Ischia già guarda alle elezioni, parola d’ordine “si salvi chi può”
Il 2022 è ancora lontano, anzi no. E la scacchiera si presenta davvero “fragile”, al punto che basta spostare (o aggiungere) una pedina per rivoltare equilibri che sembravano radicati. Ecco come le varie anime della maggioranza si preparano all’appuntamento con le urne. E non soltanto loro…
Che non ci sia posto per tutti ve lo abbiamo già detto e scritto con largo anticipo, e figuratevi se ci rimangiamo la nostra “affermazione”. Anzi, più passa il tempo e più ne siamo convinti. Non è un discorso logico, né tantomeno politico o politologico, è la matematica ad essere giudice implacabile in questo contesto. La marcia di avvicinamento alle elezioni amministrative 2022, che inizia a muoversi ma ancora con il freno a mano tirato, vede due stati d’animo decisamente contrapposti. Da una parte c’è il sindaco Enzo Ferrandino che dopo aver allargato la maggioranza con gli ingressi di tre consiglieri si è praticamente blindato ed ha così messo a tacere eventuali mal di pancia (che comunque restano tali, fidatevi sulla parola). Dall’altra il resto della ciurma che guarda al prossimo appuntamento con le urne con evidente, palese e malcelata preoccupazione, dal momento che si è alzata l’asticella e questo è un bene soltanto fino a un certo punto. E poi ci sono le variabili che entrano nella partita e che contribuiscono ancora a rimescolare le carte rendendo il quadro ancor più complesso di quanto già non fosse.
LA MOSSA DI BALESTRIERI, RITORNO DI FIAMMA CON I MATTERA
A scompaginare equilibri che parevano più o meno consolidati ci hanno pensato i due fratelli Balestrieri, l’attuale consigliere Pasquale ed il fratello Giorgio (o Luigi, fate un po’ voi). Dopo una lunga, sofferta e anche meditata trattativa sembra che il duo abbia deciso di rispolverare il vecchio feeling con i Mattera, intendendo per tali il dottore Luigi e la figlia Giustina. Il Balestrieri che sarà candidato alla carica di consigliere comunale, infatti, concorrerà alle prossime amministrative con la lista che già in passato ha visto personaggi e interpreti cimentarsi alle elezioni. Non ci vuole molto a spiegare il perché della fuga dal movimento Vivere Ischia. Come già riportato dal nostro giornale in un recente passato, difficilmente la lista in questione potrà strappare più di due seggi nel prossimo consiglio comunale. E il tandem che sembra già fatto tra gli uscenti Massimo Trofa e Carmen Criscuolo potrebbe mettere Balestrieri fuori dai giochi. Certo, va detto che non sta scritto da nessuna parte che fare squadra con Giustina garantisca un epilogo diverso, ma intanto si coltiva qualche speranza in più. E forse, particolare questo non trascurabile, si torna anche in un habitat naturale o quantomeno più congeniale.
GLI AFFANNI E I TORMENTI PER METTERE SU LE LISTE
Ritornando a Massimo Trofa, il geometra ha le sue belle gatte da pelare. E’ chiaro che dovrà cominciare a guardarsi attorno per cercare candidati ma l’operazione si presenta tutt’altro che agevole. In Vivere Ischia, infatti, dando per scontato che il terzo potrebbe spillare l’assessorato o l’ingresso in consiglio “a scalare” (e la cosa peraltro scontata non lo è affatto, come spiegheremo più avanti), gli altri soggetti che accetteranno di scendere in campo praticamente sapranno già di farlo svolgendo il ruolo di semplici “donatori di sangue”. Ed è chiaro che la prospettiva potrebbe non allettare in tanti, o meglio potrebbe attirare pochi per essere più diretti. Da tradizione consolidata, anche il geometra Paolo Ferrandino – attuale assessore – avrebbe il compito di mettere su una lista per portare linfa vitale (alias consensi) al suo sindaco Enzo Ferrandino. Ma attenzione perché anche qui l’impresa si presenta tutt’altro che agevole, per gli stessi motivi che abbiamo citato poc’anzi. Potrebbe scattare un seggio come già accaduto nel 2017 ed allora ci chiediamo: siamo sicuri che Giovanni Sorrentino decida ancora di voler incassare nuovamente quella “casacca”? Secondo quanto si racconta, “Democrazia” non sarebbe rimasto particolarmente felice dal fatto di aver dovuto attendere oltre un anno prima di poter entrare in consiglio comunale, anche se presumibilmente la colpa del ritardo delle dimissioni di Paolo non sono da attribuire allo stesso Ferrandino quanto piuttosto alla prima giunta di natura tecnica che varò il sindaco dopo il suo insediamento.
