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ISCHIA ISOLA ECOLOGICA? SÌ, MA SOLO A CHIACCHIERE VI SPIEGHIAMO LA SCENEGGIATA DEI DIVIETI DEI SINDACI

Ischia isola verde! Almeno sulla carta è così. I sei sindaci, in uno dei rari casi di comunione d’intenti, sono stati i primi in Italia a vietare l’uso e la vendita di detersivi e detergenti non biodegradabili. Del rispetto, però, delle ordinanze sindacali manco a parlarne. Era il 2016 quando i primi cittadini emisero, ognuno per il proprio territorio di competenza, l’ordinanza che avrebbe dovuto vietare persino l’arrivo sull’isola di detersivi non ecologici. L’Evi, il consorzio dei comuni isolani che si occupa di acque e depurazione, qualche tempo prima aveva lanciato l’allarme sull’inquinamento delle acque del mare. Per aderire a quell’appello dell’Evi i sei sindaci isolani, primi in Italia decisero di eliminare dagli agenti inquinanti almeno i detersivi. Due anni dopo, di quelle ordinanze sindacali, resta solo la battaglia de ‘Il Golfo’ con  Giovan Giuseppe Mazzella, conosciuto come Mizar, amato opinionista della testata. Fu uno dei promotori della ‘battaglia green’. Una battaglia significativa per un’isola che deve essere  sempre più sensibile alla tutela dell’ambiente, del mare. Cosa che almeno in teoria accade, vedi le ordinanze. La realtà è invece è ben diversa. Dei controlli e del rispetto dei divieti nemmeno l’ombra. Un  anno fa gli uomini del comando di polizia locale di Ischia provarono ad abbozzare qualche ‘timido’ controllo alle attività commerciali (in particolar modo andare negli esercizi commerciali della grande distribuzione) “ricordando” ai titolari e ai direttori l’esistenza dell’ordinanza sindacale che vieta la messa in vendita di saponi e prodotti non biodegradabili. Era un modo per provare a sensibilizzare piuttosto che a reprimere con multe salate il mancato rispetto delle ordinanze sindacali. L’invito era quello di esaurire le scorte giacenti sugli scaffali e in deposito ed attrezzarsi per acquistare prodotti poi da mettere in vendita che rispondano alle regole delle ordinanze dei sindaci isolani. Un primo passo importante al quale, però, non hanno fatto seguito altri, più incisivi che mettessero finalmente la parola fine alla vendita di detersivi.

Basta andare nei supermercati dell’isola per capire quanto sia difficile trovare detersivi biodegradabili tra gli scaffali. Il pubblico, ischitano o vacanziero che sia, nella maggior parte dei casi non è a conoscenza del provvedimento. Quello che è però peggio è il fatto che i sindaci nulla fanno o riescono a fare per far rispettare le loro ordinanze. Dei mancati controlli, con serietà ed onestà, ne parla il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale. “Ammetto che emettere un’ordinanza è facile. Difficile è farla rispettare” spiega Pascale, che però spiega anche come sia complicato farlo “quando non si hanno uomini e mezzi per far rispettare l’ordinanza. In due anni, cioè da quando è stata emessa, qui a Lacco Ameno, non è stato multato nessuno. I controlli, perlopiù mirati alla sensibilizzazione, vengono effettuati nelle aree portuali. Vengono, infatti, sistematicamente verificati coloro che lavano le barche per evitare che i saponi inquinanti possano finire in mare”. Certo non è nulla ma è poca roba rispetto a quello che si può fare per preservare il patrimonio più importante dell’isola di Ischia: mare e natura. E pensando al futuro, Pascale, precisa: “Sono favorevole e disponibile ad emettere altre ordinanze in tema ambientale ma so che è difficile farle rispettare. Per questo aspetto che l’area marina protetta ‘Regno di Nettuno’ passi dalla gestione commissariale attuale a quella dei sindaci per avere delle occasioni in più di confronto con gli altri colleghi dell’isola. Tutti insieme potremmo emettere delle ordinanze comuni anche in tema ambientale e soprattutto avremo maggiore disponibilità di uomini e mezzi per essere più seri nei controlli”.

Giovanna ferrara

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