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Barano, il no alla fusione infiamma il dibattito

Continua a far discutere il no al Comune unico espresso dal Consiglio Comunale di Barano pochi giorni fa. Quella contrarietà fortemente espressa durante i lavori del civico consesso dalla maggioranza del Sindaco Dionigi Gaudioso ha infiammato il dibattito su Facebook.Sul muro virtuale si è aperto un forum che ha fatto emergere posizioni e avanzato proposte. Ci ha pensato Mario Goffredo a dare il via alla discussione. «Il Comune di Barano d’Ischia ha votato NO contro il Comune Unico – sottolinea l’attivista di Ischia Forum. – Secondo voi una maggioranza che ha istituito una figura del tutto inutile e fino ad ora inesistente come il Presidente del Consiglio Comunale solo per dare un contentino ed un ulteriore stipendio all’ex sindaco poteva fare altrimenti? Si vergognassero. E’ la nomina di cariche inutili e costose per i contribuenti pubblici».

Di diverso avviso Domenico Iorio: «Sostanzialmente è importante ridurre i stipendi d’oro ai signori consiglieri regionali, ai signori ministri e ridurre gli sprechi. L’economia va fatta dove c’è spreco di denaro pubblico. A mio parere non serve a niente fare il comune unico. In primis, facciamo questo referendum popolare per ridurre gli stipendi e poi si fa altro». Caustico Carmelo Buono: «Era scontato non tanto nel merito quanto nel metodo .La storia rema contro di loro e per fortuna la maggioranza in Consiglio Comunale non rappresenta tutti i cittadini di Barano. Benché cloroformizzato, non c’è nulla di più variabile del Popolo». Sintetico Bartolo Garofalo: «Decidere è semplicissimo: sei comuni sono uno spreco di risorse pubbliche destinate ad alimentare il servilismo, la corruzione e il clientelismo». Suggestiva la proposta di Eugenio Di Meglio: «Penso che col comune unico Ischia non sarebbe amministrata bene, ma sia ottimale suddividerla in almeno due comuni (tipo Capri). Si eviterebbero “zone di nessuno” all’interno dell’Isola. Mettiamo che il Comune sia Ischia, zone come Buonopane, Serrara, Ciglio, Panza diventerebbero periferie con tutte le caratteristiche annesse: due comuni per amministrare l’isola per me sono ottimali, uno è poco».

Luigi Balestriere

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