Ischia, filosofia e yoga urbano aspettando il Festival
Iniziativa insieme alla Borsa Verde 3.0: una seduta nel borgo di Ischia Ponte nell’ambito del Mese del Senso Civico. Dal 22 al 29 l’Ischia International Festival of Philosophy
Una lezione di yoga urbano con vista privilegiata sul Castello aragonese. Rigorosamente gratuita, o meglio: in cambio di prodotti dell’orto, a mo’ di baratto. Nell’ambito degli eventi che anticipano la quinta edizione dell’Ischia International Festival of Philosophy (22-29 settembre), organizzato dall’associazione culturale Insophia, il cartellone del “Settembre Mese del Senso Civico” ha proposto, nel borgo di Ischia Ponte, una seduta originale, a cura del maestro Enrico De Luca, fondatore di Zoé Animal Yoga (www.zoeanimalyoga.com).
Tra gli sguardi di turisti e residenti, i partecipanti si sono così ritagliati uno spazio di meditazione sul mare. Organizzato insieme con la community della Borsa Verde 3.0, che promuove a Ischia la filosofia del baratto, e con il Forum dei Giovani del Comune di Ischia, l’evento ha chiuso una domenica di appuntamenti volti alla sensibilizzazione sociale e alla promozione di comportamenti virtuosi: uno stand di Plasticless, l’associazione no-profit che si batte a Ischia per trovare una soluzione all’inquinamento causato dalla plastica, è stato allestito a piazza degli Eroi per evidenziate la necessità di ridurre la produzione e l’utilizzo della plastica e, in particolare, del monouso.
“L’obiettivo è di dar forma alla coscienza interiore dei cittadini, favorire la coscienza etica e far tornare gli spazi comuni vivi e pieni di stimoli”, spiega Raffaele Mirelli, direttore del Festival.
“Per tutto il mese di settembre continueremo a sostenere iniziative in grado di innescare circuiti virtuosi, a cominciare dall’opportunità di rinunciare all’uso dell’auto per brevi tratti”, spiega Carmen Criscuolo, consigliere comunale di Ischia. E tra le iniziative in programma, domenica 29 settembre spunta uno tsunami di plastica: piazza degli Eroi assumerà le sembianze di uno scenario apocalittico che potrebbe divenire realtà in assenza di un’inversione di tendenza sull’utilizzo di questo materiale altamente inquinante.