PERCHE’ ADESSO UNA LISTA IN PIU’ DIVENTA UN PROBLEMA
Lungi da noi voler tediare i nostri lettori con ragionamenti di difficile comprensione, ma non possiamo adesso non rifare un salto indietro riportando la nostra attenzione sulla lista con cui insieme si proporranno all’elettorato (a meno che non cambi qualcosa, e certo di tempo per meditare ce n’è) Giustina Mattera e Pasquale Balestrieri. Con l’”assembramento” che si è creato sul versante di Enzo Ferrandino è probabile a questo punto che si possa rendere necessaria – per quanto evidentemente potenzialmente dolorosa – una fusione tra altre due coalizioni pronte a cimentarsi nella prossima primavera. Non è facile, perché è chiaro che uno scenario del genere imporrebbe che qualcuno debba rinunciare almeno ad un minimo di “sovranità popolare”, ma è chiaro che il sovraffollamento rischia di creare non pochi disagi. Ma chi potrebbe legarsi con chi? Questo è assolutamente impossibile pronosticarlo adesso, anche perché la nostra rimane mera ipotesi. E’ evidente che se pensiamo all’animo democristiano, i poli più facilmente aggregabili sono proprio quelli che fanno riferimento a Paolo Ferrandino e a Salvatore e Antonio Mazzella, alias “Bambeniello”.
LA LISTA DEL SINDACO E LA NECESSITA’ DI FARE BELLA FIGURA
Nel calcio si dice che è importante il risultato, la vittoria finale, e non chi mette il pallone alle spalle del portiere. In politica, invece, le cose non stanno propriamente così. Non possiamo dimenticare che tra coloro che dovranno presentare la propria lista all’elettorato c’è anche il sindaco uscente Enzo Ferrandino che certo non potrà fare brutta figura ma dovrà anzi ottenere un risultato lusinghiero. E per farlo, servono i cosiddetti “pezzi da novanta”. Preso atto (è ormai certo) che non ci sarà il fidato vicesindaco Luigi Di Vaia, destinato ad indossare la “maglia” della lista sciarappina (Movimento Cristiano Lavoratori) è ovvio che Enzo pescherà soprattutto all’interno dell’attuale maggioranza. Con lui potrebbe esserci Antonello Sorrentino, ma anche lo stesso Ciro Ferrandino. Il commercialista viene “corteggiato”, secondo quanto raccontano i gossip politici, anche da Bambeniello, ma davanti a una chiamata del primo cittadino non potrebbe mai rispondere in maniera negativa. In fondo Ciro è stato letteralmente “riesumato” politicamente da Enzo, che è andato a ripescarlo prima ancora che si chiudesse l’accordo con Gianluca Trani con il conseguente allargamento della maggioranza. Un altro nome che potrebbe tornare utile alla causa è quello di Agostino Mazzella, peraltro proprio vicesindaco della giunta tecnica e capace di pescare in un elettorato come quello “ecclesiastico” particolarmente numeroso e ambito.
