CRONACAPRIMO PIANO

Enzo promuove l’estate ischitana: «Ma serve più qualità»

I numeri del turismo promuovono l’isola anche se la “prossimità” mai come in questa stagione non hanno giovato. Microfono al sindaco d’Ischia che parla anche dei progetti dell’amministrazione, della nuova Piazza degli Eroi e delle elezioni regionali e lacchesi. Oltre che, naturalmente, delle preoccupazioni legate all’allarme sociale causa Covid

Agosto ha chiuso i battenti e volge quasi al termine una stagione più breve del solito. C’’è da essere soddisfatti per i numeri e le presenze registrate e soprattutto, adesso che passerà l’euforia estiva, quanta preoccupazione c’è in vista di un inverno che non promette nulla di buono?

«L’anno 2020 ha rappresentato senza dubbio un “annus horribilis” per il turismo in generale, estremamente negativo. Quando si facevano proiezioni a maggio e a giugno per la seconda parte della stagione, queste erano decisamente negative, oserei dire quasi nefaste. I fatti, invece, hanno detto che Ischia si è confermata meta gradita e reattiva: non abbiamo avuto un pubblico estero a causa delle frontiere più o meno chiuse, ma presenze campane o addirittura di prossimità e nei fine settimana di luglio e agosto abbiamo praticamente registrato gli stessi numeri dell’anno passato. Un neo però oggettivamente c’è stato…».

Quale?

«Sulla qualità abbiamo avuto problemi, bisogna riconoscerlo, e questo ha finito sul riflettersi sulla gestione dell’ordine pubblico rispetto al quale però c’è stata un’ottima risposta delle forze dell’ordine. Ringrazio davvero sentitamente carabinieri, polizia, guardia di finanza, guardia costiera, ma anche la nostra polizia locale che ha profuso un impegno encomiabile».

E adesso però l’aria che tira non è delle migliori.

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«Chiusa questa fase, già settembre farà registrare un calo. Da quello che si intravede certo non sarà un autunno prospero, visto che verosimilmente mancheranno i flussi turistici abitualmente provenienti dal nord Italia. Il calo ci sarà e sarà pure marcato, lo testimonia sin d’ora la carenza di prenotazioni. I problemi ci saranno anche per quelle considerazioni fatte pure prima della stagione: è chiaro che serve una presa di coscienza del governo centrale per l’intera filiera turistica italiana. C’è poco da girarci intorno, il turismo si basa sulla movimentazione delle persone, che ancora in questo momento innesca forme di contagio quantomeno potenziali. Allora ben vengano, laddove necessarie e per quanto dolorose, le restrizioni di governo centrale e regioni, ma dal momento che queste limitano gli spostamenti allora c’è bisogno di sostegni autentici ed ancor più marcati. Da erogare, si intende, non soltanto ai lavoratori stagionali ma agli stessi enti locali che vivono di turismo e che registreranno una perdita secca in termini di entrate».

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Cosa promette invece l’autunno della politica ischitana? Bilancio approvato, revoca della liquidazione di Ischia Risorsa Mare, quali sono i prossimi step che intende effettuare l’amministrazione?

«Siamo impegnati in una azione tesa a riorganizzare la macchina amministrativa che ha bisogno di una registrata importante e poi non dobbiamo dimenticare che ci troviamo dinanzi a una stagione fondamentale per curare l’avvio di una serie di opere del territorio, frutto dei 14 milioni di euro di finanziamenti che siamo riusciti a farci destinare. In alcuni casi stanno per iniziare i lavori, in altri si devono ultimare le procedure: mi riferisco tra gli altri alla Riva Destra, alla demolizione e ricostruzione del plesso scolastico Rodari, agli interventi di recupero della Bocca Vecchia per i punti di sbarco e tante altre attività in corso o in itinere».

Nell’ultimo consiglio comunale non sono mancate le frecciate relative alla scarsa trasparenza ovviamente da parte della minoranza. Accuse condivisibili o che rispedisci al mittente?

