CRONACA

«Calendario vergognoso»: cacciatori isolani sul piede di guerra

Si leva forte la protesta del popolo venatorio dell’isola d’Ischia, ecco i motivi per i quali ci si è schierati decisamente contro la delibera varata dalla giunta regionale campana. E l’assessore Caputo è sempre più nel mirino

Andando un pò in dietro nei mesi, giusto per onore alla memoria e precisamente nel mese di marzo c.a., le Associazioni Venatorie Regionali, regolarmente riconosciute dalla legge nazionale, proponevamo alla Regione Campania un calendario venatorio per l‘annata 2022 2023 nel rispetto sia delle indicazioni scientifiche che dei piani di prelievo con la previsione di 5 giornate in preapertura:

“Nei giorni 1,3e 4 è consentito l’esercizio venatorio, solo da appostamento, alla specie Tortora ( Streptopelia turtur), tenuto conto di quanto previsto dal Piano di Gestione approvato in seno alla conferenza Stato – Regione;

Nei giorni 1,3,4,8 e 11 è consentito l’esercizio venatorio, soltanto da appostamento, alle specie Ghiandaia (Garrulus glandarius) e colombaccio (Columba palumbus).

I periodi di caccia e le specie cacciabili nelle aree pSIC, SIC e ZPS erano i seguenti:

apertura dal 18 settembre a Tortora, quaglia, allodola, coniglio selvatico.

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Inoltre si chiedeva l’eliminazione della frase – Nelle aree Psic, SIC e ZPS anche il lunedì è giornata di silenzio venatorio”: Tutte richieste puntualmente disattese…..

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Ormai da cinque anni l’ATC di Napoli è commissariato, ad eccezione dell’ordinaria Amministrazione nulla è stato fatto per i cacciatori nonostante si vedono costretti al pagamento delle quote: Ischia necessita di un immissioni di selvaggina stanziale per la specie coniglio selvatico,specie oramai rara sulla nostra isola. Altra nota dolente, da circa un anno sono scadute le commissioni esami per l’idoneità all’esercizio venatorio: un ennesimo ritardo procurato dalla Regione a danno degli aspiranti cacciatori.

Le Associazioni Venatorie ANLC, ARCI CACCIA E FIDC, presenti radicalmente sul territorio isolano, condividono in toto la lettera inviata dalla cabina di regia regionale del mondo venatorio all’Assessore Agricoltura della Regione Campania On. Nicola Caputo nella quale si chiede, dopo una fallimentare azione politica volta alla completa sottomissione al mondo animalista, che da decenni caratterizza una fallimentare azione politica ( dall’eliminazione della cd. pre-apertura si è giunti all’adozione del peggior calendario venatorio d’Italia) le DIMISSIONI dell’ Assessore all’Agricoltura Nicola Caputo.

E’ opportuno ricordare all’Assessore che nella seduta CTFVR (Comitato tecnico Faunistico Venatorio Regionale) del 6 giugno u.s. nella quale, a seguito di una Sua espressa richiesta, fu accolta ad unanimità dalle Associazioni Venatorie, Ambientali e Agricole la proposta di un Calendario venatorio nel rispetto della vigente normativa e delle direttive comunitarie dei nuovi “Key concept” da portare in Giunta per l’approvazione.

Nonostante le possibilità di confronto con dati scientifici, studi fatti da legittimi osservatori faunistici nelle sedi istituzionali preposte e riconosciute dalle leggi, purtroppo, anche noi dirigenti delle Isole,abbiamo maturato, ulteriore e definitiva consapevolezza della scarsa o meglio nulla, attenzione che l’Assessorato rivolge all’attività venatoria, in una alla sconcertante disinvoltura con cui si ritiene di poter disattendere impegni formali assunti con le associazioni di categoria, non solo quelle venatorie, e trasfusi in deliberazioni caratterizzate dal crisma dell’ufficialità.

Nicola Caputo

L’innegabile intento punitivo e persecutorio della <insensata> azione politica attuata dalla Regione Campania trova, incontrovertibile, conferma nella sconcertante decisione di recepire, acriticamente, il parere reso dell’ISPRA, anche nella parte in cui non vengono espresse valutazioni di ordine tecnico ma sciorinate evanescenti considerazioni di merito, non rientranti nella competenza di tale istituto e, quindi, per consolidata giurisprudenza, non vincolanti (si veda l’assurda decisione di posticipare al 01 ottobre il prelievo di quasi tutte le specie ornitiche, anche quelle stanziali oggetto di immissione!).

Il popolo dei Cacciatori Ischitani, quelli con la C maiuscola che hanno sempre rispettato le leggi e le regole democratiche, che danno tanti contributi all’ambiente a partire dalla lotta al bracconaggio per la tutela della fauna selvatica, alla lotta agli incendi boschivi, all’inquinamento, alla pulizia di boschi, arenili a dare una cultura di amore per l’ambiente è stanco di essere, ancora una volta, maltrattato, è chiaro l’ostracismo opposto al mondo venatorio e gli insensati pregiudizi avversati alla categoria dei cacciatori, composta da cittadini <ed elettori> dalla specchiata ed integerrima condotta, civile e morale: dai noi ischitani saranno condivise tutte le successive iniziative giudiziarie e di legittima protesta che sicuramente verranno intraprese dalla cabina di regia regionale composte dalle Associazioni:

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