TUTTE LE ALTRE VARIABILI ASPETTANDO IL 2022
E poi c’è tutto il contorno, o meglio le altre variabili in attesa dell’anno che verrà, per dirla alla Lucio Dalla. C’è curiosità per capire cosa farà l’eurodeputato Giosi Ferrandino che però potrebbe saggiamente pensare di rimanere alla finestra e fare da spettatore. Difficile ipotizzare manovre di disturbo contro l’attuale maggioranza, mancano decisamente i soldati e di conseguenza anche le munizioni. In casa “Sciarappa” si sentono tranquilli e blindati anche perché in questi quattro anni hanno bene o male ripagato tutti coloro che avevano offerto la propria candidatura nel 2017 e dunque non ci sarebbe il rischio di pericolose ed improvvise “emorragie”. Ci sono poi i piccoli malumori interni, che in ogni caso non preoccupano Enzo Ferrandino. Il ritorno in auge di Gianluca Trani – e con lui di Ciro Cenatiempo – ha fatto venire qualche mal di pancia ad Antonio Mazzella, che vede adesso minato il suo “predominio” all’interno della società partecipata Ischia Ambiente, dove già alcuni recenti episodi (su tutti il ritorno in servizio del dipendente Aniello Castaldo, licenziato nell’agosto dello scorso anno, lasciano intendere come il vento stia almeno parzialmente girando). Non vi abbiamo parlato di possibili new entry in possesso di una buona potenziale base di consensi, ma solo perché all’orizzonte non si vede ancora nulla. E’ presto, però, e sicuramente qualche nome spendibile spunterà last minute sulla scena e quando questo succederà gli spazi finiranno inevitabilmente per ridursi ulteriormente. Con tutto quello, manco a dirlo, che ne consegue.
BOCCANFUSO, BERNARDO E LA MINORANZA CHE VERRA’
Dando per scontato che Enzo Ferrandino – almeno stando al quadro che emerge oggi – nel 2022 vincerà le elezioni amministrative in carrozza, è pur vero che non potrà mancare una minoranza in consiglio comunale. Che comunque dovrà produrre almeno tre pedine, come accaduto nella seconda sindacatura di Giosi Ferrandino, quando il parlamentare europeo del Pd surclassò Salvatore Mazzella. In pochi credono ad un progetto che veda la discesa in campo dell’ex consigliera regionale Maria Grazia Di Scala, per quanto non si possa dare nulla di escluso. E’ evidente però che volti noti della politica ischitana come Luigi Boccanfuso e Carmine Bernardo, tanto per fare due nomi, potrebbero prendere atto di uno spazio che si è creato e decidere di andare a colmarlo, con l’intento di sedersi “a tavola”. Anche in questo caso il problema potrebbe essere quello di reperire candidati, ma è evidente che ci troviamo dinanzi a due politici con un “palmares” di non poco conto che evidentemente potrebbero non aver problemi a trovare chi sia disposto a sacrificarsi sull’altare della patria. E adesso via libera all’ultima “raffica” di considerazioni, nell’assoluta convinzione che alcune di queste hanno davvero tutto per essere definite border line.
Qualcuno, ad esempio, nutre ancora la convinzione (o il sospetto, fate un po’ voi) che sul filo di lana Enzo Ferrandino potrebbe andare a riprendere l’attuale presidente del consiglio comunale, Ottorino Mattera. In primis perché l’operazione andrebbe a concretizzarsi col primo cittadino che recupererebbe qualche centinaio di voti e si ritroverebbe in una condizione di forza nei confronti del suo interlocutore, un po’ perché la mossa vorrebbe dire significare l’ultima traccia di “giosismo” (laddove si consideri che Maurizio De Luise non rappresenta una diramazione di Giosi Ferrandino, ma lo stesso Giosi). E poi… e poi scusateci se abbiamo dimenticato qualcosa, ma avremo modo di parlarne in maniera diffusa. Una cosa è certa, stavolta le vere elezioni avranno inizio subito dopo il responso delle urne, perché inevitabilmente andranno a crearsi nuovi equilibri. E’ il gioco della politica: per adesso chi allena la squadra ha tutti i giocatori a sua disposizione ma inevitabilmente quando sarà il momento dovrà scegliere l’undici titolare. Così qualcuno finirà in panchina e qualcun altro ancora in tribuna. Con un anno di anticipo tra tanti dubbi c’è una sola certezza, lo ribadiamo: si salvi chi può.