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Roberto Sciò: «Il popolo ischitano abbia un sussulto di disciplina»

Il presidente del gruppo Pellicano esalta l’isola, lancia un monito e si coccola il personale: «Il segreto del successo della prima stagione del Mezzatorre sono i dipendenti»

Si complimenta con tutti i dipendenti ed annuncia, con soddisfazione il raggiungimento del «35% in più di fatturato rispetto allo scorso anno». Si prende gli applausi della platea e li ridistribuisce. «Perché la svolta è passare dall’io al noi». A parlare è Roberto Sciò, è pubblicitario, editore e immobiliarista, nonché presidente della catena di resort di lusso Pellicano Hotels. È lui l’uomo che costruito e promosso lo stile Pellicano nel mondo come icona d’alta qualità dell’ospitalità italiana. Un anno fa è approdato sull’isola di Ischia con l’acquisizione del Mezzatorre. Venerdì nella suggestiva struttura ha ospitato dipendenti ed amici per bilancio della prima stagione ischitana. Roberto Sciò non è solo il presidente del gruppo Pellicano Hotels, ma l’anima. Ed è chiaro quando esalta il lavoro della squadra del Mezzatorre. «Chi non si unisce, perisce in solitaria. Non abbiate paura di mettervi in discussione, coltiviamo la pratica di far parlare gli altri: chi lavora, fa parte della propria azienda; e chi si sente davvero parte di un’azienda, solitamente dà il meglio di sé. Se avete una cultura centralizzata, vi invito a cambiarla». Roberto Sciò incalza e motiva i collaboratori a fare sempre meglio. «Abbiamo fatto un miracolo in questa prima stagione. Adesso continuiamo a crescere insieme», ha detto prima di congedare il gruppo di 91 dipendenti che hanno lavorato nell’arco di tutta la stagione al Mezzatorre. Non mancano anche parole d’amore per l’isola di Ischia da parte dell’82enne presidente del gruppo Pellicano: «Questa è un’isola spettacolare. Ha un potenziale senza pari e siamo qui per fare conoscere questo fantastico posto nel mondo. Abbiamo voglia di dare qualcosa al territorio». A margine dell’incontro aziendale Roberto Sciò non si sottrae alle domande.  

Ha detto di Ischia che è un’isola splendida e che ha un grande potenziale. Qual è?

«È la verità. Lo penso realmente. Ischia è un’isola pazzesca. C’è tutto. Innanzitutto le risorse umane che hanno la predisposizione ed il desiderio di crescere perché non sono abituati questo tipo di segmento. Il nostro desiderio è quello di vedere le persone che lavorano con noi crescere. Il loro benessere è il nostro benessere».

La maggior parte delle persone che lavorano al Mezzatorre sono ischitani?

«La nostra famiglia è composta da 91 persone che hanno lavorato da aprile fino alla scorsa settimana in questa struttura. Abbiamo aumentato il numero del personale rispetto a quando siamo arrivati. Crediamo molto in coloro che lavorano con noi. Rappresentano la nostra forza. Il 93% delle persone che lavorano al Mezzatorre sono ischitane. Per noi è una cosa ovvia. In quanto premiamo la professionalità e crediamo nella persona. E qui al Mezzatorre abbiamo trovato delle ottime persone. Non siamo perfetti, ma perfettibili. E le nostre risorse umane rappresentano davvero la nostra forza. Abbiamo raggiunto ottimi risultati in questa prima stagione al Mezzatorre ed il merito è del nostro personale».

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È bella la sensazione, varcando la soglia del Mezzatorre, di entrare in una famiglia e non in un’azienda. È proprio così?

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«L’azienda ha funzione sociale che bisogna tener presente. Con tutti i dipendenti del gruppo Pellicano siamo una famiglia prim’ancora che un’azienda. E questa è la nostra forza».

Che cosa deve fare quest’isola per migliorare la propria offerta turistica?

«Non posso essere io a dare consigli, ma è la cultura che va cambiata. Chi occupa posizioni di privilegio dovrebbe mettersi in gioco e mettere a disposizione dell’isola le proprie conoscenze e competenze. Quello che ho riscontrato è che c’è una sorta di ‘abitudine’ nell’accettare gli abusi di chi occupa posizioni di privilegio. Il popolo ischitano deve ripartire dal proprio orgoglio ed avere un sussulto di disciplina».

Qual è la cosa che più l’ha colpita quando è arrivato sull’isola di Ischia?

«Da alcuni anni come gruppo Pellicano eravamo alla ricerca della terza struttura da affiancare alle altre due. Abbiamo visionato circa 50 progetti, ma nessuno ci convinceva fino in fondo. Poi è arrivato il progetto del Mezzatorre. Inizialmente non eravamo convinti che Ischia facesse il nostro caso. Ogni dubbio, però, è stato spazzato via appena abbiamo visto la struttura e conosciuto l’isola. Tutti ce ne siamo subito innamorati. E così siamo approdati sull’isola di Ischia. Nel mondo ci sono tantissime strutture belle. Ma è l’unicità di questo posto che ci ha fatto innamorare del Mezzatorre e dell’isola di Ischia».

Per il prossimo anno che cosa riserverà il gruppo Sciò per il Mezzatorre?  

«La vita non è una stazione di arrivo ma un modo di viaggiare».

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