«Voglio essere franco e sincero: secondo me quando si parla di scarsa trasparenza nella pubblica amministrazione, dove tutto viene pubblicato all’albo pretorio ed in ogni momento i cittadini hanno libero accesso negli uffici per avere copia di qualsiasi documento, vuol dire proprio che non si hanno argomenti a disposizione e si finisce per criticare in maniera preconcetta. Appellandosi a questo o a quello, evidentemente senza costrutto alcuno…».

Undici candidati isolani alle elezioni regionali, più qualche esponente della terraferma che viene sponsorizzato da politici locali. Che idea ti sei fatto di questa competizione?

«Parto da un presupposto, sicuramente sarà una competizione elettorale surreale perché le prescrizioni sanitarie finiscono con l’influenzare le dinamiche della propaganda e mi riferisco a incontri pubblici e altre iniziative. Ma nonostante questo momento particolare rilevo con favore che c’è fermento in giro: ci sono candidature isolane verso le quali è opportuno manifestare simpatia e tributare un sincero in bocca al lupo. Noi, come amministrazione, saremo a sostegno del governatore uscente Vincenzo De Luca che ha ben operato e dimostrato di avere le qualità per meritare la riconferma per altri cinque anni al governo di Palazzo Santa Lucia. In questa direzione ci stiamo muovendo con gli amici, ovviamente salvo qualche eccezione: siamo una lista civica e dunque “multicolore”, ma lo zoccolo duro segue la linea che ho appena esposto».

Ti aspettavi a Lacco Ameno un clima così infuocato tra De Siano e Pascale?

«Non siamo nati ieri, in generale qualche campagna elettorale l’abbiamo vissuta in prima persona. Sappiamo che il clima che prediligiamo è certamente più tranquillo, perché questo consente di rappresentare meglio le idee programmatiche per il corso amministrativo per il quale si chiedono fiducia e consenso. Sto seguendo poco le vicende lacchesi, perché dispiace sempre sentire o leggere determinate cose, perché come detto preferiamo un approccio tendenzialmente di natura dialettica. Ma in fondo certe cose fanno parte, o meglio possono far parte del gioco»

Mercoledì è stata “battezzata” la nuova Piazza degli Eroi. Beh, visto che sulla nuova opera tutti hanno detto la loro, sentiamo allora anche quella del primo cittadino, anche se di fatto l’hai già espressa in occasione della presentazione.

«E’ giusto che ognuno esprima il proprio giudizio, in fondo questo è il bello e il sale della democrazia. Noi abbiamo cercato di profondere il massimo sforzo e abbiamo fatto le cose con dedizione. Secondo me Piazza degli Eroi al di là delle opinioni sul suo aspetto esteriore (che a noi, è doveroso ribadirlo, piace e pure parecchio ma qui siamo nel campo della soggettività), credo rappresenti un compendio di quello che significa “buona amministrazione”. Abbiamo chiuso in tempi rapidi una pratica di esproprio per un’area che è stata valutata meno del suo reale valore e per la quale la collettività non sborserà un solo centesimo, visto che come contropartita è stato concesso un suolo pubblico per la durata di 27 anni. Buona amministrazione è anche aver speso appena 800.ooo euro, aver dato razionalità e servizi alla nuova piazza con gli autobus che adesso – tanto per fare un esempio – sostano senza più intralciare il traffico. Buona amministrazione è l’essere riusciti a trovare un serbatoio di rincalzo per i taxi che accederanno da via Variopinto. Ancora, è da intendersi come buona amministrazione l’aver eliminato un cassone metallico come l’edicola che adesso ha trovato la sua sede nel casotto dell’Eni. Ma soprattutto, come ho già ricordato mercoledì, mi sia consentita una precisazione».

Prego.

