ISCHIA. Cresce l’attesa per le decisione del Tribunale del Riesame in merito al discusso sequestro dei tre lidi di Casamicciola Terme. Un verdetto decisivo per le sorti dei tre stabilimenti, per chi vi lavora e per le rispettive famiglie. Se il sequestro non verrà convalidato, tutti tireranno un sospiro di sollievo, perché si è ancora in tempo per salvare quello che resta della stagione balneare, dopo lo stop di dodici giorni fa imposto dal Gip del Tribunale di Napoli. Se viceversa il sequestro preventivo dovesse essere convalidato, ci troveremmo di fronte a un autentico disastro per coloro che traggono da questa attività gran parte del sostentamento per il resto dell’anno. Gli occhi sono dunque puntati sulle due sezioni del tribunale “della libertà”, la decima e la dodicesima, chiamate a emettere la delicatissima decisione, rispettivamente per il lido “La Brezza”, e per “Blue Bay” e “Acquamarina”. Quindi una potenziale “doppia giurisdizione”, ci si passi il termine improprio, per quello che è e rimane un problema identico per le tre strutture sequestrate, con la teorica ma reale possibilità che le due sezioni emettano verdetti contrastanti. I reati per cui la Quinta sezione reati ambientali della Procura di Napoli ha chiesto l’applicazione della misura sono quelli relativi all’occupazione abusiva di demanio marittimo. Secondo gli inquirenti, «le indagini, espletate dalla Guardia Costiera e coordinate dalla Quinta Sezione reati ambientali della Procura di Napoli, hanno consentito di accertare che le strutture balneari oggetto del sequestro, realizzate con elementi di difficile rimozione e in assenza delle necessarie autorizzazioni edilizie e paesaggistiche, non venivano smontate durante la stagione invernale e non presentavano più il carattere delle provvisorietà, come previsto nei titoli concessori».
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