il 4 settembre 1918. Ha vissuto la seconda guerra mondiale un racconto che, anche se brutto, riporta ai suoi nipoti, «è stato un momento brutto, brutto anche da raccontare. Siamo partiti per la Grecia dove avremmo dovuto prendere un’altra nave. Ci diedero comandi sbagliati, avevamo su ogni nave due cacciatorpedinieri ad accompagnarci, ma quella mattina non venne nessuno.  Abbiamo subito pensato a un tradimento e così fu. Arrivati in Grecia abbiamo battagliato fin quando le macchine ce l’hanno concesso. Come ci siamo fermati, hanno iniziato a colpirci: c’erano morti e feriti a bordo mentre a noi gli inglesi ci fecero prigionieri in India per diversi anni». Dopo quella difficile parentesi il signor Pietro è poi tornato a Ischia dove vive nella stessa casa di quando è nato, ben 100 anni fa! «Come si fa ad arrivare a 100 anni? Non lo so, io ho mangiato quello che ci stava! Non mi sono privato di nulla e neanche oggi. Andavo a zappare la terra e facevo l’aiutante muratore, ho lavorato tanti anni per l’edilizia. Sulla nave aiutavo a cucinare per gli ufficiali e poi ancora a Lacco Ameno al Bar Campo». In realtà il signor Pietro mangiava i prodotti della terra che lui stesso coltivava perché, come dice sempre lui, «se non si zappava non si mangiava». E mentre oggi spegne le fatidiche 100 candeline con un candido sorriso, ricorda dei tempi più duri quando nei campi si andava a zappare non con le scarpe, ma con gli zoccoli di legno. Il suo hobby preferito? La caccia, fino a pochi giorni fa ha avuto 3 fucili in un mobile che nessuno mai poteva toccare. Le donne più belle incontrate in giro per il mondo? Le giapponesi e due sono i desideri espressi al soffio delle candeline: tornare ad avere un anno e perché no, ritornare in Giappone, «ma sto bene dove sto!», commenta Pietro sorridendo, pronto a raccogliere tutto l’affetto di familiari e amici che gli hanno tributato una gran bella festa. Tra questi c’è Vito, suo nipote, «riassumere 100 anni non è facile, è un bel traguardo, una festa bella da poter celebrare. É passato attraverso la seconda guerra mondiale, è stato fatto prigioniero, ha vissuto momenti difficili. Sarebbe da studiare la formula per arrivare a 100 anni, le abitudini sempre le stesse, la stessa casa, la stessa terra, la passione per galline e per gli uccelli. Mi lascia tante storie raccontatemi negli anni rispetto a quanto vissuto nel passato, ma è una quella che mi è rimasta impressa. Aveva fatto una seduta spiritica prima di partire per la guerra, e la fattucchiera aveva previsto che la sua vita sarebbe stata lunga. Possiamo dire che quella signora aveva ragione, perché il nonno ha raggiunto 100 anni! Molti anziani  di quella zona  – ha concluso Vito – hanno la bella età e chissà se non è il posto ad aver aiutare. Io abito lì quindi magari arriverò a 100 anni come il nonno». E noi glielo auguriamo. Sarà l’aria pulita, il mare, la vita dell’isola, ma qui a Ischia non sono pochi quelli che negli ultimi anni hanno raggiunto questo bel traguardo. I cento anni di Pietro, però, modificano una tendenza valida fino a qualche giorno fa che voleva le donne più longeve degli uomini. Una fra tutte, da record, la signora Gemma Migliaccio scomparsa all’età di 107 anni! Ancora tanti auguri signor Pietro da tutta la redazione de Il Golfo!

 

 

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