LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Amministrazioni “in fasce”»

Chi pensa che voglia parlare dell’elenco di cose che non funzionano sull’isola, forse, ancora una volta, ci ha preso. Nessuna pretesa di elencarle, state tranquilli. Voglio soltanto cercare una risposta a una domanda semplice: «perché ciò che è sotto gli occhi di tutti accade nell’indifferenza della maggior parte della gente che abita sull’isola e, forse, di tutti?». Fatte alcune eccezioni, la soluzione potrebbe già trovarsi nel quesito probabilmente. Anche a seguito di una miopia che colpisce, a ben guardare, l’opinione pubblica isolana di ricadute sul territorio ne abbiamo viste, sia perché è sempre mancata una corretta programmazione nei governi locali sia perché è sempre stata assente ingiustificata la continuità amministrativa. Chi veniva dopo, insomma, rimetteva in discussione ciò che l’amministrazione precedente era riuscita a compiere o anche solo ideare.

Chi pensa che voglia parlare dell’elenco di cose che non funzionano sull’isola, forse, ancora una volta, ci ha preso. Nessuna pretesa. Voglio soltanto cercare una risposta a una domanda semplice: «perché ciò che è sotto gli occhi di tutti accade nell’indifferenza della maggior parte della gente che abita sull’isola e, forse, di tutti?». Fatte alcune eccezioni, la soluzione potrebbe già trovarsi nel quesito probabilmente. Anche a seguito di una miopia che colpisce, a ben guardare, l’opinione pubblica isolana di ricadute sul territorio ne abbiamo viste, sia perché è sempre mancata una corretta programmazione nei governi locali sia perché è sempre stata assente ingiustificata la continuità amministrativa. Chi veniva dopo, insomma, rimetteva in discussione ciò che l’amministrazione precedente era riuscita a compiere o anche solo ideare

A causa di questo siamo sempre stati preda di programmi elettorali dalla gittata corta, a volte inutili e inefficaci che poco o nulla hanno inciso sull’organizzazione sociale ed economica dell’isola d’Ischia. Si può fare meglio imparando dai propri errori e da quelli degli altri? Sicuramente. Ai governi locali, però, seguire il solco della risposta affermativa ha sempre dato il prurito, per questo molti hanno voluto semplicemente dimostrare che non solo erano capaci di far meglio ma in grado di demolire il “passato” e rifare tutto più bello e funzionale. Forse qualcuno si starà domandando «ma dove vuole andare a parare?». C’è un’opinione pubblica cieca e probabilmente inconsapevole.

È un dato di fatto che viene in chiaro proprio dal meccanismo secondo il quale molti hanno inteso far politica sull’isola solo per poi, in qualche caso, usarla come trampolino di lancio verso dimensioni nazionali o sovranazionali mentre altri si sono “votati” al mantenimento dei propri equilibri. Altra ragione sta nel fatto che chi “legge”, magari per conoscere o approfondire certe riflessioni, resta in numero minore di fronte a chi già sa – magari per infusione – o pensa di conoscere già tutto considerando poco utile chi ha studiato o seguito un certo percorso di studi e conoscenza. Questo probabilmente è uno dei motivi per cui le conseguenze dell’inerzia “amministrativa” sono tuttora visibili, in alcuni casi peggiorative in altri addirittura distruttive di quello che appare un “non sistema” (leggasi: qualcuno afferma che un “sistema isolano” esiste. In realtà c’è ma solo sulla carta per quel che dovrebbe interessare la collettività mentre ha una certa sostanza “quello” che si muove per la tutela di particolari interessi spesso personali). Intanto, tutto tace. O meglio, il silenzio è compensato dalla forma – perché di pura formalità si tratta – attraverso la quale i sindaci “manifestano” all’opinione pubblica che le Amministrazioni tra loro si parlano e, addirittura, non ci sono né rotture né fratture di alcun tipo, pur rimanendo in piedi i problemi atavici e la situazione socio – economica, diciamocelo, non sia delle migliori. Non fatevi illudere da questa specie di silenzio. Il dato fantastico è che se uno si gira un poco intorno, molte delle energie di chi oggi siede nelle poltrone locali con il proprio tifo al seguito, in percentuale maggiore porta in dote o un’alleanza – sempre buona per le prossime elezioni – o una convenienza personale senza che a fare da contraltare vi sia un vero piano per realizzare e legare collaborazioni finalizzate alla crescita o al cambio di paradigma. Il sindaco di Barano, per esempio, nei giorni scorsi si è magnificato del parcheggio che sarà costruito unendosi alla schiera di quelli – già costruiti – in altri Comuni che a volte neanche funzionano a regime.