«Abbiamo voluto provare ad invertire la tendenza in un momento storico in cui la socializzazione è soltanto virtuale. Piazza degli Eroi è stata pensata per una socializzazione concreta, per persone di ogni fascia di età: dai pensionati ai più piccini, visto che ci sarà anche un’area ludica. La contestata rotatoria? Abbiamo cercato di trovare una sintesi del luogo che è centrale e abbiamo voluto rappresentare l’isola nel suo insieme e in tutte le sue peculiarità. Ischia è stata raccolta in un perimetro simboleggiato da un’aiuola, quindi ci sono tufo verde, mare e sei barche a vela che sarebbero le sei municipalità. Abbiamo affidato il lavoro a un artigiano che ha dimostrato una spiccata sensibilità artistica e mi riferisco a Nicola Riccio, che credo davvero non potesse fare meglio. Il lavoro è stato seguito dallo studio tecnico Civetti-Barile, il verde curato da Ettore Guarracino. Noi siamo davvero contenti di quest’opera, io vorrei fare solo un appello: ognuno esprima il proprio giudizio, è assolutamente legittimo, ma la venga a vedere di persona. Il costo complessivo, a prescindere da coloro che confondono tutto per confondere tutti in maniera strumentale, ammonta a 20.000 euro più iva: ma credo sia giusto osservare che sono state utilizzate 50.000 tessere di mosaico lavorate una ad una e che la stessa lavorazione è durata 183 giorni. Non ci vuole un genio della matematica per capire che abbiamo spuntato un ottimo prezzo, credo che Riccio a stento abbia recuperato le spese sostenute».

Quella che ci siamo messi alle spalle è stata un’estate caratterizzata anche dagli assembramenti. Davvero non si poteva nulla per far meglio?

«Il successo evidentemente riscontrato da un punto di vista turistico, che ha portato un notevole numero di ospiti sull’isola, ha finito in alcuni momenti col generare assembramenti. E’ l’inevitabile rovescio della medaglia, ma ribadisco ancora una volta che la massiccia presenza di forze dell’ordine sul territorio ci ha fatto gestire la situazione al meglio».

Rifaresti la scelta dello stop alla musica alle due di notte?

«Sì, senza esitazione alcuna. E’ chiaro che la musica è una componente fondamentale per intrattenere la clientela che ama la vita e il divertimento notturno, ma vanno contemperati gli interessi del popolo della movida, dei gestori dei locali, ma anche di chi vuole trascorrere le proprie vacanze riposando tranquillamente nella fascia oraria notturna. E credo che abbiamo trovato un giusto compromesso».

Da ischitano prima ancora che da sindaco quanto ti è mancata la festa di SantAnna?

«Sant’Anna mi è mancata tantissimo, la sua assenza è stata una colpo al cuore. E’ come avere un appuntamento con un parente che magari torna a Ischia un solo giorno all’anno: non vedi l’ora di incontrarlo a cena e l’appuntamento salta all’improvviso. Ecco la sensazione è un po’ di questa, di improvvisa e profonda amarezza».

Ormai è un poì che sei sindaco d’Ischia. La tua soddisfazione più bella e quella volta che hai pensato… chi me lo ha fatto fare.

«Sono sincero, le soddisfazioni cominciano a essere molteplici e questo fa estremamente piacere. Sono per lo più riferite a cosa che abbiamo realizzato o vogliamo realizzare e mi riferisco alla pensilina degli aliscafi, l’ex Parcheggio Guerra, i fondi ottenuti per il punto di sbarco, la cabina per spegnere nottetempo i motori delle navi, i sei milioni e trecentomila euro per la riva destra, il parcheggio ex Jolly completato in appena otto mesi, il completamento di Piazza degli Eroi. Insomma, l’esperienza sotto questo punto di vista è stata esaltante. I momenti di difficoltà? Su tutti ricordo il 21 agosto, quando fui chiamato per il terremoto o l’essermi trovato durante la fase del covid faccia a faccia con il virus. Magari lì ogni tanto pensi… chi te l’ha fatto fare, ma poi prevalgono passione ed amore per il territorio. E quello, ovviamente, ti fa cambiare idea».

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