LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Le scelte e la posta in gioco»

Premessa 1. Antimo Puca, nel suo recente editoriale “Adesso basta con gli sfregi a Ischia” pubblicato a fine giugno, ha fatto una lucida e fredda analisi toccando vari temi che riguardano la situazione attuale descrivendo un’isola allo sbando in più settori. Puca, tra i vari passaggi interessanti scrive «Ci sono opere ancora ferme al via con soldi già spesi per progettazioni ma ancora i frutti per i Comuni sono là da venire. I soldi vanno spesi bene invece che lamentarsi sempre sulle scelte governative. Le attuali Giunte non hanno ben chiara la situazione di Ischia e la caduta libera del gradimento delle Amministrazioni Comunali. E, dati alla mano, non sono certo cose che fanno bene al turismo. I numeri registrano un decremento di presenze. I miracoli sono finiti. Le magagne emergono. Possiamo registrare la caduta degli dei che ci hanno fatto sprecare anni per i quali adesso dovremmo porre rimedio. Si registra il silenzio totale di politica e organi di informazione in risposta alle interrogazioni della cittadinanza. Sembra quasi che sia stato raccomandato proprio il silenzio, come a dire: non disturbate il manovratore e infischiamocene dei cittadini, dei turisti, dei risparmi del Comune e dell’indotto».

Insomma, i cittadini isolani, almeno quelli che s’interessano e sono attenti alle sorti di Ischia, sono stati abbandonati nel deserto delle illusioni che spesso proprio la politica locale crea ad arte per evitare il più possibile il confronto (anche con gli organi di informazione) generando per conseguenza una “terra di nessuno”. In questo spazio da un lato le Amministrazioni sono convinte sfiorando il più delle volte una certa presunzione di fare il necessario e il possibile, dall’altro invece le persone soffrono sotto ogni punto di vista compreso ovviamente quello economico. Uno dei punti centrali su cui si potrebbe affermare che “non c’è peggior sordi di chi non vuole sentire” e avviare un dibattito serio riguarda la critica che cittadini e imprenditori, forse in numero maggiore rispetto a qualche anno fa, muovono nei confronti di questo immobilismo dinamico che la politica però continua a nutrire, nel frattempo viene totalmente disatteso il desiderio di rassicurare la platea ischitana in termini di visione e futuro. Se qualche timido accenno è venuto dal Comune di Ischia con la missione affidata al super assessore Josep Ejarque – che ha presentato il piano per la costituzione di una Destination Management Organization (DMO) martedì 11 luglio presso la Sala Consiliare del municipio – viene in rilievo l’assenza degli altri Sindaci, segno tangibile, forse, di un malumore che sostiene l’apparenza di quel dialogo costruttivo tra Amministrazioni più volte definito armonico e sinergico. Recuperare Ischia per i capelli, attraverso la ripresa dei flussi turistici non sarà certo una passeggiata, tuttavia Ejarque è più che sicuro che il (suo) piano inizierà a produrre effetti in un arco temporale compreso tra i due e i cinque anni.

Ce lo auguriamo, associandoci alle parole del Presidente Federalberghi Luca D’Ambra, anche se c’è da dire che forse il sostegno del mondo imprenditoriale dovrebbe superare l’auspicio e andare un po’ oltre. Premessa 2. C’è un altro passaggio dell’editoriale di Antimo Puca che non dovrebbe passare inosservato anche perché molti cittadini iniziano a chiedersi come mai i Sindaci non si riuniscono in modo permanente dopo aver dichiarato all’opinione pubblica in che direzione vogliono costruire una visione “comune” non escludendo temi fondamentali come il traffico e la tutela del verde e delle pinete creando un legame tra “crescita economica” e difesa dell’ambiente isolano. «Ischia ha perso la sua identità. Più volte diversi programmi hanno cercato di attirare l’attenzione sul rispetto della natura. Ma la natura è stata vilipesa. Distrutta. Per anni i nostri amministratori hanno fatto politica dando la possibilità ai votanti di costruire in modo selvaggio. Greta Thumberg ha fatto una campagna a difesa della natura ma è stata messa a tacere. Messa nel dimenticatoio perché chi ha il potere ha interesse a che questa grande verità venga nascosta. Noi ci siamo abituati agli agi e non riusciamo a capire. Gli amministratori Comunali sono i responsabili di questa crisi perché loro, che sono predisposti alla tutela del territorio, non hanno fatto nulla. La cosa più importante per quanto riguarda il mare è il depuratore. Per quanto riguarda il verde sono le pinete che gli amministratori non hanno saputo mantenere, gli alberi che gli stessi non hanno rispettato. Ischia è un’isola di 37 km. Ci stanno troppe macchine. Credo improcrastinabile un piano urbano della mobilità complessivo che razionalizzi la ztl. Gli interventi riguardanti il piano traffico sono sporadici e presi di fretta e furia, magari sotto le festività, con disappunto e fastidio per i cittadini. Delle tante inefficienze dei Comuni i primi a lamentarsi dovrebbero essere gli operatori economici, gli albergatori, coloro che svolgono una attività. Perché non lo fanno?». Puca non è per nulla un catastrofista ed è indubbio che stia suonando una campanella per segnalare che dovremmo accorgerci e smettere, tornando in classe, della ricreazione che dura da almeno un trentennio poiché, se qualcuno non lo avesse ancora capito, la posta in gioco è alta.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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