Intanto, tutto tace. O meglio, il silenzio è compensato dalla forma – perché di pura formalità si tratta – attraverso la quale i sindaci “manifestano” all’opinione pubblica che le Amministrazioni tra loro si parlano e, addirittura, non ci sono né rotture né fratture di alcun tipo, pur rimanendo in piedi i problemi atavici e la situazione socio – economica, diciamocelo, non sia delle migliori. Non fatevi illudere da questa specie di silenzio. Il dato fantastico è che se uno si gira un poco intorno, molte delle energie di chi oggi siede nelle poltrone locali con il proprio tifo al seguito, in percentuale maggiore porta in dote o un’alleanza – sempre buona per le prossime elezioni – o una convenienza personale senza che a fare da contraltare vi sia un vero piano per realizzare

Ads

Può un parcheggio, o sempre nel caso del Comune “governato” da Gaudioso l’ipotesi di un Centro commerciale ai Maronti, da solo innescare le dinamiche di uno sviluppo armonico di quel Comune e dell’isola intera? Evidentemente no, per niente. Intanto il sindaco ha quasi in tasca l’elezione alla Città Metropolitana – che avverrà verso la metà di marzo – e per converso è uno di quelli, ma non è l’unico, che vede il Patto per lo Sviluppo dell’isola d’Ischia non come opportunità (per stimolare la crescita e lo sviluppo) ma ostacolo in grado di limitare la “sua” affermazione di potenza. L’unico dato inequivocabile è che l’attività principale di chi amministra diventa stringere rapporti, in caso di elezione formare liste sulla base della famiglia più forte o numerosa e regalare posti che in caso di vittoria diventeranno assegni da riscuotere per amplificare il momento e gustarsi il dolce in santa pace. Una critica su tutte assume un proprio valore e si può rivolgere alla politica che a livello locale esprime – come dire – certe “perle” di amministratori. A volte sarebbe il caso di buttarle in acque profonde per evitare di ripescarle o gettarle di nuovo ai porci (la collettività intera). Il fatto che ci siano quelli che la politica la fanno da anni, o da meno tempo, non giustifica comunque l’immobilismo mentale e neppure significa che alla gente non interessi ascoltare qualcosa di nuovo o innovativo nei programmi come l’ipotesi di una pianificazione per migliorare le vie dello sviluppo. Forse il punto è anche questo. Se da un lato però a mancare sono i programmi che spesso arrivano da copia-incolla sempre buoni per le grandi occasioni, se ci sono azioni (amministrative) completamente slegate da un disegno di crescita, dall’altro spetta a noi, cittadini, fare domande e chiedere conto per correggere il tiro. Per chiedere a “governi locali” in carica o che si apprestano ad esserlo che idea hanno di futuro perché dalla loro visione come dalla mancanza dipenderanno le nostre prospettive di progresso.

Ads

Il sindaco di Barano, per esempio, nei giorni scorsi si è magnificato del parcheggio che sarà costruito e che si unisce alla schiera di quelli – già costruiti – in altri Comuni che a volte neanche funzionano a regime. Può un parcheggio, o sempre nel caso del Comune governato da Gaudioso l’ipotesi di un Centro commerciale ai Maronti, da solo innescare le dinamiche di uno sviluppo armonico di quel Comune e dell’isola intera? Evidentemente no, per niente

Insomma, che scenario immagina quel sindaco o quell’amministrazione e dove ha intenzione di condurre socialmente ed economicamente il Comune e, per lui, l’isola insieme con gli altri. Dovremmo finalmente imparare a essere esigenti nei confronti di chi dipinge tele e distribuisce fiori dai balconi o stories su facebook, e chiedere conto se un Sindaco non fa quello per il quale gli abbiamo concesso la fiducia. In ultima analisi serve adesso e non “domani” una lista di priorità condivisa tra Comuni che sia efficace, perché già la sola redazione corrisponderebbe alla capacità di previsione e lettura di eventi che dovranno per forza esser calati in una visione più ampia e non soltanto in quella limitata di un’isola. Corrisponde alla presenza di un’idea di territorio, di futuro, e all’effettiva voglia di risolvere difficoltà come la mobilità, il trasporto pubblico, la sanità o la tutela dell’ambiente e l’uso delle risorse umane come l’indirizzo di quelle economiche. Appare perciò indispensabile sapere con chi abbiamo a che fare e quale asse ereditario ci troveremo nei prossimi anni. Persone, idee e programmi, sono questi gli elementi per avviare una fase di rilancio di Ischia (non solo in campagna elettorale) cui si collega, per forza, il futuro dell’isola. Senza una proposta seria, senza un vero dibattito pubblico rischiamo di affondare in uno scenario che è diventato sempre più “glocal” (a un tempo, dinamiche globali che condizionano quelle locali) e non ci salveranno certo le visioni geograficamente circoscritte di gente che corre dietro a ruoli o posizioni nei livelli diversi delle Amministrazioni solo per inserirle nel curriculum o per dimostrare che pur essendo “in fasce” si può fare tutto senza dar conto a nessuno.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex