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Ischia e la domenica ecologica, c’è pure chi “schiuma” rabbia

ISCHIA. Quando si dice che non è tutto oro quello che luccica o che le apparenze ingannano. L’evento organizzato dal Comune di Ischia e denominato “PasseggiAmo”, e che ha portato alla chiusura al traffico nelle zone nevralgiche del territorio nella mattinata di domenica dalle 9 alle 13, ha suscitato consensi ma anche molte polemiche e proteste. In primis per un dispositivo che non ha funzionato come un orologio svizzero, dal momento che tanti si sono lamentati per l’eccessiva presenza nelle zone off limits di veicoli o mezzi stranamente autorizzati a transitare in un’area dove il traffico avrebbe dovuto essere tassativamente vietato. Ma poi diversi cittadini, in particolare quelli residenti nella zona teatro dell’iniziativa, hanno dovuto patire mille disagi, conseguenza anche dell’approssimazione con cui la domenica ecologica è stata organizzata. E soprattutto, particolare questo che ha destato più di qualche perplessità, con una comunicazione alla cittadinanza arrivata appena tre giorni prima. Insomma, in parecchi non hanno avuto nemmeno il tempo tecnico di organizzarsi e provare a capire che cosa stesse effettivamente per succedere e con quali modalità.

E così le proteste si sono sprecate, di svariata natura. Come quella di Miro Iacono che racconta la sua giornata, una domenica mattina di ordinaria follia. “Bella mossa davvero, la giornatina ecologica – spiega – peccato che stamattina (domenica per chi legge, ndr), io, come altri poveri distratti, abbiamo beccato la nostra multa quotidiana. Eh si, perché è molto facile affiggere i soliti laconici avvisi last minute di non sostare qui o la e in genere sto tentando di adattarmi, ma stavolta l’hanno fatta sporca. Fuori casa no e vabbè, la metto al parcheggio della Violetta!? Eh no, manco li. D’accordo, ce la rimetto sul tardi così sto tranquillo. Eh no, il lunedì si spazza e stavolta me ne sono dimenticato (c’avete rincoglionito) ma non mi sono dimenticato la mia fedele macchina fotografica che vede oltre l’illusoria e falsa tranquillità di una mezza giornata d’aria (la danno anche ai carcerati) gentilmente concessa. Avevo qualche bella immagine del mare immobile, di un pescatore distante, ma le tre scimmiette non mi sono mai piaciute e allora beccatevi la realtà. Merda qua e la sui marciapiedi, munnezza fetente incastrata tra le auto, siringhe, c’è addirittura chi raccoglie la cacchina del suo cane per gettarla a terra poco più avanti (!?) o i bambini che giocano felici tra le acque di scarico dell’ormai noto parcheggione che proprio limpide non sono. Ho anche un intervista rubata a una coppia di Verona che mi chiedeva se stavano costruendo un parco termale. Gli ho risposto che noi siamo molto più lungimiranti e gli ho raccontato la paradossale verità. Buona giornata”.

Uno sfogo in piena regola documentato e decisamente accettabile, perché se è vero che è innegabile che Ischia e l’isola in genere debbano cambiare registro, è altrettanto indubbio che non si può organizzare un evento del genere con una superficialità in grado di far rabbrividire. E lasciando poi che il territorio continui a versare nell’incuria. Insomma, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno da queste parti sono proprio le operazioni di facciata. La speranza, ovviamente, è che tutto questo possa tornare utile ed essere di esperienza per la prossima volta. Ma, onestamente, non ci facciamo affidamento più di tanto.

Gaetano Ferrandino

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